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La Rai è il servizio pubblico tv che ha a disposizione il canone più basso d’Europa. È quanto emerge tra l’altro dal rapporto Media&Entertainment dell’area studi di Mediobanca.

Il canone Rai si conferma il più basso d’Europa.

È quanto emerge dal report che l’area studi di Mediobanca ha dedicato al settore Media&Entertainment, non solo focalizzandosi sui gruppi italiani, ma su scala internazionale, analizzando anche le performance dal 2019 al 2024 di 21 player privati mondiali, 9 con sede in America, 10 in Europa, uno rispettivamente in Giappone e Sudafrica.

All’Italia spetta il più basso canone unitario fra i maggiori Paesi europei, inferiore anche alla media, rileva il rapporto. Negli altri Paesi europei, i cittadini pagano in media 34 cent al giorno. In Italia 25.

Nonostante il canone italiano sia il più basso nel confronto con i principali Paesi europei, il Tusma (D.Lgs. 208/2021) ha inasprito dal 1° gennaio 2023 i vincoli pubblicitari per Rai, vincoli confermati dal D.Lgs. 50/2024 anche per l’anno in corso, evidenzia Mediobanca.

Tutti i dettagli.

LA TV TEDESCA QUELLA PIÚ CARA PER I CONTRIBUENTI

Molto più onerose per i contribuenti la TV pubblica tedesca (60 centesimi giornalieri) e quella britannica (51 centesimi). A livello continentale prosegue il processo di abolizione del canone, nel 2022 riscosso solo in 10 paesi europei, 37% del totale (erano circa il 50% nel 2019); l’ultima nazione ad affrancarsi dal canone è stata, nel corso del 2022, la Francia. Nel 2023 solo €77,8 dei €90 (pari all’86%) sborsati da ogni abbonato sono stati incassati dalla Rai, un’incidenza anche in questo caso inferiore alla media europea (90,5%), sottolinea Mediobanca.

QUANTO PAGHIAMO

Per quanto riguarda il canone unitario per il 2023 , questo risulta pari a 90 euro, importo in vigore dal 2017.

CHI INCASSA

La quota del canone ordinario incassata dalla Rai è stata quindi pari a circa l’86% di quanto pagato dall’utente (era il 93% nel 2013), spiega Mediobanca. Tale percentuale si mantiene significativamente al di sotto di quella dei maggiori Paesi europei: Germania (98%), UK (97%) e Francia (96%). Media europea: 90,5% In termini assoluti, lo Stato Italiano trattiene pertanto un importo complessivo di circa 270 milioni di euro.

Per il 2024 il canone unitario è stato fissato a 70 euro, ricorda Mediobanca. L’abbassamento del canone unitario corrisponde anche a una minore quota del canone destinato a Rai: prevista in discesa all’83,7% (circa €58,6 nel 2024 dai €77,8 del 2023). Per bilanciare questa riduzione lo Stato, limitatamente al 2024, con la legge di bilancio (n. 213 del 30 dicembre 2023), ha riconosciuto alla Concessionaria un contributo, in sostanziale compensazione, pari a 413 milioni di euro netti.

EVOLUZIONE DELLE MODALITÀ DI FRUIZIONE DEL CANONE RAI

Nell’attuale scenario mediale la fruizione dei contenuti è sempre più indipendente dal possesso di un apparecchio televisivo, con un accesso sempre più multi-device (5 schermi connessi in media per abitazione e 2 schermi per individuo secondo il 6° rapporto Auditel-Censis), ricostruisce il report di Mediobanca.

Considerando le misurazioni di Auditel sul traffico in modalità digitale, si conferma largamente la crescita della fruizione dei contenuti televisivi o di origine televisiva mediante device digitali (PC, Smartphone, Tablet, SmartTV o Connect TV).

Pertanto, l’evoluzione delle modalità di fruizione dell’offerta in ottica multi-device, dovrà necessariamente riflettersi nella modifica dei presupposti su cui poggia l’obbligatorietà del canone, in Italia ancora legati al possesso di un apparecchio televisivo, conclude Mediobanca.

CRESCONO GLI UTENTI DI RAIPLAY

Infine, il rapporto fotografa la crescita degli utenti unici mensili di RaiPlay (+16,8% sul 2022), cui si affianca anche la piattaforma multimediale dedicata all’offerta audio – RaiPlay Sound

 

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