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La direttrice della Gpe Laura Frigenti – Translieu/Alice

L’istruzione è un investimento, non una spesa. È il messaggio che arriva oggi nella Dichiarazione finale del G7 di Trieste, aperta ieri sotto la presidenza del ministro dell’Istruzione italiano Giuseppe Valditara. Al vertice hanno partecipato gli omologhi dei Paesi del G7 e di 17 delegazioni, insieme anche la Commissaria europea all’Istruzione Iliana Ivanova, i vertici dell’Unione Africana, i rappresentanti delle principali organizzazioni internazionali competenti in materia (Ocse, Unesco, Unicef) e la Global Partnership for Education.

L’urgenza di investire in educazione è evidente: nei Paesi a basso e medio reddito, il 70% dei bambini di 10 anni non è in grado di comprendere una semplice storia, mettendo a rischio 21 mila miliardi di dollari di guadagni futuri. Particolarmente grave la situazione in Africa, dove le ragazze sono spesso le più svantaggiate. Ed è positivo il giudizio della Global Partnership for Education (Gpe) che definisce le raccomandazioni del G7 istruzione «ambiziose e importanti». Il Gpe ringrazia la Presidenza italiana «per aver ampliato la portata del dibattito del vertice, includendo alle sfide globali nell’educazione, in particolare in Africa, e per aver avuto l’opportunità di contribuire a questo significativo processo».

Soddisfatta Laura Frigenti, direttrice generale della Gpe: «La Global Partenership for education plaude all’esplicito riconoscimento del potere trasformativo dell’istruzione e del ruolo centrale della riforma dei sistemi educativi». Frigenti dice di avere «apprezzato profondamente il fermo sostegno della Presidenza italiana, che riconosce che il raggiungimento degli obiettivi educativi è impossibile senza investimenti sostanziali. Inoltre – aggiunge la direttrice generale – siamo incoraggiati dal rafforzamento del linguaggio che affronta la violenza nelle scuole, enfatizzando gli approcci incentrati sullo studente e l’apprendimento precoce, rafforzando così i precedenti impegni del G7».

La rotta è quella di trasformare i sistemi educativi per rispondere alle esigenze del 21 secolo. Per la Gpe «questo è essenziale per affrontare le sfide evidenziate nel Comunicato dei leader del G7 a Borgo Egnazia tra cui il cambiamento climatico, l’instabilità economica e i conflitti globali. L’aumento dei finanziamenti per l’istruzione – sottolinea la Gpe – è fondamentale per mantenere le promesse esistenti e compiere progressi tangibili».

La promesse sono quelle contenute nel paragrafo 22: «Nel perseguire i suddetti obiettivi e riconoscendo l’importanza di investire di più, in modo più equo e più efficace ed efficiente nell’istruzione, come evidenziato nell’Appello all’azione del Vertice sulla Trasformazione dell’Istruzione, siamo ansiosi di approfondire e ampliare la nostra cooperazione secondo le linee discusse in questa Ministeriale. Ricordando i precedenti impegni del G7, continueremo a promuovere discussioni di alto livello sull’istruzione in tutto il G7».

La Dichiarazione del G7 sull’istruzione, commenta Frigenti, «ci avvicina al raggiungimento di un cambiamento significativo. Attendiamo con impazienza il percorso verso i ministeri della Parità di genere e Sviluppo, con l’obiettivo di basarci su questo impegno politico per ottenere risultati concreti nel finanziamento dell’istruzione«, anche garantendo una Gpe «completamente finanziato». Il prossimo passo sarà approfondire e ad ampliare gli impegni sul finanziamento dell’istruzione e sull’educazione delle ragazze in vista delle prossime Ministeriale del G7: a Matera sulle Pari opportunità il 4, 5 e 6 ottobre, a Pescara il 24 e 25 ottobre a Pescara la ministeriale Sviluppo.



 

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