diMirko Labriola
La risorse pari a oltre due milioni di euro annui saranno gestite dal Comune di Napoli cui spetta anche il compito di definire i legittimi destinatari del contributo
«Ancora una iniziativa di grande attenzione del governo Meloni ai problemi sociali di Napoli». Commenta così il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci la decisione adottata nella seduta di stamane a Palazzo Chigi, su sua proposta, sugli aiuti per l’autonoma sistemazione delle famiglie sfollate dalla Vela Celeste di Scampia. «Si tratta -spiega il ministro- di circa 220 nuclei familiari destinatari di provvedimenti di sgombero per inagibilità dopo il crollo di un ballatoio. Abbiamo raccolto subito la richiesta avanzata dal sindaco di Napoli e dal prefetto incontrati, assieme alla Regione, nei giorni scorsi a Roma. Tra le famiglie sfollate dal complesso Vela Celeste B risulterebbero 14 nuclei con persone ultra sessantacinquenni e altri 70 nuclei con persone con handicap. La risorsa del Cas (contributo per autonoma sistemazione), pari a oltre due milioni di euro annui, sarà gestita dal Comune di Napoli, cui spetta anche il compito di definire i legittimi destinatari del contributo. La norma stabilisce che i contributi possono essere erogati fino a che “le esigenze abitative siano state soddisfatte in modo stabile” e comunque entro il 31 dicembre 2025. Il Cas è riconosciuto da 400 euro a nucleo familiare fino a un massimo di 900. Una somma aggiuntiva è riconosciuta alle famiglie con persone anziane (65 anni) e/o disabili».
«Ringrazio la presidente Meloni e il ministro Musumeci per aver accolto le richieste mie e del prefetto Di Bari relativamente al sostegno degli sfollati delle Vele di Scampia – dice il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – . Lo stanziamento di risorse nazionali, che andranno ad aggiungersi a quelle comunali, ci consentono di gestire la situazione abitativa di tanti cittadini che necessitano di sostegno nell’immediato e a medio termine fino alla collocazione nei nuovi alloggi previsti dal progetto Restart Scampia che sta procedendo secondo i tempi previsti. La collaborazione istituzionale è sempre fondamentale per il bene delle comunità. Per noi, Scampìa rappresenta una sfida da vincere nell’ottica della riqualificazione delle periferie del nostro Paese: l’obiettivo prioritario è dimostrare di saper investire bene i fondi pubblici per il recupero del territorio dopo anni di abbandono».
Intanto i familiari delle vittime del crollo che si è verificato all’interno della vela Celeste a Scampia saranno ospitati in due appartamenti all’interno di una palazzina in via Vittorio Emanuele III a Secondigliano, di proprietà del Comune. L’immobile fa parte dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Trasferito dall’Agenzia nazionale al Comune di Napoli, è stato di recente oggetto di un intervento di riqualificazione in vista di un suo utilizzo con finalità sociali. La Giunta comunale, nella seduta di oggi pomeriggio, ha deciso di assegnarlo alle famiglie che più duramente sono state colpite dalla tragedia che si è consumata la sera del 22 luglio scorso, anche in considerazione delle imminenti dimissioni dall’ospedale di due delle bambine rimaste ferite.
«Scampia rappresenta una ferita per l’Italia», commenta invece il deputato Marco Sarracino, responsabile Sud della segreteria nazionale Pd: «Dopo la tragedia del crollo del ballatoio della vela celeste che ha causato purtroppo la morte di tre persone, il Pd ha immediamente presentato un ordine del giorno a mia prima firma al decreto infrastrutture, accolto dal governo dopo un lungo confronto che ha visto l’adesione di tutti i gruppi parlamentari. Con quell’ordine del giorno il Parlamento impegnava l’esecutivo ad intervenire con la massima urgenza nel sostenere gli abitanti del quartiere e il comune di Napoli. Oggi, il Governo, dando seguito a quel voto, ha approvato una misura nel decreto omnibus che va incontro alle esigenze di Napoli e di Scampia. Ora bisogna fare in modo che alle misure emergenziali si accompagni il giusto sostegno alla azione del Comune e del Sindaco Manfredi per la riqualificazione dell’area».
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