Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ufficializzato durante un’intervista a Quattroruote che gli incentivi per la rottamazione saranno estesi anche alle auto diesel Euro 5, ma saranno limitati ai contribuenti con bassi redditi.
La dichiarazione è stata rilasciata in vista di un prossimo incontro con le associazioni di settore, nel quale sarà presentata una riforma relativa al settore automobilistico.
Il decreto prevede che i soggetti fisici che acquistano, anche mediante locazione finanziaria, veicoli usati con emissioni fino a 160 grammi per chilometro di anidride carbonica e con un prezzo fino a 25.000 euro, potranno beneficiare di un contributo di 2.000 euro, a condizione che contemporaneamente rottamino un veicolo fino alla classe Euro 4.
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Rottamazione auto diesel Euro 5, come funzionano gli incentivi -
Importi e regole dei nuovi attesi incentivi
Rottamazione auto diesel Euro 5, come funzionano gli incentivi
La possibilità di rottamazione alle vetture diesel Euro 5 è legata all’Indicatore della situazione economica equivalente, inferiore a 30.000 euro e sarà condizionata all’acquisto di un veicolo elettrico o plug-in, caratterizzato da emissioni di anidride carbonica fino a 60 grammi per chilometro. Provando a fare alcuni esempi, segnaliamo:
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Citroen C3 da 18.550 euro -
Ford Puma da 23.650 euro
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Mahindra XUV500 da 21.240 euro -
Alfa Romeo Giulietta da 23.600 euro -
Opel Corsa da 19.250 euro -
Fiat Tipo da 19.350 euro
Nell’intervista, il ministro delle Imprese ha inoltre chiarito i dettagli di ciò che è stato frettolosamente chiamato leasing sociale, spiegando che si tratterà di un’iniziativa sperimentale, anch’essa rivolta a individui a basso reddito, che consentirà un accesso semplificato al noleggio a lungo termine di veicoli a basse emissioni, a un canone calmierato e senza anticipo, con il finanziamento di tale somma proveniente dalle risorse statali.
Importi e regole dei nuovi attesi incentivi
Per quanto riguarda la riforma in questione, i nuovi incentivi varieranno da un minimo di 1.500 euro per le automobili con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi per chilometro – principalmente auto termiche e ibride dei segmenti A, B e C, con obbligatoria rottamazione di un veicolo Euro 4 – fino a un massimo di 13.750 euro per l’acquisto di un veicolo elettrico da parte di un acquirente con Isee inferiore a 30.000 euro, con rottamazione di un veicolo Euro 0, 1 o 2. Il dettaglio di tale schema è riportato nella tabella sottostante.
Al momento, non è ancora definita la data di entrata in vigore della riforma, poiché i suoi dettagli saranno presentati alle associazioni di settore il primo febbraio.
Dopo l’approvazione del presidente del Consiglio, il decreto dovrà passare dall’analisi della Corte dei Conti, una procedura che richiederà alcune settimane prima della pubblicazione ufficiale sulla Gazzetta Ufficiale.
A partire da quel momento, la riforma sarà operativa, sebbene sarà necessario un periodo per l’adattamento alle nuove disposizioni della piattaforma informatica tramite la quale le concessionarie potranno richiedere effettivamente i contributi. Di conseguenza, è probabile che si discuterà nuovamente di questo argomento nel mese di marzo.
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