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L’Agenzia delle Entrate chiude a possibili riaperture in via interpretativa in merito alle comunicazioni relative alle cessioni del credito del superbonus e dei bonus edilizi, oltre il 4 aprile scorso

Nessuna riapertura in via interpretativa alle comunicazioni della cessione del credito del superbonus e dei bonus edilizi oltre la scadenza del 4 aprile scorso.

La posizione dell’Agenzia delle Entrate è di netta chiusura, come è emerso nel corso dello Speciale Telefisco 2024, l’evento organizzato per la giornata del 19 settembre da Il Sole 24 Ore.

Eventuali riaperture parziali, richieste a più voci dalle associazioni di categoria, potranno arrivare solo con modifiche alla normativa.

Superbonus: nessuna riapertura alle comunicazioni delle cessioni

Chiarimenti sulla possibile riapertura per le comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate e relative alle cessioni dei crediti dei bonus edilizi sono arrivate nel corso dello Speciale Telefisco 2024.

L’evento, organizzato come di consueto da Il Sole 24 Ore, ha visto partecipare il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Elbano de Nuccio.

Da una delle risposte fornite dall’Amministrazione finanziaria in materia di comunicazioni relative alla cessione dei bonus edilizi è emerso chiaramente che non c’è margine per riaperture per via interpretativa.

La scadenza del 4 aprile 2024 deve essere considerata in modo tassativo, alla luce anche del divieto generalizzato, la cui applicazione è stata estesa dal decreto n. 39/2024 e dalla relativa legge di conversione.

A richiedere la possibilità di riaprire in modo mirato la strada dell’invio della comunicazione, così da permettere la correzione di eventuali errori che non incidono sugli importi, sono stati anche gli stessi commercialisti.

L’eventualità è lasciata a cambiamenti nella normativa, attraverso un’eventuale deroga dal divieto generalizzato.

Superbonus: il quesito e la risposta fornita durante Telefisco

La chiusura netta da parte dell’Agenzia delle Entrate a possibili riaperture, per via interpretativa, in relazione all’invio delle comunicazioni delle cessioni del credito è arrivata in risposta al quesito posto.

La domanda si riferiva al caso in cui siano state sostenute spese nel corso del 2023 senza tuttavia aver trasmesso la comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 4 aprile scorso e senza aver mai fruito della detrazione attraverso la dichiarazione dei redditi.

Vista l’eliminazione della possibilità di regolarizzare attraverso la remissione in bonis, che avrebbe permesso di correggere gli errori con il versamento di una sanzione di 250 euro, è esclusa la possibilità di cedere gli importi.

Le rate residue del superbonus non possono infatti essere oggetto di future cessioni di crediti, dal 29 maggio 2024, data in cui è entrato in vigore il decreto n. 39/2024.

Dalla data indicata non è più consentito l’esercizio dell’opzione della cessione del credito in relazione alle singole rate residue non ancora fruite.

L’unica strada possibile per i contribuenti che si trovano in situazioni simili è quella della detrazione, in presenza di sufficiente capienza fiscale.

 

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