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Crescita a doppia cifra nel 2022 per la piattaforma fintech di lending alle pmi, Opyn (l’ex Borsa del Credito, si veda altro articolo di BeBeez), nel cui capitale figurano Gruppo Azimut, Banca Valsabbina, P101 e Gruppo Italmondo, che lo scorso anno ha raggiunto i 752 milioni di euro di presti erogati alle imprese, quasi raddoppiando i 391,5 milioni del 2021. Di pari passo anche l’incremento dei ricavi, che nel 2022 sono più che raddoppiati rispetto ai 19 milioni dell’anno precedente (si veda altro articolo di BeBeez), mentre la quota di mercato nei primi sei mesi ha raggiunto il 16,5% (si veda qui il comunicato stampa).

“Vogliamo raggiungere ricavi a tripla cifra” ha confidato a BeBeez il co-founder e coo Antonio Lafiosca, che ha aggiunto: “A questo fine prevediamo più di 20 milioni di investimenti in tecnologia, al momento previsti in autofinanziamento, per sostenere la necessaria crescita dei volumi”.

Dall’inizio dell’attività, Opyn ha superato così la soglia del miliardo di euro di prestiti erogati di cui, nel 2022, hanno beneficiato 2.396 imprese (+88%) operanti principalmente nei settori: manifatturiero (25%), vendita all’ingrosso (17,4%), retail (16%), e costruzioni (15%), con un finanziamento medio pari a 313 mila euro. Le regioni che hanno ottenuto i maggiori finanziamenti sono state: Lombardia (19,6%), Campania (18,4%), Lazio (13,7%) e Sicilia (9,8%).

Una performance che certamente ha beneficiato dell’uscita dal mercato da parte di Credimi, il principale player del settore, che nell’ultimo paio d’anni ha abbandonato via via il mercato dell’invoice trading per concentrarsi su quello del lending a medio-lungo termine ma che poi a cavallo della scorsa estate ha sostanzialmente bloccato l’attività per problemi relativi alle fonti di finanziamento e che proprio per questo motivo in queste settimane sta cercando di chiudere le trattative per il passaggio sotto il controllo di una banca. Si parla di interlocuzioni con Unicredit e con Banca CF+, ma al momento non c’è ancora nulla di concreto all’orizzonte (si veda altro articolo di BeBeez).

L’importante aumento dell’erogato di Opyn è comunque frutto di una ricca serie di accordi con banche commerciali e investitori specializzati che sottoscrivono note di cartolarizzazione partly-paid, relative a prestiti erogati sulla piattaforma, anche in ottica software-as-a-service. L’ultimo accordo di questo tipo è di pochi giorni fa, ed è stato siglato con Azimut, Intesa Sanpaolo e Banca Ifis per il lancio di un nuovo programma di finanziamenti alle pmi, per un totale di 300 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

A dicembre 2021, invece, risale l’intesa con Banca Valsabbina, con cui è stato varato il programma di finanziamenti digitali Pmi Be-Tech, grazie al quale l’istituto di credito bresciano ha erogato fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite il canale di Opyn, appunto in ottica SaaS (si veda altro articolo di BeBeez).

Il consolidamento della fintech non si ferma però qui e nel 2023 proseguirà anche con l’espansione dell’organico attraverso l’inserimento di 25 figure professionali, prevalentemente in area IT, Crediti e Business Operations. Lo scorso anno la società ne aveva inserite 38.

Il coo Antonio Lafiosca ha commentato: “Opyn cresce esponenzialmente, come tutti gli anni, e in questa crescita si trasforma, aggiungendo servizi, arrivando a nuovi mercati e perfezionando sempre più gli asset tecnologici. Siamo fieri di poter affermare che oggi siamo tra le principali e più solide aziende di lending as a service per le imprese, non solo in Italia, ma a livello europeo. Inoltre, siamo i primi ad aver lanciato il servizio di Buy Now, Pay Later per il B2B (Opyn Pay Later) che oggi è sempre più essenziale e sempre più richiesto dal mercato. Dobbiamo questo risultato alla somma delle capacità e degli sforzi di tutti i nostri team, che insieme hanno contribuito al consolidamento della società. Per quest’anno ci aspettiamo di attrarre ancora nuovi talenti che abbiano voglia di innovare insieme a noi il mondo del credito, accogliere nuove sfide e dare vita a un futuro di inaspettate possibilità”.

Opyn fa capo a Business Innovation Lab spa, che controlla al 100% anche Mo.Net spa, autorizzata a svolgere i servizi di peer-to-peer lending, e ad ART sgr, gestore di fondi alternativi di investimento riservati a investitori professionali, che sottoscrivono i prestiti offerti in piattaforma. La sgr gestisce Magellano, il nuovo fondo destinato al finanziamento delle pmi italiane, che questo mese ha incassato 30 milioni di euro dal Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei). Fino a oggi, e con il contributo del Fei, Magellano ha raccolto 75 milioni, su un obiettivo complessivo di 200 (si veda altro articolo di BeBeez).

Nata nel 2012 come Borsa del Credito dall’idea dei fondatori Daniele Blancato, Alessandro Andreozzi, il ceo Ivan Pellegrini e il dg, Antonio Lafiosca, Opyn nel 2015 ha incassato 1 milione di euro con un round guidato da P101 in qualità di lead investor (si veda altro articolo di BeBeez) e, nel 2016, ha aperto ad altri investitori, tra cui Azimut, che ha partecipato al round di investimento da 1,6 milioni di euro raccolto dalla startup e guidato sempre dal fondo P101, affiancato anche da GC Holding (si veda altro articolo di BeBeez). Azimut, inoltre, ha lanciato, in collaborazione con la fintech, l’Azimut Token (Azim), il primo criptoasset destinato all’investimento nell’economia reale, rappresentazione digitale di un portafoglio di 5 milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane, originati proprio sulla piattaforma della fintech (si veda altro articolo di BeBeez).

Il cambio di nome in Opyn, a settembre del 2021, ha coinciso con l’annuncio di un’espansione a livello europeo (in particolare in Germania, Olanda e Paesi Scandinavi) e con l’affiancamento dell’attività di puro marketplace a quella di lending as a service (Laas), (si veda altro articolo di BeBeez).

Lo scorso novembre, la società è entrata anche nel settore sempre più caldo del Buy Now Pay Later,  lanciando un nuovo servizio basato su una tecnologia proprietaria: Opyn Pay Later (si veda altro articolo di BeBeez) che consente alle imprese, sulla falsariga di quanto fa in ambito retail Scalapay, di pagare i prodotti e i servizi in tre rate fino a 60 giorni, senza costi aggiuntivi. Il servizio è stato lanciato inizialmente sul mercato italiano ma nei prossimi mesi sarà esteso anche all’Europa. Il lancio del nuovo prodotto dovrebbe dare ulteriore spinta alla fintech per raggiungere gli obiettivi posti per fine 2026.

 

 

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