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Cambia l’Ecobonus 2025, la misura in scadenza al 31 dicembre 2024 è allo studio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, l’obiettivo è trasformare l’agevolazione fiscale in uno strumento specifico per l’adeguamento degli immobili alla direttiva Case Green con restrizioni su beneficiari, importi e tante altre novità.

Tra le ipotesi una riduzione della platea dei beneficiari, agevolazioni sui finanziamenti e specifiche restrizioni. Ma ecco come potrebbe essere l’Ecobonus 2025.

Ecobonus 2025, il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è al lavoro

L’Ecobonus è l’agevolazione fiscale legata al settore edile che consente oggi di avere detrazioni dal 50% al 65% per interventi specifici volti a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.

Si differenzia dal Superbonus perché non prevede il recupero di almeno due classi energetiche. Sappiamo che il Superbonus vedrà la percentuale di agevolazione scendere al 65% nel 2025, mentre per quanto riguarda l’Ecobonus scade il 31 dicembre 2024 e non si prevede una proroga dello strumento così come è, anche perché andrebbe a sovrapporsi con le percentuali di agevolazione previste per il Superbonus. Nelle intenzioni del Ministero dell’Ambiente c’è la creazione di uno strumento specifico per l’adeguamento alla direttiva Case Green.

La direttiva Case Green nell’ultima formulazione approvata prevede che gli Stati Membri riducano le emissioni inquinanti provenienti dagli edifici residenziali almeno del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

Non vi sono indicazioni particolari, ma si fissa il principio secondo il quale si deve iniziare dagli edifici in classe energetica “G” ed “F” cioè le peggiori. Sul territorio italiano circa il 35% degli immobili a uso residenziale appartiene alla classe energetica “G”, il 25% risulta invece in classe “F”.

Ne consegue che, in base a quanto trapela, si intende trasformare l’Ecobonus 2025 in uno strumento specifico per gli immobili ricadenti in tali classi energetiche.

Ecco le novità sull’Ecobonus 2025

Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per ora non si sbilancia, ma ha dato le prime indicazioni sul contenuto del provvedimento che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

La nuova agevolazione è destinata a durare 10 anni, in questo modo i proprietari hanno tempo per organizzare e progettare i lavori. Le agevolazioni spetterebbero solo per la prima casa, escluse inoltre, le abitazioni classificate in
categorie catastali di lusso.

Le risorse sono destinate prevalentemente all’adeguamento di unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva EPBD (Case Green). Non sono ancora note le percentuali di detrazione e altre agevolazioni, ma è allo studio l’ipotesi di parametrare l’entità delle agevolazioni al livello di efficientamento raggiunto.

Non solo detrazioni, e agevolazioni fiscali in genere, infatti è prevista la possibilità di ottenere finanziamenti a tassi agevolati, in questo modo chi dovrà sostenere i costi di una ristrutturazione di fatto richiesta per legge, e quindi obbligata, non dovrà sostenerne anche i costi finanziari.

Si intende,infine, realizzare un massimario dei prezzi per i singoli lavori, ad esempio per un cappotto termico si inserisce il tetto massimo di spesa per mq, in questo modo non vi è spazio per speculazioni sugli importi dei lavori.

Direttiva Case green, con l'approvazione definitiva la metà delle case degli italiani non è a norma

 

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