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Al fine di delineare un quadro di agevolazioni fiscali per la casa più limitato, il Governo in occasione della promulgazione della Legge di Bilancio 2024 ha deciso di non confermare il Bonus IVA 50% per le case green.

Tale decisione potrebbe avere un impatto significativo sul mercato immobiliare, in particolare per chi era interessato all’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B. Ciò potrebbe influenzare negativamente le decisioni di chi stava considerando l’acquisto di una casa green, dato il minor incentivo economico disponibile.

Tale scelta legislativa, sembra in contrasto da quanto previsto dalla Direttiva Case Green che prevede, a livello europeo, l’obbligo di costruire nuovi edifici a zero emissioni e stabilisce obiettivi temporali per le classi energetiche. 


LEGGI ANCHE: Cosa prevede la Direttiva Case Green? Facciamo chiarezza sulle principali novità introdotte


La finalità del bonus

Questo tipo di bonus si inseriva nel quadro più ampio delle misure di risparmio energetico del patrimonio immobiliare. In linea con le politiche europee e nazionali di incentivo alle energie rinnovabili e alla riduzione dell’impatto ambientale degli edifici, mirava a sostenere interventi che miglioravano la prestazione energetica degli immobili mediante:

  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici;
  • la sostituzione di infissi e finestre per migliorare l’isolamento termico;
  • l’installazione di sistemi di riscaldamento più efficienti;
  • l’adozione di soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse idriche.

LEGGI ANCHE: Leggi di Bilancio 2024: come cambiano le tasse sulla casa?


Le caratteristiche dell’agevolazione

Riportiamo brevemente i contenuti essenziali del bonus:

Modalità ed ambito di applicazione

Il bonus è stato valido per gli acquisti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, ma non è stato prorogato per il 2024.

La detrazione fiscale, pari al 50% dell’IVA dovuta sull’acquisto, veniva ripartita in dieci quote annuali, a partire dall’anno in cui si sono sostenute le spese e per i successivi nove anni. La detrazione era applicabile agli immobili ad uso residenziale classificati nelle categorie energetiche:

Questa classificazione doveva essere attestata dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE), allegato all’atto di acquisto. La normativa non operava distinzioni tra prima e seconda casa.

Estensione alle pertinenze

L’Agenzia delle Entrate precisò che l’agevolazione si estendeva anche all’IVA pagata sull’acquisto delle pertinenze, a condizione che l’acquisto fosse avvenuto mediante un unico atto che includesse anche l’abitazione principale e che tale condizione fosse esplicitata nel rogito.

Cumulabilità con altre agevolazioni

La detrazione del 50% poteva essere cumulata con altre agevolazioni fiscali in materia di IRPEF, offrendo così un ulteriore incentivo all’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica. Questa cumulabilità ha rappresentato un notevole vantaggio, soprattutto per quei contribuenti che potevano beneficiare di più agevolazioni contemporaneamente.

Quali saranno le prossime mosse del Governo?

Anche la decisione di non rinnovare il bonus fa parte di una serie di cambiamenti in termini di agevolazioni fiscali e bonus nel settore immobiliare per il 2024, la speranza è che il Governo possa trovare soluzioni alternative per sostenere la transizione verso abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico, incoraggiando ulteriori investimenti e promuovendo uno stile di vita sostenibile.



 

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