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Una nuova spinta per incentivare le adesioni al concordato preventivo biennale; nuove norme per debellare la pirateria streaming di calcio, film e serie, e un’accelerazione delle amministrazioni che dovranno pagare in tempi più celeri (30 giorni) i fornitori per le opere del Pnrr, sperando in questo modo di accelerare anche i cantieri. Sono queste le ultime modifiche approvate al decreto Omnibus, che oggi verrà licenziato definitivamente da palazzo Madama.

Concordato per una platea potenziale di 4,5 milioni di autonomi e partite Iva

Chi aderirà al concordato preventivo biennale per il 2024-25, che interessa una platea potenziale di 4,5 milioni di autonomi e partite Iva, potrà regolarizzare a buon mercato le somme evase nel periodo 2018-2022. Lo prevede un emendamento di maggioranza (firmato da Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia, Massimo Garavaglia della Lega e Dario Damiani di Forza Italia) al decreto Omnibus approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. In sostanza, con questo “”ravvedimento operoso”, come lo chiama la maggioranza, i contribuenti che entro il 31 ottobre aderiranno al “concordato preventivo biennale” (sistema per pagare aliquote ridottissime, dal 3 al 15%, sui maggiori redditi dichiarati nel 2024 e nel 2025) potranno sanare le somme evase nel 2018-2022 a condizioni particolarmente vantaggiose. Innanzitutto, non sono previsti interessi e sanzioni. Inoltre, bisognerà dichiarare solo una minima parte dell’imponibile evaso: dal 5% per i contribuenti più affidabili, quelli cioè con un indice Isa pari a 10, al 50% per quelli con l’indice inferiore a 3. E su questo imponibile si pagherà un’imposta sostitutiva del 10% se l’Isa è di almeno 8, del 12% con Isa tra 6 e 8 e del 15% per chi ha un “livello di affidabilità fiscale inferiore a 6”.
Non solo. Per gli anni del Covid, cioè il 2020-21, l’imposta sostitutiva viene diminuita del 30%. Infine, si potrà pagare in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025 (entro il 30 novembre 2024 per l’anno d’imposta 2018), ma anche in 24 rate mensili.

L’impatto complessivo è stimato in 986 milioni nel periodo 2025-2029: 144 milioni nel periodo 2025-2027 sono generati dalla stessa sanatoria, mentre la parte residua di circa 842 milioni arrivano dal fondo per l’attuazione della delega fiscale e quindi ne vanno a ridurre la disponibilità per altri fronti di intervento, come ad esempio una riduzione della pressione fiscale generalizzata. La maggioranza punta infatti, attraverso questo emendamento, ad ampliare al massimo il numero di lavoratori e imprese che accetteranno il concordato preventivo biennale, dal quale il governo spera di ottenere un paio di miliardi che tornerebbero utili per estendere la riduzione dell’Irpef ai redditi fino a 60mila euro.

Stretta su pirateria calciuo e film

Arriva poi una stretta, anzi una doppia stretta, per arginare la pirateria di contenuti audiovisivi e l’utilizzo del ‘pezzotto‘. Con un primo emendamento si impone ai “fornitori di servizi Vpn e quelli di Dns pubblicamente disponibili” di bloccare l’accesso ai contenuti diffusi abusivamente. Con un altro i cosiddetti prestatori di servizi di accesso alla rete devono segnalare all’autorità giudiziaria casi di frode. In caso contrario rischiano fino a un anno di carcere, oltre a vedersi applicate tutte le sanzioni pecuniarie previste per i delitti informatici e trattamento illecito di dati.

Pnrr, tempi più stretti per i soldi

Quanto al Pnrr, un emendamento prevede che “nel momento della presentazione delle richieste di erogazione, i soggetti attuatori provvedono ad attestare l’ammontare delle spese risultati dagli stati di avanzamento degli interventi, nonché l’avvenuto espletamento dei controlli di competenza, compresi quelli specifici del Pnrr“. Entro trenta giorni le amministrazioni centrali provvederanno poi all’erogazione del saldo finale e “ai controlli sulla documentazione giustificativa presentata”.

Via libera poi al salvataggio della Fondazione Santa Lucia di Roma; due milioni di euro in più per aumentare le risorse già destinate per il 2024 al bonus psicologo e dieci milioni destinati agli allevatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco della vendita degli animali per la diffusione della peste suina africana (Psa). Altri 13 milioni, ma da erogare nel 2025, sono previsti “per la messa in opera delle recinzioni e delle strutture temporanee per il contenimento dei cinghiali selvatici”. Sul fronte immobiliare è stato dato al Mef il potere di poter fare interagire le sue banche dati con quelle degli altri enti coinvolti per la gestione del patrimonio pubblico. Invece, dal 1° gennaio, vengono considerate irrilevanti a livello catastale le cosiddette “case mobili”.

 

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