Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Autore immagine: Depositphotos.com

Piccoli accorgimenti per salvare il patrimonio personale e scampare alla procedura esecutiva.

Hai contratto dei debiti e temi una procedura esecutiva? Non preoccuparti perché non tutto è perduto. In questo articolo voglio svelarti 3 trucchi per evitare il pignoramento e dormire sogni tranquilli. Attenzione però: non voglio di certo consigliarti dei metodi illeciti per raggirare i creditori, sia chiaro. In questa breve guida ti fornisco qualche accorgimento perfettamente legale che potrebbe tornarti utile: come, ad esempio, quello di svuotare il conto corrente personale oppure trasferire i propri soldi su un conto intestato ad un familiare.

Inoltre, in determinati casi è possibile contestare la procedura esecutiva. Ma procediamo con ordine e cerchiamo, innanzitutto, di capire cos’è un pignoramento e cosa fare, in pratica, per salvare il proprio conto corrente.

Pignoramento: cos’è?

Se non riesci ad onorare i tuoi debiti, ad esempio un finanziamento, sappi che potrebbe esserti notificato un pignoramento, ossia l’atto finalizzato a vincolare i tuoi beni per andare a soddisfare le pretese dei creditori.

Possiamo distinguere il pignoramento in:

  • immobiliare: avente ad oggetto solo beni immobili (come, ad esempio, una casa o un terreno);
  • mobiliare: quando riguarda beni mobili (ad esempio, un’automobile, un camper e così via);
  • presso terzi: se ha ad oggetto crediti o beni del debitore che però si trovano nella disponibilità di altri soggetti. Classico esempio, il pignoramento di un conto corrente.

Prima di iniziare la procedura, il creditore deve munirsi di un titolo esecutivo (cioè di un documento che certifica il suo credito, come, ad esempio, una sentenza, un assegno, ecc.) e fare una ricerca per verificare quanti e quali beni possiede il debitore. In base ai risultati raggiunti, potrà scegliere la

tipologia di pignoramento che meglio soddisfi le sue esigenze.

3 Trucchi per evitare il pignoramento

Chiarito cos’è il pignoramento passiamo subito ad analizzare i trucchi per evitarlo e tutelare i propri risparmi. In questa guida ci soffermeremo, in particolare, sul pignoramento del conto corrente. Va precisato, però, che le somme che si trovano già depositate in banca sono pignorabili solo se il loro importo è superiore al triplo dell’assegno sociale (misura fissata ogni anno dall’Inps). Invece, per quanto riguarda gli stipendi successivamente versati sul conto, questi potranno essere pignorati fino ad un quinto per ciascuna mensilità per arrivare poi all’estinzione del debito. Cominciamo subito.

Svuotare il conto corrente

Un conto corrente in rosso, vale a dire completamente privo di denaro, non può essere pignorato. Quindi, il mio consiglio è quello di prelevare, volta per volta, il denaro dal tuo conto in modo che i creditori non possano aggredire le somme depositate.

Attenzione: se in poco tempo prelevi una somma considerevole, come 10mila euro al mese, la tua banca potrebbe fare una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), la quale ha il compito di verificare che i prelievi non siano stati fatti per scopi illeciti. In tal caso, scatterebbe un’ulteriore segnalazione alla Procura della Repubblica, la quale dovrà indagare sull’eventuale sussistenza di un reato.

Una via di mezzo (a dir la verità un po’ costosa per la gestione e gli interessi) è quella di chiedere alla banca l’apertura di una linea di credito da tenere sempre nei limiti dell’affidamento, in modo che i versamenti e i bonifici ricevuti andranno a ripristinare solamente il fido e non potranno essere pignorati.

Spostare i soldi su un altro conto corrente

Un altro trucco è quello di prendere il denaro e trasferirlo dal proprio conto a quello di un familiare o di un conoscente fidato. I creditori, infatti, non possono pignorare un conto intestato ad un’altra persona che non sia tu. L’importante, in casi del genere, è stipulare una scrittura privata (meglio se registrata) per evitare che un giorno il familiare o il conoscente rivendichino la proprietà delle tue somme di denaro.

Il debitore, inoltre, è libero anche di chiedere che il proprio stipendio venga accreditato sul conto corrente del coniuge o di un altro familiare. Naturalmente, lo stipendio potrebbe essere pignorato direttamente in capo al datore di lavoro, il quale poi, ricevuto l’atto di pignoramento, dovrà trattenere, mese per mese, il

quinto dello stipendio.

Chiedere alla banca il rilascio di assegni circolari

In questo caso, la banca preleva le somme dal tuo conto, le accantona in un fondo a parte e ti rilascia gli assegni circolari, titoli che potranno essere intestati anche ad un familiare oppure ad una persona di tua fiducia. Con la conseguenza che la banca custodisce gelosamente le somme (che non potranno essere toccate dai creditori) e tu hai tre anni di tempo per incassare l’assegno o chiederne la revoca e il riaccredito del denaro.

Si può contestare un pignoramento?

La legge consente al debitore di contestare il pignoramento presentando opposizione sia quando l’esecuzione è già in corso, sia in una fase precedente, cioè alla semplice notifica dell’atto di precetto (l’avviso con cui si concedono al debitore 10 giorni di tempo per adempiere). È possibile presentare opposizione:

  • all’esecuzione: si tratta di un procedimento volto a contestare l’esistenza del debito o la sua entità e può riguardare, ad esempio, il titolo esecutivo (cioè quel documento che certifica il credito come la sentenza, un assegno, una cambiale, ecc.), la legittimazione del creditore ad avviare l’esecuzione, la pignorabilità dei beni, ecc.;
  • agli atti esecutivi: procedura finalizzata a contestare la forma del pignoramento, il rispetto della procedura e le notifiche. Pensa, ad esempio, se l’ufficiale giudiziario non deposita il verbale di pignoramento entro i termini previsti dalla legge. In tal caso, il debitore ha 20 giorni di tempo da quando gli è stato notificato il titolo esecutivo o il precetto per presentare opposizione.

In entrambe le ipotesi, come già anticipato, l’opposizione può essere preventiva o successiva all’inizio del pignoramento. Nel primo caso, bisogna procedere contro il precetto mediante atto di citazione proposto al giudice di cognizione competente per materia o per valore e territorio; nel secondo caso, invece, va depositato un ricorso al giudice dell’esecuzione stessa.

È chiaro che più si agisce in fretta tanto maggiori sono le possibilità di evitare conseguenze come, ad esempio, la vendita dei beni pignorati.

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.
Diventa sostenitore clicca qui

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui