Nella sede di Lione, a due passi dalla stazione ferroviaria, sulla facciata di una delle torri più alte della città da qualche giorno troneggia un’enorme insegna della sua azienda.
Adesso Stefano Buono, fondatore e ceo di Newcleo, scaleup italo-britannica (sede a Londra) nata nel 2021 e impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione, si lancia in un progetto per colmare un vuoto urbano della città che lo ha adottato: «Costruire una torre completamente nuova a Torino, dove già lavorano 350 dipendenti di Newcleo, prima che l’alta velocità la colleghi con Lione in poco più di un’ora».
La nuova torre a Torino
L’area prescelta per la sede di Newcleo è quella davanti al grattacielo di Intesa Sanpaolo e si inserisce nel progetto di riqualificazione dell’asse che porta dal Politecnico alla stazione Dora, con la stazione di Porta Susa al centro. Un piano, chiamato “Torino Innovation Mile”, nato pochi mesi fa su spinta di Davide Canavesio, il fondatore dell’associazione Nexto. Fra i promotori, oltre alla stessa Newcleo, anche Politecnico, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, New Cleo, Nexto e Planet Smart City.
Lo spazio fisico dove far troneggiare la nuova sede di Newcleo abbonda. L’area di oltre 45 mila metri quadrati di superficie è di FS Sistemi Urbani. E a Buono i capitali non mancano. Entro l’estate Newcleo chiuderà infatti il maxi round di raccolta da un miliardo di euro annunciato lo scorso marzo.
Finanziamenti e sviluppo
Ma si tratta solo del primo di una serie di grandi round di finanziamento. Entro i prossimi 7-8 anni, infatti, la società avrà bisogno di un totale nel range di 3-4 miliardi di euro per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare in fase di studio in Italia (nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino bolognese) e una fabbrica di combustibile nucleare per soddisfare la richiesta di combustibile radioattivo che non sia l’uranio proveniente dalla Russia, fra i più grandi produttori al mondo.
«In Italia c’è sempre più attenzione nei confronti del nucleare, anche da parte del governo, e se la crescita di Newcleo proseguirà su questi ritmi avremo bisogno di così tante nuove persone da riuscire a riempire un nuovo grattacielo» spiega Buono, che ipotizza un luogo dove ospitare «anche delle attività del Politecnico oltre alla nuova sede di Liftt». Cioè la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech con soci Fondazione Compagnia di San Paolo e Poli attraverso la Fondazione Links, stabilita da tempo alle Ogr Tech e presieduta dalla stesso Buono.
Progetto e tempistiche
Ma prima bisogna dare un’accelerata alle trattative con Fs Sistemi Urbani, che da tempo prova a vendere l’area. Poi si potrà cominciare a lavorare per trasformare i rendering della torre in cantieri. La macchina burocratica si è già messa in moto. Alla fine di marzo si è tenuto il primo incontro tra il Comitato e la società del gruppo Ferrovia dello Stato. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
Buono, per parlare delle tempistiche realizzative della torre, torna sulla suggestione di vedere Lione e Torino distanti poco più di un’ora di treno. E lancia una frecciatina sui tempi pachidermici di realizzazione dell’infrastruttura che renderebbe possibile il collegamento veloce. «L’intento è rendere il nuovo grattacielo realtà prima della fine dei cantieri della Tav (oggi l’entrata in funzione dell’opera è previsto nel 2032, ndr). Se si continua con questi ritmi, non penso sarà un problema».
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