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  • Per le aziende che assumono lavoratrici donne a tempo indeterminato nel periodo dal 1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025 è possibile accedere a nuovi incentivi.
  • Il Decreto Coesione va a modificare gli sgravi contributivi presenti in precedenza per le assunzioni, introducendo una decontribuzione totale per un massimo di 650 euro al mese, valida per due anni, per le imprese che assumono donne.
  • L’incentivo viene corrisposto alle aziende se assumono lavoratrici a tempo indeterminato che provengono da uno stato di disoccupazione.

Con il Decreto Coesione sono cambiate le regole che riguardano il pacchetto di incentivi per le imprese che assumono persone svantaggiate, tra cui donne, giovani, soggetti con disabilità e disoccupati. I nuovi bonus per le assunzioni sono introdotti per facilitare l’ingresso nel lavoro a tutte quelle persone che si trovano in una condizione di difficoltà o di svantaggio.

Ricordiamo che il gender gap in Europa e in Italia è ancora elevato e si riscontra soprattutto nella sfera lavorativa: il tasso di occupazione delle donne è nettamente inferiore di quello degli uomini e nel nostro paese questo dato è particolarmente critico. La differenza percentuale è calcolata al 19,5%, con lavoratori uomini occupati al 76,0% e donne al 56,5% secondo i recenti dati Eurostat1.

Il governo ha deciso di intervenire con ulteriori incentivi alle assunzioni per favorire da un lato il risparmio delle imprese e dall’altro per aumentare le possibilità di impiego delle lavoratrici donne. Vediamo nel dettaglio come funzionano questi nuovi sgravi.

Incentivi per le assunzioni di lavoratrici donne a tempo indeterminato

Bisogna fare una premessa: questi nuovi incentivi hanno una validità non solo per l’anno in corso, ma anche per tutto il 2025. Nel dettaglio, per le imprese è possibile accedere ad uno sgravio contributivo totale assumendo donne a tempo indeterminato all’interno del proprio staff, nel periodo che va dal 1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

Per le assunzioni avvenute precedentemente si applicano ancora i vecchi incentivi, definiti in base a diverse categorie di lavoratrici. Con le novità introdotte dal Decreto Coesione, l’esonero dal versamento dei contributi pagati dalle imprese è totale, con limite mensile massimo di 650 euro, per una durata complessiva di 24 mesi.

Questo vuol dire che i datori di lavoro che assumono donne possono aderire all’incentivo per due anni e non versare contributi per le dipendenti donne a tempo indeterminato per il 100%. Dalla soglia mensile non vengono conteggiati premi ulteriori o contributi INAIL.

Fondamentale è procedere con un contratto a tempo indeterminato: sono infatti escluse forme diverse come l’apprendistato, lo stage, i tirocini o il tempo determinato. L’assunzione deve inoltre riguardare donne che rientrano in determinate condizioni di svantaggio, come vedremo tra poco.

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Assunzione agevolata donne svantaggiate: i requisiti

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Vediamo quali sono le condizioni di svantaggio intese dal decreto per poter aderire al bonus assunzioni. Non vi è alcun requisito di età, per cui gli sgravi sono accessibili indipendentemente dall’età anagrafica della lavoratrice. Vi sono alcune categorie specifiche che possono rientrare nelle assunzioni agevolate:

  • donne, ovunque residenti, che non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
  • donne residenti nella Zes Unica per il Sud, che non hanno un impego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • donne, ovunque residenti, che si trovano ad operare in un settore lavorativo in cui vi è un tasso di disparità occupazione elevato a confronto con gli uomini, almeno del 25%.

Queste sono le nuove categorie di svantaggio individuate dal Decreto Coesione per ciò che riguarda l’assunzione agevolata delle donne. Va ricordato che sono escluse le lavoratrici domestiche.

Vi sono poi dei requisiti da rispettare anche da parte dell’azienda: le nuove assunzioni agevolate devono di fatto aumentare la forza lavoro netta, sulla base di un calcolo che tiene conto della differenza dei lavoratori occupati ogni mese con la media di quelli occupati durante l’anno precedente.

L’azienda quindi deve contribuire all’incremento delle assunzioni di donne nel paese, quindi sono esclusi tutti i casi in cui le nuove assunte vanno a sostituire dipendenti licenziati, in malattia o entrati in pensione.

Bonus assunzioni donne: il part time

Le aziende che assumono donne a tempo indeterminato possono anche procedere tramite un contratto part time, che è valido per l’accesso agli sgravi.

Va però ricordato che tale agevolazione viene riproporzionata in base alle ore effettive accordate in fase contrattuale rispetto ad un normale accordo full time.

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Come accedere al bonus assunzione donne

Le aziende che intendono accedere allo sgravio contributivo del 100% devono rispettare i requisiti visti sopra e procedere da settembre fino alla fine dell’anno prossimo.

Le modalità di accesso alla decontribuzione non sono ancora state comunicate: si attendono le prossime disposizioni da parte del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e dell’INPS. Risulta possibile sia procedere con la stipula di un contratto indeterminato sia la trasformazione da un precedente determinato a un accordo indeterminato.

Secondo le stime del governo, queste nuove regole avranno un impatto significativo sull’occupazione femminile, portando a 100.000 nuove assunzioni di donne nel paese.

 

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