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La leadership della svizzera nell’adozione del software open source

Negli ultimi anni, la Svizzera ha assunto un ruolo di primo piano nell’adozione del software open source, con una visione che va oltre la semplice implementazione tecnologica. Di fronte alla crescente digitalizzazione e alle preoccupazioni riguardanti la sicurezza dei dati, il governo svizzero ha deciso di abbracciare le potenzialità del software open source come strumento per rafforzare la propria sovranità digitale. Questa decisione non è solo politica, ma tocca il cuore della trasparenza, dell’innovazione e della sicurezza nazionale.

La recente legislazione svizzera che obbliga il rilascio del software sviluppato dal governo come open source rappresenta un passo fondamentale in questa direzione. Questa scelta non solo promuove la trasparenza nelle operazioni governative, ma offre anche all’industria locale la possibilità di prosperare attraverso la collaborazione e l’innovazione. Con questo approccio, la Svizzera si propone di ridurre la dipendenza dai fornitori di tecnologia esterni e di garantire che i dati sensibili rimanenti sotto il controllo delle autorità nazionali.

Diversi comuni e cantoni hanno già iniziato a utilizzare soluzioni open source, contribuendo a un ecosistema digitale più resiliente e indipendente. Questo movimento verso l’open source non è solo un modo per risparmiare sui costi, ma rappresenta una vera e propria garanzia di sicurezza per i cittadini, che possono avere maggiore fiducia nel modo in cui vengono gestiti i loro dati. Attraverso l’adozione di software liberamente accessibili e modificabili, le autorità svizzere possono adattare rapidamente le soluzioni alle loro esigenze specifiche, garantendo al contempo la protezione della privacy dei cittadini.

Inoltre, la Svizzera funge da modello per altri paesi europei, mostrando come i governi possano integrare software open source nelle loro politiche pubbliche. Con un esempio così tangibile da seguire, molti altri nazioni stanno valutando l’adozione di filosofie simili per affrontare le sfide legate alla sovranità digitale e alla sicurezza informatica. Questo processo di collaborazione e conoscenza condivisa è essenziale per un futuro in cui le tecnologie digitali possono avanzare senza compromettere la sicurezza e i diritti dei cittadini.

Ma non è solo una questione di tecnologia; è una questione di valori. Ciò che la Svizzera sta facendo con il suo impegno per il software open source è promuovere un modello di governo più aperto e inclusivo, dove i cittadini possono beneficiare della libertà di utilizzare, modificare e condividere software senza restrizioni. Questo approccio aiuta a costruire una comunità tecnologica più forte e coesa, in cui l’innovazione può prosperare, e dove cittadini e governi collaborano per garantire che la tecnologia serva il bene comune.

La leadership della Svizzera nell’adozione del software open source è quindi un esempio chiaro di come un paese possa impegnarsi attivamente a garantire la propria sovranità digitale, mentre promuove innovazione e collaborazione tra cittadini e istituzioni. Con un futuro incerto, questo è il momento ideale per esplorare le potenzialità dell’open source e per costruire insieme un mondo digitale più sicuro e più giusto.

Iniziative europee per la sovranità digitale

Oltre agli sforzi concreti della Svizzera, l’Europa nel suo complesso sta adottando iniziative significative per sostenere la sovranità digitale. Paesi come Germania e Francia seguono l’esempio svizzero, implementando politiche simili per garantire che le tecnologie digitali siano sotto il controllo delle loro amministrazioni pubbliche. Queste scelte strategiche non sono solo reazioni a eventi correnti, ma riflettono una crescente consapevolezza della necessità di proteggere i dati e l’infrastruttura digitale dai rischi esterni.

La creazione di leggi e norme che promuovono l’adozione di software open source rappresenta un passo cruciale per la protezione delle informazioni sensibili. In Germania, per esempio, il Land di Schleswig-Holstein ha avviato una transizione verso soluzioni software che prioritizzano Linux e LibreOffice. Queste iniziative non solo permettono di ridurre la dipendenza dalle tecnologie esterne, ma offrono anche la possibilità di sviluppare software che risponda specificamente alle esigenze locali, aumentando così l’autonomia del governo nella gestione delle proprie risorse digitali.

Allo stesso modo, la Francia sta investendo in tecnologie open source attraverso una serie di programmi e startup locali che incoraggiano l’innovazione. Sotto la guida del presidente Macron, il paese ha reso evidente il suo impegno a costruire un ecosistema tecnologico competitivo a livello europeo. Queste scelte dimostrano che, mentre ci si concentra sulla digitalizzazione e sull’efficienza, non si perde di vista l’importanza della sovranità digitale, garantendo così un ambiente in cui le decisioni su dati e infrastrutture rimangono vicine ai cittadini e alle loro necessità.

Il sostegno dell’Unione Europea a queste iniziative è un altro elemento fondamentale. Attraverso progetti come il Free and Open Source Software Auditing (FOSSA), l’UE si è impegnata a promuovere la sicurezza e la trasparenza nel settore del software open source. Questa iniziativa non solo aiuta a rafforzare il codice open source, ma crea anche una piattaforma per la collaborazione tra paesi e sviluppatori. La condivisione delle risorse e delle conoscenze permette di sviluppare soluzioni migliori e più sicure, contribuendo a costruire una rete di sicurezza digitale a livello europeo.

Tuttavia, l’adozione del software open source e la promozione della sovranità digitale non sono esenti da sfide. La mancanza di finanziamenti stabili e il rischio che alcuni progetti critici possano perdere supporto finanziario sono preoccupazioni significative. È cruciale affrontare queste sfide in un modo che assicuri la sostenibilità a lungo termine delle iniziative open source, consentendo ai governi di continuare a investire in queste soluzioni e nella formazione delle competenze necessarie per utilizzarle.

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Le iniziative europee per la sovranità digitale sottolineano una visione condivisa di un futuro più indipendente. Con una crescente richiesta di trasparenza e sicurezza, i governi stanno rispondendo attivamente, mettendo in atto misure concrete per raggiungere una maggiore autonomia digitale. La questione della sovranità digitale non è solo tecnica; riguarda direttamente il diritto dei cittadini a controllare i propri dati e a navigare in un universo digitale sicuro e affidabile.

Di fronte a un panorama tecnologico in costante evoluzione, le iniziative europee per la sovranità digitale non rappresentano solo una risposta alle sfide attuali, ma anche un investimento nel futuro, dove l’innovazione e la protezione dei dati possono viaggiare di pari passo. Con questo impegno collettivo, l’Europa sta tracciando una rotta promettente verso un ecosistema digitale resiliente e autonomo.

Importanza della trasparenza e della sicurezza

In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana, la trasparenza e la sicurezza sono diventate priorità indiscutibili per le nazioni moderne. La transizione verso il software open source offre una risposta cruciale a queste problematiche, permettendo alle istituzioni di garantire un controllo più diretto e una gestione più onesta delle informazioni. Questa visione non è solo un’idea astratta, ma una necessità reale per costruire fiducia tra i cittadini e le loro istituzioni.

Il software open source offre la possibilità di un’analisi aperta e minuziosa del codice. Non essendo un “black box”, dove gli utenti sono in balia delle decisioni di una singola entità, il software open source consente a chiunque, compresi esperti e attivisti, di esaminare attentamente come vengono trattati i dati. Questa apertura rinforza la fiducia pubblica, poiché i cittadini possono essere certi che le loro informazioni personali non vengono sfruttate in modi non etici o dannosi. Da questo punto di vista, le soluzioni open source trasformano la relazione tra governo e popolo, promuovendo un senso di responsabilità condiviso e di governance etica.

Inoltre, la sicurezza rappresenta un altro delle grandi aree in cui il software open source brilla. La comunità globale di sviluppatori che opera su questi progetti collabora continuamente per identificare vulnerabilità e risolvere problemi di sicurezza. Questo approccio comunitario garantisce che i software siano costantemente aggiornati e migliorati, riducendo il rischio di attacchi informatici e aumentando la resilienza delle infrastrutture digitali. Quando le persone sentono che i loro dati sono al sicuro, si sentono anche più libere di partecipare attivamente alla vita pubblica e di raccontare le proprie storie senza timore di essere sorvegliate o vulnerabili a intrusioni.

Un aspetto spesso trascurato è l’importanza di creare un ecosistema tecnologico in cui la sicurezza sia parte integrante della progettazione e dello sviluppo. Adottando il software open source, i governi possono sviluppare soluzioni tecnologiche con la sicurezza in mente, piuttosto che cercare di alleviare i problemi successivamente. Questo approccio aiuta a minimizzare i costi associati a violazioni della sicurezza e a rafforzare la protezione dei dati sensibili, un tema che preoccupa molti cittadini nell’era digitale.

In definitiva, la combinazione di trasparenza e sicurezza offerta dal software open source rappresenta non solo una risposta pratica ai crescenti timori sulla privacy, ma anche un passo fondamentale verso la costruzione di una democrazia digitale più forte e informata. Investire in software che sia aperto e accessibile significa investire in una società in cui le persone hanno il potere di influenzare attivamente il proprio futuro digitale e di garantire che le loro informazioni siano trattate con il rispetto e la dignità che meritano.

Benefici della transizione al software open source

La transizione verso il software open source porta con sé una serie di vantaggi significativi, non solo per le istituzioni governative ma anche per i cittadini. In un contesto in cui la sicurezza dei dati e la privacy sono questioni di crescente preoccupazione, l’adozione di soluzioni open source si presenta come una risposta efficace e vantaggiosa. Questa scelta non solo permette di mantenere il controllo sui dati sensibili, ma offre anche opportunità di innovazione e collaborazione su larga scala.

Uno dei benefici principali dell’uso di software open source è il risparmio sui costi. Le soluzioni proprietarie possono comportare spese elevate per le licenze, aggiornamenti e supporto. Al contrario, il software open source è generalmente disponibile gratuitamente, permettendo ai governi di indirizzare risorse finanziarie verso altre aree critiche, come la formazione e lo sviluppo di competenze digitali. Questo approccio economico non solo facilita l’accesso alla tecnologia, ma promuove anche l’idea di un’innovazione democratizzata, dove non ci sono barriere finanziarie all’ingresso per le nuove idee e i progetti.

Inoltre, il software open source favorisce un ambiente di trasparenza e responsabilità. Poiché il codice sorgente è accessibile a tutti, le amministrazioni pubbliche possono essere sottoposte a una sorveglianza costante da parte di esperti e cittadini, creando una cultura di responsabilità. Questa trasparenza permette di avvicinare la governance al popolo, facilitando un dialogo aperto e costruttivo su come i servizi digitali vengono gestiti. Con la possibilità di modificare e migliorare i sistemi, anche i cittadini possono contribuire attivamente alla realizzazione di soluzioni che rispondano alle loro specifiche esigenze, promuovendo una maggiore partecipazione civica.

Un altro aspetto cruciale è la sicurezza. Le vulnerabilità nei software proprietari possono spesso rimanere scoperte, rappresentando un rischio significativo per la sicurezza nazionale e per i dati dei cittadini. Al contrario, la natura collaborativa dell’open source permette a migliaia di sviluppatori di analizzare continuamente il codice e identificare prontamente eventuali problemi di sicurezza. Questa comunità globale di esperti lavora incessantemente per creare soluzioni più robuste e sicure, riducendo il rischio di attacchi cibernetici e aumentando la resilienza delle infrastrutture digitali.

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In aggiunta, l’adozione di software open source stimola l’innovazione e il progresso economico. Contribuendo a un ecosistema in cui soluzioni diverse possono essere esplorate e adattate, le aziende locali hanno l’opportunità di partecipare attivamente allo sviluppo tecnologico. Questo non solo promuove la crescita economica, ma incoraggia anche la formazione di nuove competenze tra i lavoratori locali, formando una forza lavoro più preparata e versatile.

Infine, la transizione al software open source offre un’opportunità per rispondere a preoccupazioni etiche legate al controllo dei dati. In un era in cui le normative sulla privacy e la protezione dei dati sono sempre più importanti, permettere l’accesso alla sorgente rende più difficile l’implementazione di pratiche potenzialmente dannose. Le istituzioni possono impostare standard più elevati per la gestione delle informazioni e garantire che le tecnologie che utilizzano non compromettano i diritti e la sicurezza dei cittadini.

I benefici della transizione al software open source sono chiari e multidimensionali. Non si tratta solo di una scelta tecnologica, ma di un movimento verso una democrazia più forte, una comunità più resiliente e un’economia in crescita. Investire nel software open source significa investire nel futuro, promuovendo un ambiente digitale sicuro, innovativo e accessibile a tutti.

La filosofia dietro il movimento FOSS

Il movimento del Free and Open Source Software (FOSS) affonda le sue radici nei primi giorni dell’informatica, quando gli scambi di codice tra programmatori erano una pratica diffusa e accettata. Tuttavia, con la commercializzazione del software avvenuta negli anni ’70 e ’80, le aziende iniziarono a limitare l’accesso ai loro codici sorgenti, dando vita all’ascesa del software proprietario. In risposta a questa tendenza, Richard Stallman, un programmatore del MIT, fondò nel 1985 la Free Software Foundation (FSF), sostenendo che il software dovesse essere libero per gli utenti, non solo per essere eseguito, ma anche per essere studiato, modificato e condiviso. Questa filosofia si concretizzò nella creazione della GNU General Public License (GPL), la quale assicura che qualsiasi software concesso in licenza sotto di essa rimanga gratuito e aperto per tutti.

È importante notare come i termini FOSS e Open Source Software (OSS) siano spesso utilizzati in modo intercambiabile, ma esistono differenze fondamentali tra i due. Il termine “Open Source” è stato coniato nel 1998 per rendere il concetto di codice sorgente liberamente disponibile più attraente per il settore commerciale e il pubblico più ampio. L’Open Source enfatizza i benefici pratici di permettere l’ispezione, la modifica e la distribuzione del codice, come una maggiore sicurezza e uno sviluppo più rapido. Tuttavia, tende a trascurare o ignorare le argomentazioni etiche che sono centrali nel movimento del software libero. La differenza chiave risiede nella filosofia: il software libero si concentra sulla libertà e sui diritti degli utenti, mentre l’open source si preoccupa maggiormente dei vantaggi pratici dello sviluppo software collaborativo.

La Free Software Foundation gioca un ruolo cruciale nella promozione e nella difesa dei principi del FOSS. Non solo sviluppa e supporta software che aderiscono ai principi di libertà, ma si impegna anche in sforzi di advocacy e legali per proteggere i diritti degli utenti software. Uno dei contributi più significativi della FSF è lo sviluppo del Progetto GNU, un sistema operativo libero che, quando combinato con il kernel Linux, forma un sistema operativo completamente libero e aperto. La FSF fornisce anche risorse legali e supporto per garantire che il software concesso in licenza sotto la GPL rimanga gratuito e non venga cooptato da interessi proprietari. Attraverso le sue campagne, la FSF lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della libertà software e incoraggia gli utenti a scegliere il FOSS rispetto alle alternative proprietarie.

In aggiunta allo sviluppo di software, la FSF si concentra sul mantenimento della libertà digitale degli utenti educando il pubblico sui rischi associati al software proprietario e promuovendo politiche che sostengano la libertà software. Iniziative come la campagna “Defective by Design” evidenziano i pericoli del Digital Rights Management (DRM) e di altre tecnologie che limitano il controllo degli utenti sui propri dispositivi e dati. L’organizzazione si impegna anche a garantire che nuove tecnologie, come il cloud computing e l’intelligenza artificiale, non minaccino la libertà degli utenti. Offrendo risorse, supporto legale e materiali educativi, la FSF consente a individui e organizzazioni di riprendere il controllo delle proprie vite digitali e proteggere i propri diritti in un mondo sempre più digitale. Attraverso questi sforzi, la FSF continua a promuovere gli ideali del movimento del software libero e a sostenere un futuro in cui tutto il software rispetti la libertà degli utenti.

Sfide e opportunità dell’open source

Il cammino verso l’adozione diffusa del software open source è fiancheggiato da sfide significative che richiedono un’attenzione particolare da parte dei decisori e della comunità tecnologica. Uno dei principali ostacoli è la mancanza di consapevolezza e competenza riguardo alla tecnologia open source. Molti funzionari pubblici e lavoratori del settore pubblico potrebbero non avere la formazione necessaria per gestire e implementare soluzioni open source in modo efficace. È fondamentale creare programmi di formazione e sensibilizzazione che possano facilitare una transizione fluida verso questi sistemi, assicurando che ogni attore coinvolto sia in grado di operare con sicurezza in un ambiente digitale in evoluzione.

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Inoltre, la questione del finanziamento rimane una preoccupazione centrale. Spesso, i progetti open source dipendono fortemente da finanziamenti esterni, e la mancanza di stabilità economica può compromettere la sostenibilità a lungo termine di iniziative vitali. È essenziale che i governi e le organizzazioni investano in questi progetti per assicurarne il funzionamento e la crescita, magari attraverso modelli di finanziamento innovativi che garantiscano un supporto costante e un ecosistema fertile per lo sviluppo di software open source.

Tuttavia, per ogni sfida ci sono opportunità da cogliere. L’adozione del software open source consente alle nazioni di sviluppare soluzioni personalizzate che rispondano in modo specifico alle loro necessità e ai loro contesti. Questo approccio non solo stimola l’innovazione locale, ma incoraggia anche una cooperazione più profonda tra i governi e le imprese locali. Le startup e le piccole e medie imprese possono trarre vantaggio dalle tecnologie open source per sviluppare applicazioni e servizi innovativi a costi molto più contenuti, contribuendo a un ambiente economico dinamico e competitivo.

Inoltre, la comunità open source spesso favorisce un ambiente collaborativo, che può portare alla condivisione di conoscenze e best practices. Non è raro vedere sviluppatori dislocati in tutto il mondo unirsi per risolvere problemi comuni, condividere codice e migliorare l’efficacia delle soluzioni. Questa sinergia non solo migliora il software stesso, ma crea anche una rete di supporto tra professionisti del settore, che si riflette in innovazioni e miglioramenti costanti.

Infine, l’adozione del software open source offre anche la possibilità di cambiare il paradigma di come le tecnologie vengono sviluppate e utilizzate. Valori come la trasparenza, la collaborazione e l’inclusività possono diventare il fulcro di nuovi progetti, promuovendo un ambiente in cui i cittadini si sentono coinvolti e parte della trasformazione digitale delle loro comunità. La democratizzazione dell’accesso alla tecnologia e la possibilità di contribuire attivamente a progetti software possono anche rinforzare la fiducia tra le istituzioni e i cittadini.

Mentre le sfide associate all’open source sono evidenti, le opportunità che essa porta con sé sono altrettanto significative. Con il giusto supporto e un impegno collettivo, i governi e le organizzazioni possono non solo superare queste difficoltà, ma anche sfruttare il potenziale del software open source per costruire un futuro digitale più resiliente e inclusivo, dove ogni voce è ascoltata e ogni talento è valorizzato.

Prospettive future per la sovranità digitale in europa

Le prospettive future per la sovranità digitale in Europa sono entusiasmanti e promettenti, poiché i paesi stanno iniziando a riconoscere sempre di più il valore intrinseco del software open source come strumento strategico. Con la crescente consapevolezza delle minacce alla sicurezza informatica e la necessità di proteggere i dati dei cittadini, il continente sta tracciando un cammino verso una maggiore indipendenza tecnologica. La spinta verso l’adozione di FOSS non è solo un fattore di modernizzazione, ma diventa l’essenza di una governance responsabile e sostenibile.

La creazione di un mercato europeo unificato per il software open source potrebbe trasformare il panorama digitale, consentendo ai paesi di scambiare facilmente risorse e know-how. Collaborazioni transfrontaliere potrebbero portare a sviluppi innovativi, creando un ecosistema che sostiene le startup e le piccole e medie imprese locali. Quest’azione, oltre a stimolare l’economia, favorirebbe anche la creazione di posti di lavoro nel settore tech, rendendo l’Europa un punto di riferimento per le competenze digitali in tutto il mondo.

Inoltre, l’integrazione del software open source nelle politiche pubbliche offre un’opportunità unica per i cittadini di partecipare attivamente alla governance digitale. La trasparenza e l’accessibilità delle tecnologie open source incoraggiano una maggiore partecipazione civica e una comunicazione aperta tra le istituzioni e i cittadini. Attraverso piattaforme collaborative, gli utenti possono contribuire a sviluppare e migliorare servizi e soluzioni, rafforzando il legame tra governo e popolazione e promuovendo una cultura di responsabilità condivisa.

L’Unione Europea continuerà a rivestire un ruolo cruciale, sostenendo progetti come il FOSSA e incentivando gli Stati membri a impegnarsi nella digitalizzazione dei servizi pubblici attraverso l’adozione di soluzioni open source. Questo approccio favorirà la creazione di standard comuni e pratiche migliori nel settore, aumentando il livello di sicurezza e affidabilità delle infrastrutture digitali. La cooperazione tra paesi potrà anche contribuire a normare e regolare il panorama informatico, rendendo l’Europa un leader globale nella difesa della privacy e della sovranità digitale.

Le sfide rimangono, naturalmente, specialmente in termini di finanziamento sostenibile e competenze necessarie per l’implementazione delle soluzioni open source. È essenziale che governi e istituzioni investano in programmi di formazione per sviluppare le competenze necessarie a garantire un’integrazione fluida e di successo delle tecnologie open source. Solo così sarà possibile utilizzare appieno le potenzialità di queste soluzioni, accrescere la fiducia tra le parti interessate e promuovere un ecosistema digitale in cui tutti possano prosperare.

Con il giusto sostegno e una chiara visione strategica, l’Europa può non solo costruire una sovranità digitale solida e duratura ma anche diventare un pioniere globale nel promuovere valori di apertura, collaborazione e inclusività. Le prospettive future per la sovranità digitale in Europa non si limitano solo al software open source, ma rappresentano un’opportunità per costruire relazioni più forti e resilienti tra governo, imprese e cittadini. È un momento emozionante per l’innovazione, e insieme possiamo plasmare un futuro in cui la tecnologia serve davvero il bene comune.

 

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