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Mentre si è in attesa di conoscere il testo del nuovo piano Salva Casa, annunciato qualche giorno fa dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si registrano le reazioni di diverse associazioni di categoria. Queste ultime si confrontano, mettendo al centro del dibattito argomenti come la sicurezza degli edifici, il decoro e le semplificazioni burocratiche.

Piano Salva Casa: le reazioni di Confedilizia

Confedilizia apprezza l’iniziativa del Ministro Salvini, sottolineando che non si tratta di un condono, ma di un insieme di normative volte a regolarizzare le difformità interne alle abitazioni. “Il ministro Salvini ha mantenuto le promesse. Non si tratta di un condono, ma di una serie di norme per regolarizzare le difformità interne alle abitazioni. Misure di buon senso che il settore chiede da tempo e che servono a sbloccare il mercato e a dare trasparenza“, afferma Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, in una recente intervista. Le norme introdotte mirano a facilitare le transazioni immobiliari, offrendo maggiore chiarezza e conformità nelle vendite di immobili.

ANCE commenta positivamente

il Vicepresidente Ance, Stefano Betti,  commenta positivamente i primi passi considerando che per il settore delle costruzioni il tema è cruciale, investendo rigenerazione urbana e urbanistica, ma sottolinea la necessità di nuovi strumenti per far fronte alle esigenze su consumo di suolo e Direttiva Green.

Reazioni e approccio dell’Appc sul Piano Salva Casa

L’ Associazione piccoli proprietari case (Appc) pone l’accento sulla necessità di sicurezza e decoro degli edifici, richiamando l’attenzione sulle dichiarazioni del ministro riguardo il Piano Casa. Vincenzo Vecchio, presidente nazionale dell’Appc, esprime preoccupazioni per le “piccole irregolarità” e la mancanza di dettagli precisi sulla loro localizzazione geografica, sottolineando l’importanza di norme semplici e chiare per evitare contenziosi futuri.

Le proposte di Uppi e Unioncasa

Sia Uppi che Unioncasa hanno presentato proposte concrete al tavolo ministeriale, puntando alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Uppi suggerisce il recupero degli appartamenti vuoti e una revisione del Testo unico dell’Edilizia per sanare alcune difformità costruttive. Unioncasa, invece, propone incentivi fiscali per i cambi di destinazione d’uso, al fine di mitigare la carenza di alloggi residenziali.

L’iniziativa della FIMAA

La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (FIMAA) esprime il suo appoggio alla decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di introdurre una normativa per la regolarizzazione delle lievi difformità edilizie. “È fuorviante bollare la misura come un mini-condono“, afferma Santino Taverna, Presidente di FIMAA Italia, evidenziando come tali misure semplifichino le vendite immobiliari e rimuovano ostacoli burocratici.

Aspesi: serve un intervento rapido

ASPESI Unione Immobiliare, rappresentata dal suo Presidente nazionale, ha chiesto un intervento legislativo rapido per chiarire le ambiguità normative, garantendo così la ripresa delle attività di sviluppo immobiliare con certezza del diritto, velocizzazione delle procedure autorizzative e sostenibilità degli edifici. Per tale motivo ASPESI ha presentato al Ministero un documento con proposte concrete per affrontare la problematica.

Le reazioni del CNI: più semplificazioni nel Piano Salva Casa

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, con Irene Sassetti, propone semplificazioni normative per una più agile regolarizzazione di certe modifiche strutturali e la legittimazione di costruzioni pre-1967 con lievi differenze dal progetto originario. L’obiettivo è chiarire cosa si intende per “difformità lieve”, accelerando i processi burocratici e favorendo l’inserimento nel mercato di immobili altrimenti bloccati per queste piccole incongruenze. Si sottolinea l’importanza di distinguere tra difformità minori e abusi edilizi, con un forte impegno nel prevenire e sanzionare questi ultimi. La problematica principale riguarda la difficile sanabilità di variazioni minori su edifici già collaudati e agibili, spesso intralciando vendite e locazioni.

Reazioni Legambiente: profonda preoccupazione per il Piano Salva Casa

Secondo l’associazione ambientalista il nuovo pacchetto normativo non affronta efficacemente il problema dell’abusivismo edilizio. L’associazione critica l’assenza di consultazione da parte del Ministro e sottolinea i dati del Rapporto Ecomafia 2023, che rileva oltre 30mila illeciti edilizi accertati, con un incremento del 28,7% rispetto all’anno precedente.

Queste cifre portano Legambiente a condannare le misure del MIT, ritenute più inclini a sanare le irregolarità piuttosto che promuovere le demolizioni degli immobili abusivi. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, invita a una riflessione, sostenendo che la lotta all’abusivismo richiede un’azione più decisa nel demolire le costruzioni abusive e nell’assegnare maggiori responsabilità ai prefetti, piuttosto che proporre condoni che potrebbero incentivare ulteriormente l’illegalità nel settore edilizio.

U.P.P.I: maggiore tutela ai piccoli proprietari immobiliari

L’U.P.P.I., con il suo presidente Fabio Pucci, ha messo in luce l’ostacolo rappresentato dalla “doppia conformità” richiesta per la sanatoria di difformità, che preclude significative attività di manutenzione, ristrutturazione e miglioramento energetico degli edifici, oltre a limitare l’accesso ai bonus fiscali per i proprietari. La proposta accolta prevede la semplificazione di questi processi, permettendo la sanatoria di abitazioni con lievi difformità e promuovendo così la rilocazione sul mercato immobiliare. L’U.P.P.I. vede in questa mossa un passo avanti importante per il sostegno ai piccoli proprietari immobiliari, la valorizzazione del patrimonio immobiliare nazionale e il supporto alle ristrutturazioni.

Nuove opportunità per i professionisti

Il nuovo intervento normativo potrebbe tradursi in una significativa opportunità per ingegneri, architetti e geometri. Infatti, è probabile un incremento nella richiesta di servizi professionali, da parte dei proprietari di immobili che dovranno adeguarsi alle nuove normative, richiedendo consulenze, progettazioni e certificazioni specialistiche. Ma non solo: la complessità delle pratiche da evadere stimolerà anche la collaborazione tra i professionisti del settore, che si tradurranno in opportunità professionali e di business nel settore dell’edilizia.

Il decreto in arrivo

Il Ministro delle Infrastrutture, ha annunciato che il nuovo piano casa sarà presto presentato al Consiglio dei Ministri e successivamente al Parlamento, descrivendolo come un “atto di giustizia sociale“. Salvini ha sottolineato che le misure proposte non prevedono condoni generalizzati per costruzioni abusive in aree protette o pericolose. L’obiettivo principale è affrontare le piccole irregolarità edilizie che attualmente ostacolano milioni di famiglie italiane e causano l’intasamento delle pratiche in migliaia di Comuni.

Il piano prevede che i cittadini possano regolarizzare tali irregolarità pagando una somma, permettendo così ai Comuni di incrementare le loro entrate e stimolare il mercato immobiliare. Questo contribuirà a ridurre i prezzi di vendita degli immobili e degli affitti, favorendo un accesso più equo all’abitazione e movimentando positivamente il settore immobiliare. Salvini ha evidenziato una netta distinzione tra le grosse violazioni edilizie e le minori irregolarità domestiche, puntando a una soluzione che equilibri giustizia sociale e dinamicità economica.

 

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