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Ultim’ora news 5 ottobre ore 20


Federcassa plaude all’iniziativa dei direttori generali del Tesoro di Italia, Francia, Germania, che hanno inviato una lettera alla Dg Fisma, la direzione generale della Stabilità finanziaria, dei Servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali della Commissione Europea. Nella lettera, Riccardo Barbieri Hermitte e i suoi omologhi francese e tedesco affrontano il tema della capacità concorrenziale dell’industria bancaria europea funzionale alla necessità di rilancio della competitività complessiva dell’Unione.

La posizione di Federcasse

«Temi e contenuti trattati sono in sintonia con quanto sostenuto da Federcasse e dall’Associazione Europea delle Banche Cooperative  da diversi anni», ha commentato il presidente di Federcasse, Augusto Dell’Erba. «La necessità di rilanciare la concorrenzialità dell’economia reale europea a livello globale – al centro del Rapporto Draghi sulla competitività – è un’esigenza che riguarda anche l’industria bancaria dell’Unione».

Secondo Federcasse uno dei fattori più rilevanti che inficiano la competitività del sistema bancario europeo è il quadro normativo che ha senz’altro consentito di rafforzare la resilienza delle banche e, quindi, la stabilità finanziaria, migliorato la trasparenza, la protezione dei consumatori, la lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.

«Ma nel riconoscere l’importanza dei risultati elencati, occorre anche prendere atto dei limiti e delle criticità che lo stesso quadro normativo presenta» ha proseguito Dell’Erba – con impatto decisamente negativo sulla competitività delle banche europee sul piano internazionale, la loro capacità di contribuire a finanziare nella scala e nella velocità necessarie il recupero di competitività dell’economia reale e le transizioni verde e digitale in un’ottica di coesione sociale». 

Cosa dice la lettera dei dg del Tesoro, punto per punto

Nella lettera inviata alla Dg Fisma sono contenute otto proposte:
astenersi nel breve e medio periodo da ogni nuova iniziativa legislativa bancaria di ampia portata; ripristinare il level playing field rispetto ad altre giurisdizioni (in particolare quella Usa, ma non solo) per quanto riguarda alcune aree tematiche del quadro micro-prudenziale come ad esempio il net stable funding ratio (Nsfr) e il trattamento delle operazioni garantite; allineare la regolamentazione di secondo e terzo livello dell’Eba ad esigenze di proporzionalità oltre che di coerenza con l’esito e con il mandato del processo legislativo di primo livello; identificare tutte le aree di possibili semplificazioni, comprese quelle all’interno del quadro prudenziale e di supervisione per eliminare la burocrazia, abbattere gli oneri amministrativi e anche restituire flessibilità al processo di regolamentazione; rilanciare e rivitalizzare il mercato delle cartolarizzazioni rivisitando il trattamento prudenziale applicato e promuovendo le piattaforme.

Infine, affrontare in modo più realistico i rischi climatici e di transizione; considerare la crescente esigenza di competitività nella revisione del quadro normativo macroprudenziale europeo, e preparare in modo appropriato e tempestivo la revisione del Regolamento Crr, con fasi preliminari che coinvolgano tutti gli stakeholder.

La palla a Von der Leyen

Federcasse si augura che l’iniziativa dei Governi dei tre principali Paesi dell’Unione possa essere condivisa e attuata dalla Commissione Europea in via di formazione «anche alla luce degli obiettivi strategici di semplificazione e di realismo normativo contenuti nelle Linee guida presentate da Ursula von der Leyen lo scorso luglio dopo la sua nomina alla presidenza della Commissione per il mandato 2024-2029». (riproduzione riservata)

 

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