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Autore immagine: Depositphotos.com

Cancellazione dalla lista dei cattivi pagatori: è sufficiente l’accordo con la banca creditrice? Dopo quanto tempo si viene cancellati dalla black list?

Molti italiani, per effettuare acquisti di un certo rilievo (soprattutto abitazioni o altri immobili) devono fare ricorso ai prestiti delle banche, le quali ovviamente vogliono che il denaro concesso venga restituito con gli interessi. Se ciò non avviene, se cioè si è inadempienti, anche solo in parte, nei confronti degli istituti di credito che hanno erogato il prestito, scatta la tagliola rappresentata dall’iscrizione all’interno della centrale rischi.

Di cosa si tratta? Come ti spiegherò, per centrale rischi si intende la banca dati all’interno della quale vengono iscritti i nominativi di tutti i

cattivi pagatori, cioè delle persone che hanno avuto accesso al credito da parte delle banche e che, poi, non hanno adempiuto oppure non lo hanno fatto nei termini. L’iscrizione all’interno di questa sorta di black list rappresenta un enorme svantaggio per il debitore, il quale viene così segnalato a tutti gli altri istituti di credito, i quali difficilmente vorranno avere a che fare con lui in futuro. Per ottenere la cancellazione dalla centrale rischi, molti pensano di raggiungere un accordo a saldo e stralcio della propria posizione debitoria. In altre parole, pur di ottenere l’immediata cancellazione dalla lista, il cattivo pagatore è disposto ad accordarsi per una transazione. Ma è davvero così che funziona la cancellazione dalla centrale rischi? Scopriamolo insieme.

Centrale rischi: cos’è?

Le

centrali rischi forniscono al sistema finanziario informazioni sulla posizione creditizia dei clienti che ricorrono al credito.

Esistono due tipi di centrali rischi:

  • quella pubblica, costituita dalla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia;
  • quelle private, gestite dagli istituti di credito, costituiscono i cosiddetti Sistemi di informazioni creditizie (Sic), all’interno dei quali vengono iscritti tutti coloro che, avendo avuto accesso a prestiti, mutui o finanziamenti, si sono resi inadempienti ad essi.

La Centrale dei Rischi della Banca d’Italia

La Centrale dei Rischi della Banca d’Italia è un database che racchiude tutte le informazioni sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario.

Queste informazioni giungono direttamente dalle banche, dagli intermediari e dalle società finanziarie, le quali trasmettono le segnalazioni direttamente alla Centrale dei Rischi.

Il cliente è segnalato solamente se l’importo che deve restituire è pari o superiore a 30mila euro. La soglia si abbassa notevolmente (250 euro) se il

cliente è in sofferenza. Un debitore è in sofferenza quando le banche ritengono che, per via della sua situazione economica, egli non sia nelle condizioni di poter restituire il prestito.

Centrali rischi private

Le Centrali rischi private sono gestite direttamente dagli istituti di credito, intermediari e società finanziarie italiane, le quali provvedono a iscrivere all’interno di questo enorme archivio i nominativi di tutte le persone che hanno accesso a prestiti, mutui o finanziamenti.

Le Centrali rischi private costituiscono i cosiddetti Sistemi di informazioni creditizie, mediante i quali sono gestite le informazioni dei clienti al fine di verificare soprattutto gli eventuali inadempimenti.

La differenza con la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia è evidente: la Centrale dei rischi, come detto, è gestita direttamente dalla Banca d’Italia e banche, società e intermediari finanziari sono obbligati a inviare le informazioni inerenti ai clienti a cui hanno concesso mutui, finanziamenti o garanzie.

I Sistemi di informazioni creditizie, invece, sono altre banche dati sul credito gestite da soggetti privati ai quali gli intermediari partecipano esclusivamente su base volontaria e sono degli archivi che contengono le informazioni relative alle situazioni debitorie dei cittadini che ottengono o hanno ottenuto un finanziamento.

Cancellazione dalle centrali rischi: come funziona?

La cancellazione dalle centrali rischi private avviene decorso un determinato lasso di tempo. Per la precisione, le informazioni negative, cioè quelle riguardanti gli inadempimenti, restano iscritte per:

  • un mese per la richiesta di finanziamento rifiutata dall’istituto o abbandonata dal cliente;
  • fino a 6 mesi per la richiesta di finanziamento in attesa di esito istruttoria;
  • 12 mesi per le morosità poi sanate di due rate o due mesi, dalla data di regolarizzazione;
  • 24 mesi per le morosità maggiori poi sanate, sempre dalla data di regolarizzazione
  • 36 mesi per le morosità o altri gravi inadempimenti non sanati: dalla data di scadenza del contratto o dell’ultimo aggiornamento in caso di accordi o altri eventi legati al rimborso
  • 36 mesi per i rapporti creditizi regolari, se nello storico del soggetto figurano altri rapporti con eventi negativi non regolarizzati.

Una volta scaduti i termini massimi di conservazione delle informazioni, i sistemi di informazioni creditizie sono obbligati alla

cancellazione automatica dei dati.

Le informazioni positive, cioè quelli che riguardano richieste, erogazioni e pagamenti regolari di finanziamenti, possono essere conservati per 36 mesi dalla data di fine del rapporto di credito o di scadenza del contratto.

Cancellazione centrali rischi con saldo e stralcio: si può?

Il saldo e stralcio è la procedura che consente a una persona di liberarsi del proprio debito pur non onorandolo completamente. La locuzione rende bene l’idea: “saldo” vuol dire che l’obbligazione è adempiuta, mentre “stralcio” sta a significare che il pagamento riguarda solamente una parte.

Molti ritengono di poter ottenere la cancellazione anticipata dalla lista dei cattivi pagatori (quella delle centrali rischi, in pratica) cercando di estinguere il proprio debito in questa maniera.

In altre parole, la proposta saldo e stralcio permetterebbe al debitore di regolare la propria posizione ed ottenere la cancellazione dalle liste rimborsando una somma inferiore rispetto all’importo complessivo che avrebbe dovuto corrispondere.

In realtà, non è così: la cancellazione dai Sistemi di informazioni creditizie avviene solamente con il decorso del tempo, così come precisato nel paragrafo precedente.

Il saldo e stralcio è sicuramente utile per il debitore, il quale riesce a estinguere l’obbligazione pagando di meno. Tuttavia, tale procedura non lo porterà a una cancellazione anticipata dalle centrali rischi. Il saldo e stralcio potrà al massima segnare il momento a partire dal quale, regolarizzata la propria posizione, decorre il termine utile per ottenere la cancellazione automatica.

Al limite, l’accordo a saldo e stralcio può servire al debitore come scrittura privata da mostrare agli altri istituti di credito nel caso in cui si rivolga ad essi per chiedere un nuovo prestito o un nuovo finanziamento, come prova del proprio adempimento. Tuttavia, il saldo e stralcio non permette di ottenere la cancellazione anticipata.

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