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Il rallentamento dell’economia bergamasca comincia a riverberarsi sull’occupazione, anche se per ora i numeri tengono. Secondo i dati del Rapporto sul lavoro dipendente della Provincia, tra gennaio e marzo 2024 le assunzioni sono diminuite su base annua (33.072, -4,1%). Le cessazioni, invece, sono in linea con il primo trimestre 2023 (30.520, +0,8%), con uscite volontarie sempre al di sopra dei livelli pre-Covid, per quanto in leggera diminuzione (11.666, -3,4%).

Saldo trimestrale positivo

Il saldo trimestrale, quindi, è positivo (+2.552), pur se ben al di sotto dei numeri di inizio 2023 (+4.183). Positivo anche il saldo annualizzato (+4.923), cioè la variazione cumulata negli ultimi quattro trimestri, ma il trend conferma un calo progressivo.

Fra gennaio e marzo è in attenuazione la crescita dei rapporti a tempo indeterminato e si ferma il ridimensionamento di quelli a tempo determinato, con un rallentamento tendenziale delle trasformazioni (-9,7%). Si riducono soprattutto le assunzioni con contratti di apprendistato (1.660, -10,4% su base annua) e in somministrazione (7.916, -8,6%) e diminuisce anche l’intensità oraria, con più assunzioni part-time (+2%) e meno a tempo pieno (-6,4%).

Arretra la domanda di lavoro nel settore industriale (-11,5%), nonostante il saldo ancora positivo (+1.050, ma era il doppio nello stesso periodo 2023)

Arretra la domanda di lavoro nel settore industriale (-11,5%), nonostante il saldo ancora positivo (+1.050, ma era il doppio nello stesso periodo 2023), mentre il saldo annualizzato è negativo (-592), con un calo nella metalmeccanica, nella gomma-plastica, nel tessile e nel legno non controbilanciato dalla crescita di chimica, alimentari-bevande e minerali non metalliferi. Stabile l’edilizia, che conserva il segno positivo sia per il saldo trimestrale (+581 occupati) sia per quello annualizzato (+1.129), come pure commercio e servizi, anche in questo caso con saldo positivo sia trimestrale (+921, ma era +1.630 a marzo 2023) sia annualizzato (+4.248).

Logistica in frenata

Nel terziario i numeri della ristorazione sono ancora alti, mentre continua l’emorragia di personale dal settore bancario e si fermano le assunzioni nel magazzinaggio e nelle attività di supporto ai trasporti dopo il boom dovuto ai nuovi insediamenti della logistica. Ad alimentare i nuovi ingressi nel mondo del lavoro sono soprattutto donne e stranieri. La contrazione delle assunzioni maschili (-4,8%) è più marcata di quelle femminili (-2,8 per cento) e il saldo femminile annualizzato (+2.761) supera del 28% quello maschile (+2.162). Al contrario, il part-time aumenta per gli uomini (+9,4%) e diminuisce per le donne (-1,8%). Sono poi in calo le assunzioni di lavoratori italiani (-6,4%), mentre restano stabili quelle degli stranieri (+0,1%), che raggiungono la quota record del 37,1% dando un contributo decisivo al saldo occupazionale.

Rallentano Treviglio e Bassa

Dal punto di vista geografico, invece, sono Bergamo, i comuni dell’hinterland e le aree turistiche, in particolare Lovere, a conservare saldi occupazionali positivi anche per effetto di Bergamo Brescia Capitale della cultura, mentre rallentano la Bassa (in particolare Treviglio e Romano di Lombardia) e le aree di Grumello del Monte e Clusone.

«Con oltre il 95% di occupazione maschile nelle fasce d’età più attive – fa presente dalla Cgil Bergamo Orazio Amboni – nella nostra provincia l’occupazione non è facilmente espandibile. Da notare che ben il 60,7% delle assunzioni femminili a tempo determinato è per contratti part-time, probabilmente non desiderato. Fanno le spese di questo rallentamento occupazionale le fasce meno protette del mondo del lavoro: in primo luogo il lavoro somministrato e le professioni meno qualificate».

Sindacati: attesa per il 2° trimestre

«I dati relativi al mercato del lavoro bergamasco segnano ancora un saldo positivo di oltre duemila unità – commenta il segretario provinciale Cisl Danilo Mazzola -. Da evidenziare che, delle oltre 33mila assunzioni avvenute nel primo trimestre 2024, 12mila hanno interessato lavoratori stranieri, che sono sempre più una risorsa necessaria e significativa, viste le difficoltà a reperire manodopera, qualificata e non, nei vari settori».

Secondo il sistema Unioncamere Excelsior nel trimestre giugno-agosto 2024 in provincia di Bergamo si prevedono quasi 24 mila richieste da parte delle imprese. «Il rallentamento della crescita del primo trimestre – fa presente Mazzola – sarà da monitorare in modo più attento con i dati del secondo trimestre 2024 per capire se ci sarà una effettiva perdita occupazionale«, ma per Amboni «il rallentamento evidenziato e il difficile contesto internazionale lasciano supporre che avremo d’innanzi mesi non facili».

 

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