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Max Fiani, partner Kpmg.

Kpmg, in collaborazione con Aifi, ha monitorato le performance delle operazioni di Private Equity e Venture Capital che coinvolgono i principali operatori attivi in Italia. Nel 2023 il mercato del Private Equity in Italia si conferma particolarmente attivo, realizzando una performance con un tasso interno di rendimento lordo (Irr Lordo aggregato) pari al 18,2%, in linea con il trend degli anni passati. Nello specifico, nel corso dell’anno sono state registrate complessivamente 52 operazioni di disinvestimento, realizzate da 34 operatori (su 71 partecipanti all’indagine), rispetto alle 54 transazioni riscontrate nel 2022. A fronte di tale attività, si è rilevato un controvalore complessivo incassato dai fondi di Private Equity (Cash In) pari a circa 2 miliardi di euro, in flessione rispetto allo scorso anno, pur evidenziando alcune operazioni rilevanti in termini dimensionali. Il dato è coerente con l’andamento del mercato e l’analisi storica di settore. Tali operazioni rappresentano un Cash Out (ammontare complessivamente investito) di circa 1,0 miliardo di euro. Il moltiplicatore (Cash multiple) risulta per cui essere pari a circa 1,9. Le transazioni classificate come “Mbo/Mbi” risultano essere la categoria di operazioni che registra il maggior numero di osservazioni, con un’incidenza sul numero di investimenti pari a circa il 48,1% delle operazioni, ed un rendimento lordo del 15,4%. In seconda posizione si rilevano le transazioni classificate come “Development”, con un’incidenza del 38,5% ed un Irr pari al 25,7%.

Nel complesso, dunque, l’Irr registrato (18,2%) evidenzia una solida performance dei fondi di Private Equity nel 2023, coerente con quanto emerso nel precedente esercizio. Con riguardo, invece, ai nuovi investimenti effettuati nel territorio italiano dagli operatori presenti nel campione, si registrano 108 operazioni, effettuate da 37 entità distinte, per un controvalore complessivo pari a circa 2,8 miliardi di euro. Si stima, infine, che nel decennio 2014-2023 gli operatori di Private Equity abbiano investito complessivamente circa 40 miliardi di euro nel nostro Paese.

Per Max Fiani, partner Kpmg e coordinatore del rapporto: «Anche nel 2023, nonostante un mercato che ha visto una contrazione negli investimenti e disinvestimenti dovuto ad un minore numero di grandi operazioni, i rendimenti della Asset Class Private Equity sono stati molto positivi e confermano la serie storica degli ultimi dieci anni. Sempre più il contributo degli operatori di Private Equity risulta fondamentale a supporto del Made in Italy e delle nostre filiere industriali, accompagnando percorsi di internazionalizzazione e di sviluppo manageriale».

«L’Irr lordo aggregato registrato mediamente negli ultimi dieci anni è stato pari a 19,1% con una mediana pari al 18,5%. I buoni rendimenti sono uno dei principali elementi che nel mondo spingono una crescente allocazione da parte degli investitori istituzionali verso i private asset» afferma Anna Gervasoni, direttrice generale Aifi. «In Italia, però, la raccolta proveniente dagli istituzionali è ancora troppo bassa; serve attivare un circolo virtuoso che indirizzi i flussi di capitale domestici a sostegno dello sviluppo delle imprese con ricadute positive su tutto il sistema».

 

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