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A distanza di oltre un mese dalla riduzione dei tassi d’interesse da parte della Bce, il mercato dei mutui mostra effetti limitati sui tassi variabili, ancora prossimi al 5%. Al contrario, i tassi fissi iniziano a registrare un leggero aumento. Questo scenario ha spinto un numero crescente di mutuatari a riconsiderare le proprie opzioni di finanziamento, con un significativo incremento delle richieste di surroga, che sono salite del 26% sul totale delle concessioni complessive.

Secondo i dati di MutuiOnline.it, quasi la totalità delle richieste di mutuo (98,9%) si orienta verso il tasso fisso, mentre le surroghe rappresentano il 33,6% delle richieste complessive, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente e del 52% rispetto al 2022.

Questo fenomeno è legato alle restrizioni di politica monetaria introdotte dalla Bce per contrastare l’inflazione, che hanno avuto un impatto significativo sulle erogazioni, cresciute del 26% rispetto al 2023.

Variazioni dei tassi di interesse

Nonostante la Bce abbia ridotto i tassi di interesse, l’effetto sui mutui è ancora limitato. Il miglior tasso variabile è diminuito al 4,53%, un valore leggermente superiore rispetto ad agosto 2023 (4,52%). In controtendenza, il tasso fisso ha mostrato una lieve risalita, raggiungendo il 3,26% per i tassi medi e il 2,90% per il tasso migliore, rimanendo comunque distante dal picco di ottobre 2023, quando il tasso medio fisso era al 3,87%.

Molti optano per la surroga per passare dal tasso variabile a quello fisso, in cerca di maggiore stabilitĂ  e prevedibilitĂ  nei pagamenti.

Surroghe in forte crescita

Le richieste di surroga rappresentano attualmente il 33,6% delle domande totali, un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente e del 52% rispetto al 2022, anno di inizio delle politiche restrittive della Bce. Questa dinamica ha influito sulle erogazioni, cresciute del 26% rispetto all’anno precedente, sottolineando l’interesse dei mutuatari a rinegoziare i propri contratti per ottenere condizioni piĂ¹ favorevoli.

Mutui 2024: durate stabili, importi in crescita

L’analisi di MutuiOnline.it evidenzia come la durata media dei mutui richiesti nel 2024 si sia mantenuta costante intorno ai 24 anni, in linea con i due anni precedenti. Tuttavia, l’importo medio richiesto ha raggiunto un nuovo massimo decennale, attestandosi a 140.924 euro.

Questo dato indica una crescente fiducia dei consumatori nel mercato immobiliare e una percezione positiva delle prospettive economiche future. Anche il Loan-to-Value (Ltv) medio è aumentato dal 66% al 68%, sostenuto dalla riduzione dei tassi fissi che ha reso piĂ¹ accessibile il credito e stimolato ulteriormente la domanda di mutui.

Risparmio e sostenibilitĂ  con i mutui verdi

Un’opzione sempre piĂ¹ popolare per risparmiare sui mutui è rappresentata dai cosiddetti “mutui verdi“. Questi mutui, destinati a immobili ad alta efficienza energetica, offrono tassi piĂ¹ competitivi rispetto ai mutui standard. A giugno, il tasso variabile medio per un mutuo standard era del 5,04%, mentre per un mutuo green era del 4,55%. Il tasso fisso per i mutui verdi era del 2,89% rispetto al 3,26% dei mutui standard.

Le richieste di mutui verdi sono cresciute ultimamente, passando dal 3,5% del mix nell’ultimo trimestre del 2023 a oltre il 15% nel primo semestre del 2024. Questa crescita è sostenuta dalla direttiva Energy Performance of Buildings del Parlamento Europeo, che mira a ridurre le emissioni degli edifici.

Per beneficiare dei mutui verdi, gli immobili devono rientrare nelle classi energetiche A, B o C, oppure, in caso di riqualificazione, migliorare di almeno due classi energetiche o ridurre del 30% l’Indice di Prestazione Energetica (Ipe).

I mutui verdi non solo promuovono la sostenibilitĂ  ambientale, ma offrono soprattutto vantaggi economici tangibili ai mutuatari grazie ai tassi d’interesse piĂ¹ favorevoli.



 

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