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Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: quali sono? Ecco tabelle ed esempi per comprenderle meglio.

Quali sono le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023? Ecco tabelle ed esempi (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: quali sono?

Le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023 si utilizzano per ridurre l’importo da pagare per le imposte, diminuendo il carico fiscale: più basso è il reddito maggiori saranno le detrazioni applicate.

Le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023 spettano ai lavoratori che hanno in essere un rapporto di lavoro subordinato, ma possono essere rivolte anche a chi ha contratti di collaborazione o percepisce la Naspi.

A regolamentare le detrazioni per redditi da lavoro dipendente è l’articolo 13 del Testo Unico numero 917, del dicembre 1986.

Quali sono le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023? Le riepiloghiamo in una tabella:

DETRAZIONI
Detrazioni IRPEF
Ex Bonus Renzi
Detrazioni per familiari e figli a carico
Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: tabella

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Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: come si calcolano?

Le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023 vengono calcolate sulla base del reddito del lavoratore e, nei casi migliori, possono determinare un importante risparmio fiscale.

Chi riconosce le detrazioni al lavoratore? A farlo sono i datori di lavoro, che agiscono da sostituto d’imposta. Le detrazioni vanno dichiarate al momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi annuale.

Come detto in precedenza, le detrazioni non spettano soltanto con i contratti di lavoro subordinati, ma anche ad altre categorie di lavoratori o su altre categorie di contratti simili al lavoro dipendente (art. 50 del TUIR), come:

  • i compensi percepiti dai soci lavoratori delle cooperative;
  • i compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • borse di studio e assegni di formazione professionale;
  • compensi per collaborazioni coordinata e continuativa;
  • i compensi corrisposti dallo Stato per l’esercizio di pubbliche funzioni;
  • le remunerazioni dei sacerdoti;
  • le prestazioni pensionistiche;
  • i compensi dei lavoratori socialmente utili.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Le detrazioni per lavoro dipendente nel 2023 sono le seguenti:

REDDITO DETRAZIONI
fino a 15.000 euro 1.880 euro. L’ammontare della detrazione non può essere inferiore a 690 euro. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato il limite minimo è 1.380 euro.
da 15.000 a 28.000 euro 1.910 + 1.190 x (28.000 – reddito complessivo) / 13.000
da 28.000 a 50.000 euro 1.910 x (50.000 – reddito complessivo) / 22.000
oltre 50.000 euro 0 euro di detrazioni
Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: tabella detrazioni

L’importo è rapportato sulla base al numero di giorni lavorati per contratto.

Per fare un esempio, prendiamo un lavoratore, che ha prestato servizio per un anno intero e ha percepito un reddito di 25.000 euro nel 2023.

La detrazione si calcola sottraendo dal valore massimo (28.000 euro) il reddito effettivo (25.000 euro). Il risultato (3.000 euro) va diviso per 13.000 euro e moltiplicato per 1.190 euro (0,23 x 1.190). Il risultato 274,61 euro va sommato a 1.910 euro, per un totale di 2.184 euro di detrazioni.

Le detrazioni IRPEF per il lavoro dipendente sono basate sulle quattro aliquote IRPEF attualmente in vigore. Queste variano in base alla fascia di reddito:

Dal 1° gennaio 2022 e per il 2023, gli scaglioni sono i seguenti:

  • 23% – per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 25% – per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro;
  • 35% – per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% – per i redditi superiori a 50.001 euro.

Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: Bonus Renzi

Alle detrazioni IRPEF si aggiunge il Bonus Renzi.

La detrazione da 80 euro riconosciuta ai lavoratori dall’allora Presidente del Consiglio è stata riformata dal decreto numero 3 del 2020.

Dal 1° luglio 2020, il Bonus Renzi è previsto solo per i lavoratori subordinati, con un reddito pari o inferiore a 15.000 euro annui, per un importo non superiore a 120 euro mensili (1.200 euro l’anno).

Per i lavoratori con un reddito tra i 15.000 e i 28.000 euro, il Bonus è riconosciuto con un ulteriore calcolo: il totale delle detrazioni spettanti dovrà essere superiore all’imposta lorda. Oltre i 28.000 euro di reddito il Bonus Renzi non spetta.

È erogato automaticamente in busta paga. L’importo cambia in base al reddito del lavoratore. Il Bonus è stato esteso anche ai percettori di Naspi e ai lavoratori atipici. Viene riconosciuto anche ai pensionati a patto che questi non ricevano altri trattamenti risarcitori o assistenziali come le Rendite INAIL e il Reddito di cittadinanza.

Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023
Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: nella foto una donna fa dei conti con una calcolatrice.

Detrazioni per lavoro dipendente nel 2023: detrazioni familiari e figli a carico

Lo Stato riconosce anche detrazioni per familiari o figli a carico. Nel caso dei familiari a carico il reddito di quest’ultimo non deve essere superiore a 2.840,51 euro l’anno, mentre per i figli a carico, con età superiore a 24 anni, il limite reddituale è di 4.000 euro.

I familiari a carico sono:

  • il coniuge (non legalmente ed effettivamente separato);
  • i figli, anche se adottivi;
  • gli altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle) conviventi con il contribuente;
  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato, i discendenti dei figli, i nonni e le nonne (compresi quelli naturali), i fratelli e le sorelle (anche unilaterali), i generi e le nuore, il suocero e la suocera (se convivono con il contribuente o ricevono dallo contribuente assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

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