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Nel 2023 in Italia è diminuito il numero di frodi creditizie basate sul furto di identità (32.400 casi, -5,4% a/a) ma è aumentato il valore del loro danno economico (oltre 151 milioni di euro, +14,5%): con un importo medio di 4.666 euro a frode (+21,1%) il fenomeno resta una minaccia preoccupante, specie per il settore del credito al consumo.

Stando ai dati riportati oggi dall’Osservatorio CRIF-Mister Credit, “se i frodatori appaiono sempre più esperti, aiutati anche dalle nuove tecnologie che permettono attacchi sempre più sofisticati e credibili a bersagli con maggiore capacità di spesa, gli utenti non appaiono invece in grado di difendersi” sostengono i ricercatori, evidenziando “una correlazione tra vulnerabilità e bassa conoscenza finanziaria”: un deficit formativo che tante banche e compagnie stanno cercando di innalzare in questo periodo, con diverse iniziative di respiro nazionale.
Naturalmente anche antivirus, strumenti di prevenzione aggiornati e innovative polizze di cyber protection fanno la loro nel contrastare il crimine informatico e salvaguardare l’identità digitale della clientela. “I player finanziari devono continuare a investire per potenziare i sistemi di controllo – avverte Simone Capecchi, executive director CRIF – facendo leva su analytics e piattaforme digitali avanzate, ad esempio sfruttando le potenzialità offerte dall’AI (come sta già avvenendo con discreto successo nel settore assicurativo, ndr) per rendere i processi di onboarding e origination del credito sempre più efficienti e sicuri“.

Con il 45,3% di tutte le frodi rilevate l’anno scorso (+18,2% annuo), i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi si confermano la categoria di finanziamento più esposta; aumentano del 14% pure per i prestiti personali mentre crollano del 32% l’attenzione verso le carte di credito. In scia allo sviluppo del business, le truffe su siti di e-commerce che offrono soluzioni di pagamento buy now pay later sono quasi triplicate, pur rappresentando ancora solo il 3,6% del totale. Gli elettrodomestici rimangono la categoria di beni più ambita dai frodatori (26,4%) ma le strategie della criminalità stanno evolvendo su beni di valore elevato, non sfuggono neanche le spese per la salute come quelle mediche o odontoiatriche (+13,7%). Tra le vittime, crescono gli over 60 (+9,7%) e calano gli under 30 (-12,1%) ma sono i 41-50enni la fascia più colpita (22,5%); Lombardia (+19,1%) e Sicilia (+5,6%) sono in cima alla classifica regionale seguite da Campania, Lazio, Puglia e Piemonte.
Tra gli altri dati del report, la contrazione dei tempi di scoperta: il 39,1% delle frodi viene scoperto nei primi 6 mesi e il 17,7% entro 12, sebbene per un buon 16,3% ci vogliano ancora oltre 5 anni. venga scoperto addirittura dopo oltre 5 anni.

IIA, grazie all’Intelligenza Artificiale +20% di Individuazione delle Frodi Assicurative

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