C’è l’Umbria tra le prime regioni d’Italia nelle quali le piccole e medie imprese faticano a trovare personale con elevate competenze green. Il dato emerge da una rilevazione presentata da Confartigianato durante una convention sulla transizione energetica organizzata dall’associazione.
Le regioni La maggior carenza di lavoratori c’è in Trentino-Alto Adige (64,6 per cento di personale introvabile sul totale richiesto dalle Pmi con queste competenze), seguito da Friuli-Venezia Giulia (59,3 per cento), Umbria (57,7 per cento), Veneto (56,9 per cento), Liguria (56,2 per cento), Emilia-Romagna (55,5 per cento), Piemonte e Valle d’Aosta (55 per cento), Lombardia (54,1 per cento), Abruzzo (53,6 per cento), Toscana (52,4 per cento) e Basilicata (52 per cento).
I numeri In tutta Italia si parla di oltre 828 mila lavoratori, pari al 51,9 per cento del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche (quasi un milione e 600 mila, dati 2023), in particolare lavoratori esperti di risparmio energetico e di riduzione dell’impatto ambientale. Secondo lo studio di Confartigianato, il fabbisogno di personale con competenze green è più alto tra le piccole imprese: riguarda il 45,8 per cento dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35 per cento delle imprese medio-grandi. Ma la carenza di personale riguarda più in generale anche l’Europa: il 38,9 per cento delle Pmi dell’Ue indica che la scarsità di competenze green impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, con un’accentuazione per Francia (44,9 per cento) e appunto l’Italia (42,9 per cento) rispetto a Germania (39,4 per cento) e Spagna (34,8 per cento).
I settori A livello settoriale, la difficoltà di reperimento di personale maggiormente qualificato in tematiche ambientali è più alta nelle costruzioni, con il 62 per cento, seguite dal manifatturiero (53,1 per cento) e servizi (49,7 per cento). «Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro», sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese. «La transizione energetica e ambientale – prosegue – si realizza anche con nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese, per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte e a rispondere alle nuove esigenze delle imprese sempre più orientate alla tutela dell’ambiente».
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