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Il caro bollette e le nuove norme in arrivo con la direttiva Ue sulle prestazioni energetiche degli edifici sono destinate a dividere in maniera netta il mercato residenziale: da una parte le case green, dall’altra le abitazioni energivore. Fatalmente questa divisione interesserà anche il mercato dei mutui: i finanziamenti che avranno come garanzia immobili verdi saranno offerti a condizioni nettamente migliori rispetto agli altri. Il perché lo spiega Luca Bertalot, segretario generale della Emf (European Mortgage Federation): «Le regole sulle coperture che le banche devono avere per erogare finanziamenti diventeranno a breve più stringenti.

Efficienza energetica: valore più alto, mutui più convenienti

Un immobile green già oggi, e in futuro ancor di più, può essere rivenduto più facilmente senza perdere di valore: più la garanzia è solida, più bassa è la quota sull’erogazione che andrà messa a riserva e di conseguenza minore sarà anche il costo per il cliente». Nelle nostre simulazioni (su dati mutuionline aggiornati all’8 febbraio 2023), per esempio, un mutuo green a 20 anni per una casa da 300 mila euro può avere un tasso fisso tra il 3,66% (Bper) e il 3,80% (Webank) e un variabile tra il 2,81% (Ing) e il 3,95% (Webank). Per un finanziamento a 30 anni, il tasso fisso green potrebbe oscillare tra il 3,50% (Bnl) e il 3,74% (Ing), il variabile tra il 3,05% (Ing) e il 4% (Banco Bpm).

Il valore delle abitazioni sale più rapidamente

Una fetta sostanziosa del business per le banche arriverà dai mutui, ipotecari e non, finalizzati non tanto all’acquisto quanto alla riqualificazione energetica. «Un salto di due classi significa su una casa di 100 metri quadrati in Italia mediamente abbattere i costi energetici del 70 e l’80% e di aumentare il valore potenziale dell’immobile mediamente del 12%. Per ottenere questo risultato — prosegue Bertalot — sono necessari investimenti di almeno 25-30mila euro per abitazione. Se si considera che le stime per l’Italia sono di interventi su oltre 28 milioni di case, cifra che sale a 220 milioni se consideriamo lo scenario Ue, appare evidente in molti casi i proprietari non potranno fare fronte alla spesa né potranno intervenire a pioggia le casse pubbliche, con interventi come il superbonus».

Gli incentivi

Oltretutto se si considera, aggiungiamo noi, che la spesa per appartamento per cui si è ricorso al superbonus(che ha come condizione discriminante proprio il miglioramento di due classi energetiche), è molto più alta di 25-30 mila euro: per le villette si superano i 100 mila, per i condomini si sfiorano i 600 mila euro. Va però detto che un incentivo meno generoso del 110% di certo farebbe scendere anche la spesa.

L’etichetta verde

Emf ha dato vita alla la Eeem Label, un’etichetta,ovviamente di colore verde, dei finanziamenti finalizzati all’efficientamento energetico. Lo scopo è quello di costituire una garanzia per i clienti e gli istituti di credito. E anche per gli investitori: mutui verdi costeranno meno anche perché il funding sarà garantito da obbligazioni «etiche» a tasso ridotto. Hanno già aderito 33 banche dell’area euro, 10 delle quali italiane. Tra le iniziative già implementate c’è il Green Bees – Building Energy Efficiency Simulator: una piattaforma, gestita per il mercato italiano da Crif, che consente di valutare, partendo dall’indirizzo di un immobile, gli interventi necessari per la riqualificazione energetica, con una stima, intervento per intervento, dei costi e del ritorno in termini di risparmio nella gestione e di rivalutazione della casa. Un aspetto interessante è che il sistema è in grado di identificare la classificazione energetica dell’edificio, un dato che oggi, sulla base delle attestazioni rilasciate, è disponibile solo per il 16% del patrimonio immobiliare.

Gli importi e gli sconti

Passando dal futuro prossimo al presente, Alessio Santarelli, direttore generale del gruppo MutuiOnline, sottolinea come già oggi i mutui green abbiano caratteristiche peculiari rispetto al resto del mercato. «I finanziamenti verdi sono di importo significativamente più alto rispetto a quelli standard: dai nostri dati aggiornati a gennaio emerge che la richiesta è per un importo di oltre 174 mila euro a fronte di meno di 131 mila della media. I mutuatari sono più giovani, 37 anni contro 40, la durata media è di 26 anni a fronte di 24. I clienti green piacciono alle banche, che offrono Taeg più bassi fino a 30 centesimi».

L’altalena delle richieste

Fino al terzo trimestre del 2022 i mutui green sono arrivati a sfiorare il 10% delle richieste e nel quarto periodo dell’anno c’è stato un ripiegamento, anche perché l’aumento dei tassi ha consigliato maggior prudenza nell’acquisto di abitazioni che comunque sono più costose.Rimane forte l’interesse per i prestiti finalizzati alla riqualificazione energetica. «Sono prodotti che consentono un risparmio fino a oltre un punto sul tasso ma per banche e finanziarie presentano un problema: la finalità green è auto-dichiarata dal cliente e non sempre è facile distinguere quando la motivazione è reale o si tratti da una richiesta di fondi per liquidità. Oltre a non avere la certezza del doppio salto di classe energetica alla fine dei lavori».

 

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