Francesco De Angelis è il presidente del Consorzio AgerAsprinio – e di Asprinio De Angelis, una delle imprese che fa parte del consorzio -, nato per promuovere e valorizzare il territorio della Doc Aversa e per preservare le antiche tradizioni vitivinicole locali, la storica tecnica di allevamento della vite maritata al pioppo.
Quali sono state le motivazioni principali che hanno portato alla creazione del Consorzio Ager Asprinio?
Il Consorzio AgerAsprinio nasce dalla necessità di avere un’unica interfaccia legata al progetto “Più O Meno Dieci”, nato prima del consorzio stesso.
Quali sono stati i principali attori coinvolti nella fondazione del consorzio e qual è stato il loro contributo?
Inizialmente il Consorzio AgerAsprinio era costituito da quattro cantine: Asprinio De Angelis, Cantine Bonaparte, Masseria Campito e ViteMatta, a cui si è recentemente aggiunta Cantine Palazzo Marchesale. Ogni cantina contribuisce materialmente con le proprie uve, il proprio know-how per i processi di allevamento e lavorazione delle stesse, le competenze tecniche e non ultimo le disponibilità economiche necessarie.
Quali obiettivi principali vi siete prefissati di raggiungere con la creazione del Consorzio Ager Asprinio?
Il Consorzio ha come obiettivo principale la realizzazione di una rete di produttori di solo Asprinio d’Aversa, per la realizzazione di progetti unici di cui “Più O Meno Dieci” è solo il primo. Lo scopo primario del consorzio è quello di produrre e vendere prodotti a marchio AgerAsprinio.
Quali sono state le principali difficoltà incontrate durante il processo di costituzione del consorzio e come le avete superate?
Riuscire a consorziare imprese del nostro territorio è molto difficile. Siamo spesso abituati ad agire da singoli per cui lo scoglio più difficile da superare è la diffidenza. Proprio per questo motivo il Consorzio è il più trasparente possibile nelle decisioni.
In che modo la tradizione e la storia del vino Asprinio hanno influenzato la visione e le attività del consorzio sin dalla sua nascita?
La storia ci dice che l’Asprinio aveva forti radici con il nostro territorio. Le Alberate Aversane ricoprivano una buona parte dei nostri terreni e la produzione di vino asprino era molto più abbondante. Il Consorzio vuole dare forza a chi oggi s’impegna a valorizzare quella tradizione contadina e le sue peculiarità. Uniti si è sicuramente più forti.
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Napoletana classe 2000, studentessa e aspirante giornalista. Adoro scoprire le culture attraverso il cibo e da buon appartenente alla Gen Z non posso fare a meno di fotografare ciò che mangio!
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