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Un neolaureato in Economia e Commercio può aspettarsi stipendi variabili a seconda del paese in cui decide di iniziare la propria carriera e del settore in cui opera. Esaminiamo in dettaglio gli stipendi medi nei primi anni post-laurea, sia in Italia che all’estero, con un’analisi dei settori più remunerativi e delle opportunità di crescita:


  • Stipendi in Italia di un laureato in economia e commercio

  • Stipendi all’estero di un laureato in economia e commercio

Stipendi in Italia di un laureato in economia e commercio

In Italia, lo stipendio medio per un neolaureato in economia nei primi anni è di circa 23.000 – 27.000 euro lordi annui, il che si traduce in un salario mensile netto compreso tra 1.250 e 1.700 euro. Le cifre possono variare a seconda della regione e del settore di impiego. Ad esempio, nelle città del nord come Milano o Torino, i salari tendono ad essere più alti, riflettendo l’importanza del settore bancario e finanziario in queste aree.

Secondo il Rapporto AlmaLaurea 2024, il 75,7% dei laureati in economia trova lavoro entro un anno dal conseguimento della laurea magistrale, con uno stipendio medio iniziale di circa 1.400 euro netti al mese. Questo dato risulta essere leggermente superiore rispetto alla media generale di tutti i laureati, che si attesta intorno ai 1.350 eur.

I neolaureati in economia trovano lavoro nei settori:


  • bancario e assicurativo con stipendi iniziali che vanno da 1.400 a 1.700 euro netti al mese, a seconda della posizione e della città;

  • consulenza aziendale e finanziaria con stipendi che possono raggiungere i 1.800 euro netti mensili dopo uno o due anni di esperienza;


  • contabilità e controllo di gestione con salari iniziali di circa 1.200-1.500 euro netti al mese.

A cinque anni dalla laurea, lo stipendio medio di un laureato in economia può salire a 1.634 euro netti al mese, con un tasso di occupazione dell’89,7% e una percentuale di contratti a tempo indeterminato, pari al 69,3%. Ciò dimostra che la laurea in economia e commercio offre opportunità di carriera solide e una progressiva crescita salariale nel tempo.

La laurea in economia apre le porte a numerose opportunità di crescita professionale. I laureati che scelgono di continuare gli studi con una laurea magistrale o un Master in Business Administration (MBA) vedono aumentare le loro opportunità di carriera e di salario. In Italia, dopo aver conseguito un master, lo stipendio medio sale a circa 1.800-2.000 euro netti al mese, mentre all’estero, soprattutto nei paesi anglosassoni, i laureati con MBA possono guadagnare oltre 70.000-100.000 euro annui a seconda del settore.

Stipendi all’estero di un laureato in economia e commercio

Le opportunità all’estero possono risultare ancora più vantaggiose rispetto all’Italia, soprattutto in paesi con economie forti e una maggiore richiesta di competenze economiche e finanziarie.

In Germania, i neolaureati in economia possono guadagnare tra i 40.000 e i 50.000 euro lordi annui, il che corrisponde a uno stipendio mensile netto di circa 2.500 – 3.000 euro. Le città principali, come Francoforte (sede della Banca Centrale Europea) e Monaco di Baviera, offrono opportunità di lavoro interessanti nel settore bancario e finanziario, dove gli stipendi possono anche superare queste cifre grazie a bonus e incentivi.

Nel Regno Unito, un neolaureato in economia può guadagnare tra le 30.000 e le 35.000 sterline annue (circa 34.000 – 40.000 euro). Questo salario è elevato per chi inizia la carriera in settori come la consulenza finanziaria, la gestione degli investimenti e le banche d’investimento. A Londra, in particolare, gli stipendi possono raggiungere cifre molto elevate con bonus che possono far lievitare il guadagno annuale complessivo.

La Svizzera offre stipendi tra i più alti per i neolaureati in economia, con salari iniziali che variano tra i 60.000 e i 70.000 franchi svizzeri annui (circa 55.000 – 65.000 euro). Le città di Zurigo e Ginevra sono centri finanziari internazionali, dove la domanda di economisti qualificati è elevata, e le retribuzioni tendono a riflettere l’alto costo della vita e l’importanza del settore finanziario.

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