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Rispondendo ieri in question time al Senato a un’interrogazione sullo sfratto di appartenenti alle Forze dell’ordine da alloggi di edilizia agevolata a Roma, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato che “entro la fine dell’anno convocheremo il primo tavolo: un piano casa nazionale, che aspetta da alcuni decenni di essere ripreso in mano”.

“Quello della proprietà e dell’affitto – non solo per i meno abbienti ma anche per la classe media – è ormai un tema di rilevanza nazionale su cui presteremo tutta l’attenzione delle istituzioni a partire dal mio ministero”, ha detto Salvini.

La dichiarazione al 67° Congresso degli Ingegneri

Ricordiamo che nel corso del 67° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, svoltosi a fine settembre a Catania, Salvini, intervenuto in diretta video nel corso dei saluti iniziali, ha parlato anche del progetto di un “nuovo Piano Casa, a livello nazionale dopo decenni di ritardi sulle politiche abitative. Ovviamente, non penso solo all’edilizia popolare ma anche a un Piano Casa per la borghesia, per gli studenti, per i lavoratori non solo meno abbienti – e su questo il disegno complessivo di nuovi quartieri e città passa attraverso anche il contributo di voi ingegneri”. 

Il question time del 26 luglio 2023 alla Camera

In un question time alla Camera del 26 luglio 2023, il ministro delle Infrastrutture ha spiegato che “al piano casa stiamo lavorando al Ministero. Sono alcuni decenni – non voglio dare numeri inesatti, però mi limito ad alcuni decenni – che non si mette mano organicamente al tema casa. Lo vogliamo fare con i sindacati, con le associazioni, con le imprese, con gli enti locali e con i territori. Porterò in quest’Aula un progetto organico, che non insegua, evidentemente, l’emergenza della tenda o della protesta del singolo”.

“Intanto”, ha aggiunto Salvini, “noi abbiamo il dovere di spendere bene e spendere tutti i 2 miliardi e 700 milioni di euro per i piani di riqualificazione urbana. Dico solo che l’Europa ci chiedeva di sistemare 10.000 alloggi popolari, il nostro obiettivo è di sistemarne 15.000 di alloggi popolari, che sicuramente non sono una risposta alla domanda, non solo dell’affitto per le fasce bisognose, ma soprattutto nelle grandi città, penso a Roma e a Milano, dell’affitto anche per i tutori dell’ordine, gli insegnanti, i medici, i liberi professionisti, gli operai e i pendolari”.

Il piano casa, ha precisato Salvini, “non è un annuncio e men che meno fantasioso. Se dovessimo fare un piano casa fantasioso ci metteremmo con i pastelli a disegnare sulla lavagna. Sicuramente è ambizioso, perché nei decenni passati nessuno ha messo mano a questo tema. Abbiamo cominciato a farlo coinvolgendo gli enti locali, coinvolgendo la cooperazione, che è un settore assolutamente fondamentale, e stiamo lavorando allo sviluppo di nuovi modelli di cohousing e cohousing intergenerazionale, per evitare – questo è il mio parere – quegli obbrobri architettonici che in alcune città italiane danno il peggio della dimostrazione di quella che è ovviamente un’architettura non degna di nessuna fascia sociale. Per quello che riguarda il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni e il Fondo morosità incolpevole, sarà una delle voci che chiederemo di finanziare in legge di bilancio nel prossimo autunno”, ha concluso il titolare del MIT.

 

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