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Dopo un 2020 da record Recrowd società che gestisce una piattaforma per il lending crowdfunding nel settore immobiliare, guarda al nuovo anno con rinnovato ottimismo.

Grazie alla sua piattaforma evoluta, Recrowd mette in contatto società immobiliari che hanno necessità di finanziare un progetto, con risparmiatori che hanno voglia di effettuare investimenti nel mondo immobiliare, anche senza grandi disponibilità finanziarie. Gli investitori possono così accedere a investimenti nel real estate con capitali minimi, senza assumersi alcun rischio imprenditoriale visto che sarà il promotore del progetto a occuparsi di tutta la gestione operativa del progetto. Wall Street Italia ne ha parlato con i tre soci fondatori Gianluca De Simone, Simone Putignano e Massimo Traversi.

Ci spiegate come funziona esattamente il crowdfunding immobiliare?
Le aziende che operano nel settore immobiliare possono sviluppare progetti tanto più interessanti e redditizi quanto più capitale disponibile possiedono per acquisirli o per compiere determinati tipi di attività, che possono essere ristrutturazioni, costruzioni o operazioni finanziarie che richiedono più capitale.
Il crowdfunding permette, come strumento di finanza alternativo, di avere più disponibilità di denaro, quindi più capitale per queste operazioni: di fatto è un vero e proprio canale alternativo di finanziamento al sistema bancario.

Che riscontro avete dagli investitori in un momento così delicato per l’economia?
La voglia di investire da parte degli italiani non sembra risentire dell’emergenza legata al Covid, visto che nelle ultime operazioni presentate sulla nostra piattaforma sono state raccolte più risorse finanziarie di quelle previste dai promotori dei progetti in tempi record. Basti pensare che il Progetto “Residenza Manzoni 1” si è concluso in overfunding del 35% in meno di un minuto, con una raccolta totale di 200.000 euro rispetto a un obiettivo iniziale di 150.000 euro, mentre per il progetto “Civitas XXI” la raccolta si è chiusa in meno di un minuto, in overfunding del 137%.

Cosa farete delle risorse extra raccolte in questi progetti? Viene aumentato il piano di investimento e quindi il rendimento per l’investitore?
Ci confronteremo con le aziende che hanno promosso le campagne di crowdfunding per valutare l’utilità del capitale nel progetto. Per gli investitori il rendimento dell’operazione non cambia dato che parliamo di un prestito e non di un acquisto di quote societarie. In linea di massima i rendimenti dei micro prestiti aggregati che vengono fatti in crowdfunding variano dal 7% all’11% annuo. Poi comunque è tutto molto variabile, perché l’interesse viene sempre concordato con il proponente: il crowdfunding infatti non è una competizione, è un prodotto che cambia e quindi viene proposto in modo differente da progetto a progetto.

Come si è chiuso il 2020 per Recrowd?
Possiamo dire che, grazie anche alle operazioni che ho citato, a metà dicembre abbiamo raggiunto l’obiettivo di 2 milioni di euro di raccolta sulla piattaforma grazie a 16 progetti immobiliari. Pur essendo ancora una startup vogliamo sottolineare che i primi tre progetti lanciati in piattaforma, ovvero “Seregno Centro”, “Condominio Desio” e “Corte Legnano”, sono stati conclusi e il capitale è già stato restituito agli investitori con i relativi interessi.

Quali sono i vostri progetti per il 2021?
Nel 2021, Covid permettendo, vorremmo arrivare a 3 o 4 milioni di euro di raccolta. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo diversi progetti in cantiere, stiamo organizzando la società per ottenere la licenza per operare secondo la normativa europea. Inoltre stiamo lavorando all’implementazione di funzioni tecnologiche sulla piattaforma per dare liquidità all’investimento e rendere ancora più semplice e immediata la scelta dei progetti agli investitori.

Come selezionate i progetti immobiliari da mettere sulla vostra piattaforma?
Le aziende possono presentare progetti sulla nostra piattaforma di crowdfunding immobiliare previa valutazione positiva, attraverso la collaborazione con un partner esterno, il quale valuta diversi parametri, principalmente contabili, patrimoniali e fiscali. Viene poi emesso un documento riepilogativo riguardante l’azienda e il singolo progetto in modo da fornire una spiegazione chiara e semplice all’investitore dando sicurezza alla scelta finale del progetto in cui investire.

Chi sono gli investitori in crowfunding, avete un profilo tipo di chi opera con Recrowd?
L’investitore tipo ha un’età che va dai 30 ai 60 anni ed è una persona che ha un po’ di risparmi da parte. Non parliamo di grandi capitali, ma comunque di una buona capacità di investimento. Generalmente partono con un progetto piccolo, investendo anche poco per capire il funzionamento e appurare i rendimenti e poi cominciano a mettere in campo i capitali differenziando i progetti. Al momento abbiamo circa 1.300 utenti registrati sulla piattaforma, 660 dei quali sono investitori con il wallet attivo.

Ci potete fare un esempio di quali sono i progetti che proponete?
Sulla nostra piattaforma di crowdfunding immobiliare si trovano parecchie tipologie di progetti. Possono provenire dal mercato libero, da un’asta, dal saldo e stralcio, da costruzioni nuove, da credito d’iva su aziende immobiliari. Le diverse categorie vengono specificate nelle sezioni che sono evidenziate sulla piattaforma. I progetti sono promossi da più aziende, e quindi l’investitore trova in evidenza l’azienda che lo propone, come pensa di strutturare il progetto, il business plan, il motivo per il quale sta chiedendo quei capitali. Noi funzioniamo da intermediari. Il minimo comun denominatore dei progetti sono i principali dati: cioè rendimento, tempistica e investimento minimo per partecipare.

 

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