La Commissione Ambiente della Camera ha dato il suo via libera al dl Salva-casa, atteso domani in aula a Montecitorio. Nel dettaglio la Commissione ha votato il mandato ai relatori Dario Iaia (FdI), ed Erica Mazzetti (Fi) e nel provvedimento approvato si dà l’ok all’abitabilità per i micro appartamenti, mentre non compare il cosiddetto ‘Salva-Milano’ sulle autorizzazioni di edilizie e di grattacieli finiti nel mirino della procura come presunti abusi.
“Grazie a un nostro emendamento al Salva casa si supera l’annoso problema della doppia conformità edilizia le cui pratiche intasano gli uffici comunali di tutta Italia. Non solo per le difformità parziali, come scritto nel provvedimento, ma anche per quelle sostanziali. Fermo restando che in caso di interventi totalmente difformi si applica la vecchia norma. Con la Lega si sblocca il mercato immobiliare e si liberano i Comuni da pratiche annose, bloccate da inutile burocrazia”. Così i deputati della Lega in commissione Ambiente Gianpiero Zinzi (primo firmatario dell’emendamento), Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti.
Ora il testo passa all’Aula di Montecitorio prima di chiudere il suo percorso al Senato.
Sommario
Dl salva casa: le novità
Tra le principali novità approvate nel passaggio alla Commissione ambiente della Camera troviamo l’abitabilità per i micro appartamenti, la sanatoria per la difformità degli immobili anche nelle zone con vincoli paesaggistici fino alla regolarità degli immobili sotto i 60 metri quadri se hanno una superficie fino a circa 3,5 metri quadri in più rispetto a quanto stabilito dal titolo abitativo.
“Una bella vittoria della Lega, una promessa mantenuta. È passato in Commissione Ambiente alla Camera l’emendamento al decreto salva-casa che supera una legge in piedi dal 1975 e riabilita finalmente tante proprietà, rendendo abitabili anche quelle con 2,40 metri di altezza e con una superficie di 28 metri quadri per 2 persone e di 20 metri quadri per 1 persona”. Lo afferma il Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini secondo cui si tratta di “Una misura che rimette sul mercato numerosi appartamenti andando incontro alle necessità di studenti e lavoratori, specialmente nelle grandi città, oltre a favorire la riduzione del consumo del suolo”.
Le microcase
Via libera alle cosiddette mini abitazioni o ai micro-monolocali. Ciò significa che saranno abitabili le case con un’altezza di 2,40 metri dagli attuali 2,70 metri e con una superficie di 28 metri quadri per due persone e di 20 metri quadri per una. Le tolleranze costruttive, cioè le differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato, saranno fino al 6% per i mini appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati.
Lavori in sanatoria
Il passaggio del dl salva casa in Commissione ha anche riformulato la norma sul contributo per i lavori in sanatoria. Il testo inizialmente prevedeva che il rilascio del permesso e la SCIA, ossia la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria fossero subordinati al pagamento, a titolo di oblazione, “di una somma pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, in misura compresa tra 1.032 euro e 30.984 euro”.
Ora, invece, con il passaggio in Commissione di prevede “il pagamento di una somma non inferiore a 1.032 euro e non superiore a 10.328 ove l’intervento sia eseguito in assenza o in difformità dalla segnalazione certificata di inizio attività e in misura non inferiore a 516 euro e non superiore a 5.164, nei casi in cui l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda”.
Vepa
Il dl salva casa si sofferma anche sulle Vepa, ossia le vetrate panoramiche che non potranno essere utilizzate per chiudere porticati che insistono su spazi pubblici.
Ricordiamo che Vepa e tende da sole e le pergole bioclimatiche, sono installabili in edilizia libera, ossia non è necessario richiedere autorizzazioni.
Abusi edilizi
In merito poi alla gestione degli abusi edilizi nei condomini e la possibilità di procedere con lavori di riqualificazione, sia nelle singole unità immobiliari sia per quanto concerne le parti comuni, le difformità presenti nelle parti comuni dell’edificio non saranno rilevanti per la dimostrazione dello stato legittimo delle singole unità immobiliari. Il provvedimento infine estende i tempi per rimuovere gli abusi edilizi: da 3 a 8 mesi, con la possibilità di ulteriori proroghe fino a 240 giorni.
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