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Il Gruppo Bei (Banca europea per gli investimenti) e l’Agenzia europea per la difesa (Eda) approfondiscono la partnership per rafforzare le capacità di sicurezza e difesa dell’Unione europea. Tutti i dettagli

Il Gruppo Banca europea per gli investimenti (Bei), braccio di investimento dell’Ue,  e l’Eda (Agenzia europea per la difesa) stringono un nuovo patto con l’obiettivo di fornire maggiori investimenti per rafforzare le capacità di difesa collettive dell’Ue.

Sulla base del Memorandum d’intesa (MoU) firmato nel 2018, l’accordo aggiornato – firmato il 3 ottobre 2024 – consentirà a entrambe le organizzazioni di identificare le esigenze di finanziamento per progetti di difesa collaborativi che coinvolgono gli Stati membri dell’Ue e le loro industrie della difesa per supportare lo sviluppo delle capacità, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione (RDI), la tecnologia e le infrastrutture nel settore della sicurezza e della difesa nell’UE.

In particolare, ora la Bei riceverà la consulenza del settore dall’Agenzia europea per la difesa, spiega un comunicato stampa congiunto. L’Agenzia europea per la difesa (Eda) supporta i suoi 27 Stati membri nel miglioramento delle loro capacità di difesa attraverso la cooperazione europea.  Bei ed Eda “si impegnano a identificare congiuntamente progetti di sicurezza e difesa in tutta l’Ue da finanziare”.

Questa collaborazione rafforzata giunge in un momento critico, poiché l’Europa deve far fronte a crescenti richieste di maggiori investimenti in sicurezza e difesa.

Tutti i dettagli.

L’EDA FORNIRÀ CONSULENZA SULL’INDUSTRIA DELLA DIFESA AL GRUPPO BEI

Una caratteristica fondamentale dell’accordo rivisto è il rafforzamento di meccanismi come il Cooperative Financing Mechanism (CFM), progettato per supportare iniziative di difesa paneuropee con un pacchetto completo che include facilitazione, appalti e finanziamenti. Il MoU promuove inoltre una maggiore condivisione delle conoscenze tra la Bei, il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) e l’Eda, consentendo valutazioni più solide della domanda di mercato e delle capacità industriali negli Stati membri.

In base al nuovo quadro, l’Eda fornirà consulenza sulla difesa industriale al Gruppo Bei, mentre la Bei contribuirà con la sua competenza nel mercato finanziario a supportare gli obiettivi dell’Eda.

GLI OBIETTIVI

“Il Memorandum d’intesa aggiornato è un elemento importante del nostro Piano d’azione per la difesa, che include il rafforzamento dell’industria europea attraverso iniziative collaborative”, ha commentato il vicepresidente della Bei Robert de Groot.

Da parte sua, il direttore generale dell’Eda Jiří Šedivý ha affermato: “La spesa per la difesa europea è in aumento da otto anni consecutivi e gli Stati membri dell’Ue sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di spesa collettivi. Tuttavia, dobbiamo ancora mettere insieme le nostre risorse per finanziare sforzi congiunti e potenziare le capacità di difesa. Il Memorandum d’intesa aggiornato con la Bei ci fornirà gli strumenti giusti per aiutare gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi, vale a dire garantire l’accesso ai finanziamenti per l’industria della difesa europea”.

L’EVOLUZIONE DELLA BEI

Con un totale di bilancio di 544,6 miliardi di euro, la Banca europea per gli investimenti (Bei) di proprietà comune dei paesi dell’Ue, è la più grande istituzione finanziaria multilaterale del mondo per asset e il più grande prestatore multilaterale, con prestiti erogati e promessi per 562 miliardi di euro nel 2022 rispetto ai 171 miliardi di dollari della Banca Mondiale, ricordava di recente Reuters.

Tuttavia, i progetti militari e di difesa sono esplicitamente esclusi dall’elenco delle attività che possono essere finanziate dalla Bei, tradizionalmente strettamente civile. Le restrizioni alle sue politiche di prestito e finanziamento hanno escluso il finanziamento della maggior parte dei progetti o degli appalti militari. I 27 governi dell’Ue dovrebbero accettare di cambiare la situazione. La banca può già concedere prestiti per progetti a duplice uso civile-militare, come infrastrutture di trasporto o droni. La definizione di ciò che può essere definito “dual use” dovrebbe essere ulteriormente modificata.

“Tali regole sono state indebolite nell’ultimo quinquennio, soprattutto dopo la guerra in Ucraina” osserva Defense News. Un’inversione di marcia dell’istituto nel comparto difesa che sembra accogliere l’invito di alcuni paesi europei. Lo scorso marzo quattordici paesi (tra cui l’Italia) hanno inviato una lettera ai funzionari della Banca europea per gli investimenti (Bei) chiedendo proprio di rafforzare gli investimenti per la sicurezza e la difesa.

 

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