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Il turismo scolastico è tornato ai livelli del pre Covid, addirittura superando il 2019, ma sono in calo le esperienze naturalistiche a causa delle condizioni meteorologiche imprevedibili. A rivelarlo sono i risultati dell’indagine ‘Turismo scolastico, strumenti e prodotti di supporto alla didattica: dati e tendenze degli istituti scolastici italiani’ relativa al biennio 2023/2024, condotta da Didatour, piattaforma online del Gruppo La Fabbrica dedicata al mondo della scuola.

L’indagine ha coinvolto insegnanti di ogni ordine e grado in tutta Italia, rivelando un aumento significativo delle uscite didattiche e dei viaggi d’istruzione. Rispetto allo scorso anno scolastico, aumentano le mete artistiche e culturali, che vengono scelte dal 49% delle scuole primarie, dal 77% delle secondarie di primo grado e dal 59% delle secondarie di secondo grado. Anche nell’anno scolastico 2023/2024, per le gite di più giorni, docenti e studenti preferiscono l’Italia (43% contro l’11% delle mete estere).

Le città più visitate

Firenze, Napoli e Roma seguite da Trieste, Venezia, Milano, Perugia e Torino. Le scuole secondarie di secondo grado optano per viaggi di più giorni (85%) come anche le secondarie di primo grado (75%). Rimane positivo il trend delle uscite lunghe anche per le primarie (25 per cento), tenendo conto che il dato pre-pandemico era decisamente molto basso (8%).

Per i viaggi di più giorni i requisiti più importanti per i docenti sono: l’accessibilità dei luoghi, le proposte di attività per studenti con bisogni educativi speciali, la possibilità di svolgere attività in lingua inglese e l’utilizzo di strumenti digitali durante l’esperienza. I viaggi con un pernottamento di due giorni risultano in aumento per le secondarie di primo grado (dal 37% dell’anno scolastico precedente al 55% di quello appena concluso). Per la maggior parte degli studenti, il 69 per cento, la spesa per i soggiorni di più di due giorni è all’incirca di 300 euro.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle gite, il 57% degli intervistati si è rivolto alle agenzie di viaggi. Non sono incoraggianti, invece, i dati sul ‘bonus gite scolastiche’, agevolazione introdotta dal Mim (Ministero dell’istruzione e del merito): secondo l’indagine condotta da Didatour, l’aiuto economico fino a 150 euro destinato alle famiglie con figli che frequentano scuole statali secondarie di secondo grado con Isee basso è stato richiesto soltanto dal 12% degli studenti.

“In un Paese a vocazione turistica come l’Italia, dove il settore contribuisce in modo significativo al Pil – spiega Angela Mencarelli, amministratrice delegata de ‘La Fabbrica’ – le gite scolastiche non rappresentano solo un’opportunità di apprendimento, ma anche un volano per l’economia e la valorizzazione del territorio. Le scuole, infatti, sono in grado di portare i giovani alla scoperta di destinazioni meno conosciute dal turismo di massa, contribuendo a diversificare l’offerta turistica e a creare nuove opportunità di sviluppo per le comunità locali. Inoltre, le richieste sempre più evolute delle scuole, come l’attenzione all’accessibilità per i disabili, alle esigenze degli studenti con bisogni educativi speciali e l’integrazione di esperienze in lingua inglese o con le tecnologie, spingono il settore turistico verso un miglioramento continuo e una maggiore inclusività”.

 

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