Il responso del Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni ha «promosso» (cioè ammesso a finanziamento) 1.179 progetti di altrettanti centri su un totale di 2.638. Escludendone, dunque, 1.459 in tutta Italia. In provincia di Cuneo rientrano fra i «fortunati» 46 paesi e l’Unione del Fossanese. Non ce l’hanno fatta, invece, 54 proposte.
Con un «ma». Perché la copertura finanziaria non c’è subito per tutti gli ammessi. Il decreto del presidente del Consiglio, firmato il 2 agosto, specifica che «il ministero dell’Interno procederà alla ripartizione nei limiti di capienza delle risorse disponibili di cui al Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni». Critico il presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone: «Ok 144 progetti, con 172 milioni, su oltre 2638 progetti candidati. Speriamo di capire i motivi delle esclusioni di quasi 1.500. I Comuni non sono più capaci a progettare? Ce lo chiediamo e aspettiamo risposte. Perché la non ammissione di Unioni di Comuni e Unioni montane, o Comunità montane, tradisce lo spirito della legge 158/2017 da cui nasce il bando. L’art. 13 parla di programmazione economica e progettualità solo insieme. La non-logica del bando tradisce la legge. E punta sull’io al posto del noi. Non possiamo in alcun modo come Uncem condividerlo».
Di idea opposta il senatore leghista di Cervere, Giorgio Bergesio: «Un aiuto importante per i piccoli Comuni d’Italia e del Cuneese, con 7 progetti direttamente finanziabili nella nostra provincia. Dal Governo un segnale di attenzione concreto nei confronti delle amministrazioni locali e delle esigenze del territorio». Bergesio sottolinea che «le istanze valutate dalla Commissione sono state 2.638, riferite a 3.359 Comuni, di cui 2.261 singoli, 305 in convenzione e 72 Unioni». E che «i progetti meritevoli di finanziamento sono 1.179, poco meno del 45% delle domande totali, per un fabbisogno complessivo di circa 842 milioni di euro». «I progetti immediatamente finanziabili in base alle risorse disponibili al ministero dell’Interno – dice ancora -, al momento pari a poco meno di 172 milioni di euro, sono in totale 144. La graduatoria rimarrà valida per tre anni dalla data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, con possibilità di attingervi per ulteriori finanziamenti, ove si rendessero disponibili nuove risorse. Abbiamo fiducia che in Legge di bilancio si possano aggiungere i fondi per questi importanti investimenti nei piccoli Comuni, presidio vitale di gran parte del territorio».
Il presidente della Provincia, Luca Robaldo: «La graduatoria rappresenta una bella iniezione di risorse, a fiducia, per molte comunità. Ho letto gli approfondimenti relativi al metodo di scelta dei soggetti ammessi a finanziamento e di quelli finanziati e auspico che questa graduatoria, come avvenuto in altri casi, possa essere oggetto di scorrimento confidando che il Governo metta a disposizione ulteriori risorse».
Fra i progetti immediatamente finanziabili ci sono quelli di Vernante (1,4 milioni), Moretta (528.472 euro), Bernezzo (2 milioni), Scarnafigi (246.900), Sambuco (432.000), San Michele Mondovì (680.000) e Vicoforte ( 610.000), compresi nei primi 144. Ammessi, ma «scoperti», Castagnito, Arguello, La Morra, Rocca de’ Baldi, Sanfrè, Mombasiglio, Trinità, Ormea, Frabosa Soprana, Unione del Fossanese, Cerretto Langhe, Clavesana, Costigliole, Niella Tanaro, Murazzano, Melle, Perletto, Roddi, Barolo, Garessio, Santo Stefano Belbo, Revello, Benevello, Martiniana Po, Gottasecca, Monastero Vasco, Narzole, Verduno, Neive, Isasca, Manta, Faule, Cortemilia, Cervere, Cardè, Pianfei, Farigliano, Caramagna, Feisoglio e Rodello.
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