L’ipotetico inceneritore a Todi ritorna a essere motivo di attacco politico dell’opposizione al sindaco Antonino Ruggiano: «A meno di tre giorni dalla scadenza del suo mandato di Presidente Auri – scrive il Partito democratico in una nota -, ha emesso un avviso pubblico per sollecitare proposte di iniziativa privata finalizzate alla realizzazione e gestione dell’inceneritore».
Ruggiano è accusato di lasciare «ai “privati” la decisione sulla localizzazione dell’impianto, basandosi sulle aree dichiarate idonee dalla Regione. Tuttavia, la legge Rregionale – ancora la nota – prevede che sia proprio Auri a decidere l’ubicazione dell’inceneritore. Ci sembra evidente il goffo tentativo di scaricare la scelta dell’area dove realizzare l’impianto sui privati, piuttosto che assumersi la responsabilità politica di una scelta» La ricostruzione dell’opposizione tuderte vede entrare in scena la Regione: «la Tesei e i suoi sodali, accorgendosi dell’errore procedurale che potrebbe portare all’annullamento della manifestazione d’interesse da parte dei privati, corre in soccorso di Ruggiano (e come ti sbagli!) in pochi giorni modifica la legge regionale proprio per far sì che il percorso individuato da Auri sia corretto. Peccato però che tale modifica entrerà in vigore solo il 17 agosto 2024, a meno di un mese dall’emissione del bando di Auri, che resta dunque annullabile». Il Partito democratico ricorda che «il bando per l’impianto di incenerimento prevede un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro. La prima domanda che ci poniamo è: come mai tutta questa fretta nell’approvazione del bando pubblico? La seconda domanda è: quali sono gli interessi che persegue Ruggiano? La terza domanda infine è: accettabile gestire investimenti di tale portata con un approccio raffazzonato, che espone a ricorsi e altre criticità?»
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