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ROMA – La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre i tassi d’interesse di 25 punti base si colloca in un contesto di continua attenzione alla stabilità economica e al controllo dell’inflazione. Questo nuovo taglio, il secondo di quest’anno, ha avuto luogo lo scorso 12 settembre e rappresenta una mossa importante nella politica monetaria dell’area euro, soprattutto dopo anni di misure restrittive adottate per arginare l’inflazione. Con un voto unanime, la BCE ha dimostrato la volontà di fornire ulteriore stimolo all’economia europea, ancora alle prese con una crescita lenta e un’inflazione che – seppur in discesa – rimane sotto stretta osservazione. I nuovi tassi sui depositi, ora al 3,5%, e sui rifinanziamenti principali e prestiti marginali, fissati rispettivamente al 3,65% e 3,90%, segnano un passaggio cruciale nella strategia della BCE.

Un’opportunità concreta per i produttori cinematografici? Sì.

L’obiettivo principale? Quello di raggiungere un’inflazione al 2% a medio termine, sostenendo al contempo un’economia che fatica a riprendersi. Ma questo scenario non riguarda solo i numeri macroeconomici: le scelte della BCE e della Federal Reserve, che ha contemporaneamente ridotto il suo tasso di riferimento dello 0,5%, vanno lette in chiave globale. Queste due economie principali stanno rispondendo in maniera coordinata alle stesse pressioni inflazionistiche in calo, cercando al contempo di dare nuova linfa alla ripresa economica post-pandemia. Questo allineamento delle politiche monetarie tra Europa e Stati Uniti non è solo un indicatore di prudenza, ma anche di una visione proattiva nel mantenere sotto controllo le incertezze che ancora attraversano i mercati internazionali.

Un dettaglio della crescita Euribor.

Nel settore cinematografico queste decisioni potrebbero avere un impatto significativo, specialmente in un periodo in cui i fondi pubblici destinati alla produzione stanno subendo ritardi a causa di incertezze normative. Le condizioni di credito più favorevoli che derivano dal calo dei tassi d’interesse rappresentano un’opportunità concreta per i produttori cinematografici. In particolare, i prestiti a tasso variabile, legati a indicatori come l’Euribor a 3 mesi, che a inizio settembre è sceso al 3,469% (a gennaio 2024 era sopra il 3,9%), beneficeranno di costi finanziari ridotti, con effetti positivi su progetti già in essere e futuri investimenti. Per comprendere meglio l’impatto di queste variazioni sui costi di finanziamento, consideriamo un esempio pratico. Supponiamo che una società di produzione abbia un finanziamento di 500 mila euro da restituire in quattro anni, con un TAEG iniziale dell’ 8% complessivo (commissioni + spread+ euribor3 mesi).

La Banca centrale europea (BCE), la banca centrale degli Stati membri dell’Unione europea.

Prima della riduzione dei tassi – se immaginassimo un finanziamento con piano di ammortamento – il pagamento mensile sarebbe stato di circa 12.206,46€. Con il nuovo TAEG al 7,5%, il pagamento mensile scenderebbe a circa 12.089,45€, con una differenza di 117,01€ al mese. Può sembrare una variazione modesta, ma su un periodo di quattro anni, questo si traduce in un risparmio complessivo di circa 5.616,49€. Si tratta di una somma significativa per chi opera in un settore come quello cinematografico, dove ogni margine di risparmio può fare la differenza nella realizzazione di progetti di successo. Anche una piccola variazione dei tassi d’interesse può dunque avere un impatto rilevante sui costi di finanziamento, migliorando la sostenibilità economica dei progetti cinematografici e facilitando l’accesso a nuove opportunità di crescita. Questo momento può rappresentare un cambio di rotta per la pianificazione strategica dei produttori, che si trovano ad affrontare sfide finanziarie e normative, ma che, grazie a queste condizioni di mercato più favorevoli, possono guardare al futuro con maggiore ottimismo.

Dallo script al cinema: il percorso di un film è sempre molto lungo.

Secondo le previsioni degli analisti, il board guidato da Christine Lagarde procederà ad altri tagli dei tassi d’interesse stimando il 2,5% entro l’autunno del 2025, influendo direttamente sugli indici Euribor che si abbasseranno di conseguenza. Le politiche monetarie, spesso percepite come distanti dai settori creativi, possono avere ricadute dirette su ogni fase della produzione cinematografica. La capacità di reagire tempestivamente a queste dinamiche, sfruttando al meglio le opportunità che offrono, è fondamentale per mantenere competitiva l’industria europea del cinema, sempre alla ricerca di nuovi strumenti per finanziare la propria crescita. In un periodo di trasformazione come quello attuale, l’adeguamento delle politiche monetarie potrebbe rivelarsi un alleato prezioso per i produttori che sapranno cogliere le opportunità offerte da una maggiore accessibilità al credito.

  • Articolo tratto da CineFO Insights, Cinema Finance Overview edito da Kido Editore 
  • INDUSTRY | La nostra sezione invece la trovate qui

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

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