Sta facendo molto discutere una delle misure entrate nella nuova bozza della manovra economica: la concessione gratuita per 20 anni di terreni agricoli demaniali a chi fa il terzo figlio, con la possibilità di avere un mutuo fino a 200.000 euro a tasso zero acquistando la prima casa nelle vicinanze dei terreni. Ma andiamo a scoprire in cosa consiste esattamente questo intervento, quali sono i pro e i contro.
Manovra 2019 terreni agricoli
Nel dettaglio, nella nuova bozza della manovra si legge: “Al fine di favorire la crescita demografica, una quota del 50 per cento dei terreni di cui all’articolo 66, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e una quota pari al 50 per cento dei terreni di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, sono concessi gratuitamente per un periodo non inferiore a 20 anni ai nuclei familiari con terzo figlio nato negli anni 2019, 2020, 2021, ovvero a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria ai predetti nuclei familiari pari al 30 per cento”.
Ai nuclei familiari idonei è inoltre concesso “un mutuo fino a 200.000 euro per la durata di 20 anni, ad un tasso pari a zero, per l’acquisto della prima casa in prossimità del terreno assegnato”.
Si legge ancora: “Per l’attuazione del presente comma è istituito nello stato di previsione del Ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali e del turismo un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per l’anno 2020”.
Terreni in concessione gratuita
L’idea, dunque, è quella di concedere terreni agricoli di proprietà dello Stato alle famiglie che fanno il terzo figlio. La durata della concessione gratuita è di 20 anni e il terzo figlio dovrà nascere nel 2019, 2020 e 2021.
Per scoprire i dettagli bisogna attendere un provvedimento ad hoc. Nel frattempo, ci si domanda ad esempio cosa si intenda esattamente con “nuclei familiari” o di quali terre si parli. In merito a quest’ultimo punto, secondo Coldiretti i terreni agricoli in mano al pubblico coprono mezzo milione di ettari e il loro valore teorico è di 9,9 miliardi di euro. Ma proprio su questo punto Il Corriere della Sera sottolinea che, sebbene i terreni agricoli italiani abbiano un prezzo elevato rispetto agli altri Paesi perché in media rendono di più, nella maggior parte dei casi i terreni agricoli pubblici rappresentano i pezzi meno pregiati difficili da piazzare.
La misura prevede la concessione gratuita del 50 per cento dei terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola non utilizzabili per altre finalità istituzionali e il 50 per cento dei terreni abbandonati o incolti del Mezzogiorno.
L’idea è arrivata dalla Lega, il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha spiegato: “Si dice che in Italia si fanno pochi figli e che serve un aiuto per invertire la tendenza. Per questo il Ministero vuole dare un contributo favorendo in particolare le aree rurali, dove i figli si fanno ancora”. Ma dal Pd è arrivato l’attacco. “Una norma agghiacciante – ha commentato Chiara Gribaudo – che rivela l’impostazione culturale e sociale di questo governo, che piuttosto che finanziare i servizi all’infanzia e proseguire sul sentiero tracciato per il sistema integrato 0-6, propone alle famiglie di fare un altro figlio in cambio di un pezzo di terra e di un mutuo a tasso zero”.
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