SALENTO – Un’associazione a delinquere con il fiuto per il business con i bonus edilizi. Base logistica, in Salento con ramificazioni nel Napoletano e in alcuni paesi esteri, baltici nello specifico: Lituania, Lettonia, lì dove confluivano i soldi, frutto delle attività illecite. Fiumi di denaro perché, a febbraio, i finanzieri eseguirono un sequestro di oltre 23 milioni di euro. Sul banco degli imputati dovranno comparire in 13 a partire dal 7 ottobre 2024 davanti ai giudici in composizione collegiale: il presunto capo promotore Marcello Monsellato, un 47enne che vive a Presicce-Acquarica insieme ad una pletora di altri soggetti: Andrea D’Ospina, 44 anni, di Racale; Massimo Giannelli, 50, di Racale; Alessio Greco, 29, Castrignano del Capo; Donato Lezzi, 40, di Copertino; Giacinto Maffei, 51, di Solofra (Avellino); Andrea Marotta, 47 anni, di Gallipoli; Marcello Monsellato, 47, di Presicce-Acquarica; Andrea Marotta, 47, di Gallipoli; Orazio Preite, 39, di Taurisano; Michele Romano, 53, di Castrignano del Capo; Luigi Rossetti, 49, di Melissano; Monica Sansò, 49, di Racale; Celestino Andrea Scarlino, 37, Melissano; Michele Scognamiglio, 40, di Napoli; Antonio Talema, 24, Racale.
L’inchiesta è stata ribattezzata Easy Bonus e si è avvalsa della sinergia tra l’Unità di informazione finanziaria italiana, la Financial intelligent unit (Fiu) della Lituania e la Guardia di finanza per le ingenti somme di denaro bonificate nel paese baltico e provenienti da conti correnti postali italiani. Settantuno i percettori di “bonus edilizi”, prevalentemente “bonus facciate”, che dopo la cessione del credito d’imposta a Poste italiane sono riusciti a trasferire gran parte delle somme all’estero. La totalità dei percettori delle agevolazioni fiscali, in realtà, non aveva inviato alcuna comunicazione obbligatoria (la cosiddetta Scia) agli Uffici tecnici dei Comuni interessati; non avevano effettuato nessun intervento edilizio e, addirittura, in molti casi, non erano nemmeno proprietari di alcun immobile. Le intercettazioni, sia telefoniche che ambientali, hanno consentito di acquisire un circostanziato e minuzioso quadro indiziario sull’esistenza di un vero e proprio sodalizio al cui vertice, come detto, era collocato Monsellato, titolare di uno studio di consulenza in provincia di Lecce, esperto nei meccanismi di funzionamento del circuito bancario, finanziario e fiscale.
L’organizzazione, dopo aver individuato possibili beneficiari di bonus edilizi (soggetti indigenti, senza redditi, alcuni dei quali con precedenti penali) e tutti residenti nella provincia salentina, provvedeva alla registrazione delle firme digitali (conosciuto come Spid), all’inserimento delle richieste sul portale dell’Agenzia delle entrate oltre che all’accensione dei conti correnti presso Poste italiane. I capitali così ottenuti venivano trasferiti su conti correnti esteri e attraverso laboriosi meccanismi di riciclaggio e autoriciclaggio, per occultarne la provenienza, venivano fatti rientrare in Italia, anche attraverso lo sfruttamento di società costituite allo specifico scopo di gestire gli affari illeciti dei singoli promotori dell’organizzazione e del presunto capo. E con la compiacenza di soggetti campani che avevano creato ad hoc un istituto bancario e finanziario con sede a Vilnius (capitale della Lituania) e alcune società a Riga (capitale della Lettonia) per riciclare ingenti quantità di denaro illecito proveniente dall’Italia.
Le indagini tecniche hanno permesso di accertare, come gli ingenti profitti avessero generato l’interessamento di soggetti vicini alla criminalità locale. I rapporti tra le propaggini criminali e Monsellato si sono progressivamente deteriorati diventando sempre più di difficile gestione, quando, nel giugno 2022, il presunto promotore ha subìto intimidazioni prima con l’incendio della propria abitazione e, immediatamente dopo, di quella dei propri genitori. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giacinto Mastroleo, Francesco Fasano, Antonio Manco, Francesco Cazzato, Luigi Rella, Domenico Iommazzo, Alberico Villani, Alessandra Luchina, Elisa Cappello, Americo Barba, Giuseppe Fersini, Giancarlo Zompì, Raffaele Benfatto, Silvio Caroli, Vincenzo Cozzolino e Sergio Cola.
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