FERMO «L’evasione fiscale? Un ostacolo allo sviluppo economico, distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità. Occorre potenziare l’azione “chirurgica” nei confronti degli evasori totali, dei frodatori e dei contribuenti con un elevato indice di pericolosità tributaria». A rimarcarlo è il comandante della Guardia di finanza di Fermo, il colonnello Massimiliano Bolognese, in occasione dei 250 anni dalla fondazione del Corpo. Le strategie sono cambiate, i controlli incrociati portano più facilmente a stanare i furbetti del fisco. Bolognese parla anche di una sinergia con amministrazioni centrali ed enti locali per «una strategia antifrode finalizzata a contrastare gli illeciti e gli sprechi, rafforzando le attività di controllo amministrativo e partecipando alla rete dei referenti antifrode».
Il report
Il lavoro svolto, stando al report delle Fiamme gialle, è significativo, tanto che si parla, nell’ultimo periodo analizzato (va dal gennaio dello scorso anno allo scorso maggio), di 1.824 interventi ispettivi e 350 indagini con un impegno a tutto campo. In particolare sono stati scoperti 33 evasori totali, vale a dire completamente sconosciuti al fisco, e 42 lavoratori in nero.
L’ambito
Il lavoro è in più direzioni, e va dai controlli sui depositi di carburante (in tutto 130 sui controlli dei prezzi) a quelli sull’uso delle risorse dell’Ue e nazionali in un periodo in cui c’è da tenere d’occhio la consistente massa di denaro garantita dal Pnrr. Sotto esame crediti d’imposta, contributi e finanziamenti per un giro da oltre 28 milioni. Non a caso sono state effettuate 34 indagini in tema di spesa pubblica con 48 soggetti denunciati e 15 segnalati alla Corte dei Conti.
Lo spaccio
Quindi la droga, una fra le piaghe della costa fermana, con circa 400 kg di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina) finiti sotto sequestro. Con l’arrivo dell’estate è previsto anche un potenziamento dei servizi nei centri della riviera. Tra le operazioni più rilevanti il comandante Bolognese ricorda l’indagine diretta dalla Procura Europea che ha consentito di portare alla luce una truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Ue per conseguire un contributo a fondo perduto nell’ambito del Programma operativo regionale. Era stata messa a segno attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L’operazione si è conclusa con la segnalazione di 9 soggetti per truffa ai danni dello Stato per un contributo a fondo perduto di 340mila euro e per l’emissione di altri fondi per 3 milioni e 800mila euro.
Il blitz
Il colonnello Bolognese ricorda anche i controlli nel distretto delle calzature, con i contratti taroccati ai cittadini cinesi per il rinnovo del permesso di soggiorno. «Ma mi preme ricordare – la chiosa – anche i 49 interventi svolti dai nostri finanzieri a contrasto delle diverse forme di illegalità che colpiscono i distretti industriali fermani, fiore all’occhiello dell’attività produttiva provinciale, mettendone in pericolo la stabilità e il sano sviluppo; mi riferisco ai fenomeni dell’evasione fiscale e contributiva, dell’indebita percezione di denaro pubblico, dell’irregolare fruizione di indennità e agevolazioni, della contraffazione e delle altre violazioni in materia di sicurezza dei prodotti e del made in Italy».
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