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L`Italia è il fanalino di coda in Europa per la natalità e secondo il governo Meloni è un`emergenza da arginare con misure economiche ad hoc, alcune già introdotte con la scorsa legge di Bilancio. La stessa emergenza affrontata già anche negli altri Paesi europei che negli ultimi anni hanno sofferto di un calo demografico generalizzato. Assegni familiari, assegno forfettario, supplemento familiare, assegno di sostegno familiare, premi alla nascita o all`adozione sono alcune delle soluzioni. L`Italia, con 1,25 figli per donna, è terzultima in Ue. Peggio di noi, solo la Spagna, penultima con 1,19 figli per donna, e Malta, ultima con 1,13 figli per donna. In testa alla lista in positivo, c`è la Francia che ha registrato nel 2021 il tasso di fecondità più alto, 1,84 figli per donna, seguita dalla Repubblica Ceca (1,83), dalla Romania (1,81) e dall`Irlanda (1,78). L`Italia è anche però uno dei Paesi europei che spende meno per il sostegno alle nascite. Per la prima volta a investire di più è stato il governo Draghi che nel 2022 ha aumentato la spesa per le politiche di sostegno alla famiglia all`1,4% del Pil (circa 26 miliardi, sei in più) e ha introdotto l`assegno unico e universale

La Francia dunque è il Paese più fecondo in Europa. E l`apporto dei cittadini stranieri immigrati non è decisivo. Secondo uno studio dell`Institut national d`études démographiques, il loro contributo alla fecondità è di dieci nati su cento donne. Le misure di sostegno e gli incentivi però fanno la differenza, e sono tutti basati sulle situazioni reddituali familiari. E per le famiglie con almeno due figli fino ai 20 anni di età viene erogato un importo base di 140 euro al mese, 320 euro per chi ha tre figli, 500 euro dai quattro figli in poi. Negli anni è stato introdotto un premio alla nascita, pagato al settimo mese di gravidanza a tutte le donne residenti: 1.003 euro netti dal 1° aprile 2022. C`è anche un`Allocazione di base, ogni mese per 36 mesi, in relazione al reddito che arriva a un massimo di 182,01 euro. Per i genitori che riducano o rinuncino all`attività lavorativa c`è un contributo fino 422,21 euro al mese in caso di cessazione totale. Altrimenti ci sono i contributi per le spese di baby sitting o di asilo.

La Germania è uno dei Paesi che negli ultimi anni ha investito di più in politiche per la natalità ed è riuscita a risollevarsi. Il modello tedesco prevede assegno unico universale senza limiti di reddito e non esclude altre detrazioni. Sono 219 euro per un bambino, 438 euro per due figli, 663 euro per tre, 913 euro per quattro e 1.163 euro per cinque. C`è il diritto all`asilo o in alternativa alla custodia diurna fino all`inserimento a scuola.

In Spagna il governo ha appena introdotto con la Finanziaria un bonus di 100 euro per le madri con figli da 0 a 3 anni che abbiano versato contributi, con un lavoro attivo o che stiano percependo un sussidio di disoccupazione. Non possono accedervi le madri fuori dal sistema contributivo. In Gran Bretagna l`assegno per i figli è riconosciuto solo a chi appartiene alle fasce meno abbienti.

Anche l`Europa dell`Est deve far fronte al calo demografico. Nel 2022 la Polonia ha alzato a 213 euro al mese il contributo dello Stato dal secondo figlio in avanti. In Ungheria i sussidi prevedono solo 30 euro al mese per il primo figlio, 37 per il secondo e 44 per i successivi. Le donne sotto i 40 anni che si sposano hanno un mutuo agevolato così come i nuclei familiari con due figli.

Dal quarto figlio in poi non si pagano le tasse.
E in Italia le indiscrezioni riportano l`idea di eliminare le tasse per chi fa figli. Sarebbe questa l`ipotesi contenuta in un dossier del ministro dell`Economia Giancarlo Giorgetti (nella foto).

 

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