Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Intesa Sanpaolo chiude il 2021 con un utile netto a 4,18 miliardi, in crescita del 19,4% al 2020. Per i soci è in arrivo cedola di 7,89 centesimi di euro per azione come saldo dividendi per complessivi 1,53 miliardi. Il gruppo aveva già distribuito a novembre un acconto di 1,39 miliardi, che porta quindi a un totale di 2,931 miliardi distribuiti agli azionisti. Previsto anche un riacquisto di azioni proprie (buyback) per 3,4 miliardi di euro, previa approvazione della Bce. Il 2022 è stato il «miglior anno dal 2007», ha rivendicato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso della conference call con gli analisti finanziari, «abbiamo realizzato una performance eccellente nonostante l’impatto del Covid-19, portando a termine con successo la fusione con Ubi Banca e preparando la strada per il nuovo piano di impresa».

Gli utili al 2025

La banca ha anche presentato il piano d’impresa al 2025: prevede un utile netto in crescita a 6,5 miliardi a fine piano e un aumento del Rote («return on tangible equity», ovvero rendimento del patrimonio netto tangibile) a circa il 14% nel 2025. Complessivamente Intesa Sanpaolo nel nuovo piano d’impresa prevede una distribuzione agli azionisti per il 2021-2025 di oltre 22 miliardi di euro, di cui oltre 6,6 miliardi nel 2022, da dividendi cash con payout ratio al 70% in ciascun anno del Piano e da buyback di 3,4 miliardi nel 2022; ogni eventuale ulteriore distribuzione sarà valutata anno per anno a partire dal 2023.

Un piano «conservativo»

«Il nuovo piano di impresa ci proietta nel futuro. È un piano che crea la banca dei prossimi dieci anni», ha detto Messina alla comunità finanziaria, «la distribuzione di valore e la remunerazione degli azionisti restano una priorità. Oggi stabiliamo degli obiettivi che siamo certi di poter raggiungere e valuteremo anno per anno la possibilità di superare questi target, ma il piano è decisamente conservativo».

La banca digitale

«Abbiamo creato la nuova banca digitale IsyBank che raggiungerà 4 milioni di clienti», ha detto Messina. Isy significa: «Intesa Sanpaolo for you. Si tratta di una nuova banca digitale per servire efficacemente una parte significativa della clientela di Intesa Sanpaolo che non si reca nelle filiali e generano circa 200 milioni di ricavi». La nuova banca digitale vede tecnologia all’avanguardia, cloud-native adattabile alla clientela multi-valuta e multinazionale, lavorando in partnership con la fintech Thought Machine; modello di servizio digitale, con una proposta digitale potenziata che include App, contact center, Atm e Mooney (in partnership con Enel); percorsi interamente digitali, per fornire alla clientela l’esperienza digitale sviluppata da Artificial Intelligent Sales di Intesa Sanpaolo. Si tratta di un nuovo modello che — promette Intesa Sanpaolo — permetterà una riduzione di circa 1.500 filiali (di cui circa 450 chiuse già nel quarto trimestre 2021) e un modello omnicanale per circa 9 milioni di clienti piccole e medie imprese e retail con esigenze finanziare più sofisticate, per i quali sono previste circa 1.800 filiali dedicate.

Profitti 2021 oltre le attese

Tornando ai conti del 2021 l’utile sale del 19,4% rispetto al 2020 (escludendo le componenti relative all’acquisizione di Ubi Banca, +27,7% il dato contabile), più delle stime della stessa banca che aveva dato una «guidance» oltre i 4 miliardi. La crescita dell’utile — è scritto nella nota — è stata ottenuta nonostante «stanziamenti pari a 2,2 miliardi, di cui 1,7 nel quarto trimestre, per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo». Intesa, in particolare, ha effettuato 1,6 miliardi di rettifiche su crediti, di cui 1,2 nel quarto trimestre (quando l’utile si è attestato a 179 milioni, a fronte dei -3,1 miliardi dello stesso periodo 2020).

I prestiti a famiglie e imprese

Intesa Sanpaolo ha erogato nel 2021 circa 77 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine, con circa 66 miliardi in Italia, di cui circa 55 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. Circa 10.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2021 e circa 133.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 50.000 e 665.000 posti di lavoro. Resi disponibili dal Gruppo oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano.

Il taglio dei deteriorati

Intesa Sanpaolo nel nuovo piano d’impresa prevede una significativa riduzione del profilo di rischio e taglio del costo del rischio. La banca punta a «zero Npl» e senza impatto dal calendar provisioning. Intesa Sanpaolo prevede crediti deteriorati ridotti nel 2025 a 9,3 miliardi al lordo delle rettifiche (da 15,2 miliardi nel 2021), che dopo coperture e svalutazioni diventano 4,6 miliardi netti (da 7,1 miliardi nel 2021). Anche l’incidenza dei deteriorati sui crediti totali calerà nel 2025 all’1,6% al lordo delle rettifiche dal 2,4% nel 2021 (0,8% al netto dall’ 1,2% nel 2021). Previsto anche un costo del rischio in calo a circa 40 centesimi di punto nel 2022-2025 e a 38 centesimi di punto nel 2025 da 59 centesimi di punto nel 2021 (-21 centesimi di punto).

Le assunzioni

Per quanto riguarda il personale,a fronte di 9.200 uscite volontarie ci saranno circa 4.600 persone neoassunte nell’ambito del piano d’impresa e circa 8.000 riqualificate/riconvertite, distribuite nelle «iniziative prioritarie» del gruppo: circa 2.600 alla filiale digitale, 4.000 alla tecnologia (digitale, dati e analytics), 3.500 alle iniziative prioritarie (come Pnrr, crescita dell’attività, riduzione del profilo di rischio) e 2.500 ad altro (es. Esg /Impact Banking, funzioni di controllo, turnover).

Niente acquisizioni nel piano

Messina ha anche escluso una campagna di acquisizioni di banche: «Non stiamo considerando alcun tipo di M&A e il capitale in eccesso non sarà utilizzato nei prossimi anni per fare operazioni di M&A», ha detto Messina, che non vede «valore nell’acquisire una banca con un numero significativo di filiali. Il nostro business model è basato sul wealth management e protection, dove i multipli non sono adeguati per creare valore per i nostri azionisti», ha spiegato.

I commenti degli imprenditori

Positivi i commenti del mondo finanziario e imprenditoriale italiano. «Dopo il buon piano di Unicredit ecco quello di Banca Intesa. Finalmente di nuovo l’Italia che vuol vincere», commenta Francesco Gaetano Caltagirone, interpellato dall’Ansa. «Con un progetto coraggioso e realistico il campione nazionale Banca Intesa Sanpaolo, con la presidenza del professor Gros Pietro e la guida del dottor Messina, si prepara ad anni di espansione. Poi un bravo al dottor Messina che ha visione, determinazione e sa guidare e motivare una squadra piena di eccellenze».
«Intesa Sanpaolo si distingue nel panorama bancario internazionale per la qualità dei risultati. Riuscire negli ultimi otto anni a mantenere sempre i propri impegni è qualcosa di unico sui mercati grazie a una solida e chiara storia industriale», ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, ceo del gruppo Pirelli, «la fiducia e la reputazione di Carlo Messina e della sua squadra hanno creato valore nel lungo termine.
«I successi di Intesa Sanpaolo dimostrano che oggi si parla troppo spesso di vincoli e liquidità, mentre l’Italia e in generale l’Europa hanno bisogno di tornare ai fondamentali di fiducia e di solide storie industriali, come quella che oggi Carlo Messina ha fatto vedere con il nuovo piano», ha commentato Flavio Cattaneo, vice presidente esecutivo di Italo e fondatore di Itabus, «otto anni di risultati si commentano da soli, dall’Italia ha portato la sua banca a primeggiare in Europa con banche che hanno potuto contare su ben altri sostegni ed economie, ha fatto progetti che non si sono mai visti nel settore bancario. Abbiamo bisogno di tutto questo e non di sogni».
Per il ceo di Webuild, Pietro Salini il piano di Intesa Sanpaolo «è esempio e stimolo per il sistema produttivo di capacità corale di reazione al cambiamento e rinnovamento. Ben si innesta in un momento storico eccezionale in cui per la prima volta dopo oltre 70 anni l’Italia torna a pianificare lo sviluppo con una visione di lungo termine».
«È motivo di grande orgoglio avere nel nostro Paese una Banca leader in Europa, che ha conseguito risultati straordinari, promuovendo con determinazione e indipendenza la crescita delle imprese, anche delle pmi, che sono un tessuto portante del nostro sistema produttivo», ha dichiarato Emma Marcegaglia, past president di Confindustria e amministratore delegato del gruppo di famiglia.

I timori dei sindacati

I sindacati puntano invece l’accento sulla chiusura annunciata delle filiali, circa 1.500. «Credo che il piano industriale di Intesa si fondi su tre pilastri industriali e un quarto pilastro più innovativo e più sociale: il primo è il derisking, cioè la riduzione del rischio di credito; il secondo è la riduzione dei costi; il terzo è l’aspetto digitale. Il quarto pilastro è l’attenzione verso l’ambiente, il sociale e i principi di governance». Così il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso di una intervista a Class Cnbc, rispondendo a domande sul nuovo piano di Intesa Sanpaolo. «L’aspetto non positivo — ha aggiunto — è rappresentato dalla chiusura degli sportelli e questo vale sia per Intesa sia per tutti i gruppi bancari. Intesa ha presentato un piano di questo tipo per cinque motivi fondamentali: il primo per mantenersi leader nel tempo; il secondo per difendersi da eventuali pericoli in arrivo dall’estero; il terzo per porsi anche rispetto alla Bce come un gruppo bancario che riconosce politicamente le scelte della vigilanza e le rispetta; il quarto perché è consapevole che per raggiungere una trasformazione epocale come quella presente nel piano industriale sarà fondamentale la motivazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo, motivazione che dovrà essere riconosciuta anche con miglioramenti a livello economico; il quinto e forse politicamente l’aspetto più rilevante per creare attraverso il digitale un nuovo modello di business in una banca che potrà trasformarsi, nel tempo, se lo vorrà, in una Fintech».
«Riteniamo indispensabile che il settore del credito favorisca lo sviluppo del Paese, una corretta applicazione del Pnrr, sostegno a famiglie e imprese e presidio dei territori, anche in termini di legalità. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha svolto e deve continuare a svolgere un ruolo centrale in questo senso e le chiusure delle filiali previste rappresenta un segnale preoccupante», sottolinea in una nota Mariangela Verga, segretaria nazionale Uilca in relazione a piano d’impresa dell’istituto.
«Con il piano di impresa 2022-2025 il gruppo Intesa Sanpaolo tende a rafforzare il proprio ruolo sul mercato interno e internazionale sia in termini di organizzazione che di business. L’evoluzione tecnologica e la relativa digitalizzazione diventano fattore trainante anche se per ora non sono chiare le dinamiche societarie, il ruolo delle partnership e le relative ricadute sul personale che non possono significare riduzione dell’occupazione», ha detto Susy Esposito della segreteria della Fisac Cgil. «La digitalizzazione deve essere occasione di creazione di nuove opportunità anche in termini di assunzioni e non può e non deve significare ulteriore abbandono del territorio».
«Il piano d’impresa presentato oggi da Intesa San Paolo è prudente nella stima del margine di gestione del denaro. L’aumento dei ricavi è imputabile sostanzialmente all’aumento delle commissioni nette, derivanti dall’incremento del risparmio gestito di ben 100 miliardi in arco di piano. Per raggiungere questo obiettivo sarà determinante la motivazione dei lavoratori che non potrà non passare anche da una significativa redistribuzione della produttività», ha commentato il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui