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Che cos’è il fondo di garanzia per le PMI

Il fondo di garanzia per le PMI è stato istituito nel 1996 con la legge 662 e come si può intuire dal nome si tratta di uno strumento finanziario che aiuta le imprese italiane e i liberi professionisti a ottenere una garanzia da parte dello Stato per ricevere un finanziamento da parte di una banca o di istituto creditizio. Il Fondo centrale di Garanzia PMI è gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico che lo finanzia ogni anno con nuovi fondi.

In periodi di crisi economica e di difficoltà nell’accedere al credito, il ruolo del fondo è di primaria importanza: ogni anno sono migliaia le piccole e medie imprese che chiedono il sostegno dello Stato per ottenere un prestito.

Chi può richiedere l’aiuto dello Stato per ottenere un prestito?

Tutte le piccole e medie imprese che sono regolarmente iscritte alla propria Camera di Commercio di riferimento e che rispettano le norme contributive e antimafia.

Il fondo di garanzia per le PMI, però, è aperto anche ai liberi professionisti iscritti regolarmente a un albo riconosciuto dal MiSE e ai Consorzi.

La procedura d’accesso alla misura è abbastanza semplice e può essere svolta direttamente dalla PMI senza l’intermediazione di nessun soggetto. Ecco tutto quello che un’azienda deve sapere per accedere al fondo di garanzia PMI.

Fondo di garanzia l.662/96 cos’è e come funziona per le PMI

Come funziona il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese? Il fondo di garanzia per le PMI funziona in maniera differente rispetto ad altri incentivi fiscali. Non è un contributo economico che un’azienda può richiedere per acquistare macchinari innovativi oppure servizi e software, ma serve solamente a ottenere una garanzia da presentare all’istituto di credito al quale si richiede un prestito.

Il fondo di garanzia PMI non può intervenire nel rapporto tra azienda e banca per decidere i tassi di interesse, le condizioni di rimborso e il valore della rata, ma può solamente assicurare il prestito con una garanzia. Ora che abbiamo visto da vicino il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese passiamo a scoprire a chi si rivolge.

A chi si rivolge il fondo di garanzia per le PMI

Il fondo di garanzia per le PMI è aperto a qualsiasi tipo di piccola e media impresa che sia regolarmente iscritta al Registro delle imprese, ai liberi professionisti e ai consorzi.

Per PMI si intendono le aziende con meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro. Devono essere iscritte alla Camera di Commercio e operare sul territorio italiano.

Rientrano nella categoria delle PMI anche le startup innovative. I liberi professionisti, invece, devono essere iscritti al proprio albo o alle associazioni professionali riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Ecco quali sono i settori che possono inviare la richiesta al Fondo:

  • Attività manifatturiere;
  • Costruzioni;
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
  • Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua;
  • Ristorazione;
  • Alberghi;
  • Trasporti e magazzino;
  • Sanità e servizi sociali;
  • Servizi pubblici, sociali e personali;
  • Istruzione;
  • Attività immobiliari;
  • Informatica;
  • Ricerca;
  • Estrazione di minerali;
  • Agricoltura e caccia (solo controgaranzia);
  • Pesca e piscicoltura (solo controgaranzia).

Fondo di garanzia PMI: differenze tra garanzia e controgaranzia

Il fondo concede due diverse tipologie di agevolazione: garanzia e controgaranzia. Si tratta di due strumenti molto simili, ma che si differenziano per le modalità di erogazione. Spiegarne le differenze è fondamentale per non commettere errori.

La garanzia diretta viene concessa dallo Stato quando il Fondo garantisce direttamente le aziende che richiedono prestiti alle banche o agli istituti di credito. La garanzia diretta è irrevocabile e copre l’azienda dall’esposizione bancaria, dalle more e dagli interessi.

La controgaranzia, invece, viene concessa dal Fondo a favore dei Confidi o altri consorzi di garanzia a cui le PMI si sono affidate per ottenere una copertura per il prestito richiesto. La controgaranzia copre fino al 90% dell’importo garantito dai Confidi o da altri enti di garanzia.

Garanzia e controgaranzia sono cumulabili con altre garanzie offerte dallo Stato o da altri enti pubblici. Logicamente non è possibile superare alcuni limiti imposti dal funzionamento del Fondo.

Come si invia la domanda per il fondo di garanzia PMI

Per accedere al fondo di garanzia è necessario presentare la richiesta direttamente alla banca quando si richiede un prestito. In alternativa si può passare tramite un Confidi che gestisce tutta la pratica in nome dell’azienda.

Dopo aver ricevuto la domanda di finanziamento con garanzia da parte della PMI, la banca dà avvio all’istruttoria per la concessione e spedisce al fondo di garanzia tutti i documenti necessari per il rilascio della Garanzia.

Se tutti i documenti sono in regola, il fondo di garanzia per le PMI rilascia il nullaosta per la concessione del mutuo con garanzia Statale.

Dal 15 marzo 2019 le procedure di accesso al fondo di garanzia PMI sono state semplificate. L’azienda può anche bypassare l’intervento dell’intermediario finanziario e richiedere direttamente l’intervento del Fondo utilizzando il form presente sul sito web.

Per conoscere le banche, gli istituti di credito e i Confidi che hanno sottoscritto la convenzione con il fondo di garanzia PMI basta accedere alla pagina web presente sul sito internet dedicato all’evento.

Soldi stanziati per il fondo di garanzia per le PMI

Il fondo di garanzia per le PMI viene rifinanziato ogni anno dal Governo tramite fondi ad hoc. Il contributo del fondo di garanzia per le PMI per l’annualità del 2022 ammontano a 500 milioni. 1 miliardo di euro per l’annualità 2023 e 1,5 miliardi di euro per l’annualità 2024.

Il fondo di garanzia per le PMI copre fino a un massimo dell’80% del finanziamento richiesto alla banca. Sono ammessi tutti i tipi di interventi, sia a breve che a lungo termine. L’importo massimo garantito è di 2,5 milioni di euro.

Se questo excursus sul fondo di garanzia per le PMI ti ha invogliato a richiedere il contributo statale, il momento giusto per farlo è ora! Nel caso in cui fossi interessato anche tu, come molte aziende italiane, ad investire in servizi di digitalizzazione e di pubblicità online, ricordati che puoi avvalerti del supporto degli esperti di Italiaonline.

 

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