Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


La pacchia, almeno per alcuni evasori, questa volta potrebbe davvero essere finita: dopo i tentativi andati a vuoto dei governi Conte prima e Draghi poi, l’esecutivo targato Meloni ci riprova, rinnovando il piano per collegare i pagamenti elettronici agli scontrini realmente emessi.

Il passaggio fondamentale del meccanismo, quello che da anni non permette a tutto il resto di funzionare come dovrebbe, è proprio lo scontrino fiscale elettronico che trasmetta direttamente il dato all’Agenzia delle Entrate, facendo finora unico affidamento sulla dichiarazione dei redditi del ristoratore o del commerciante, quindi senza nessuna certezza che tutti gli scontrini emessi siano realmente contabilizzati.

Un meccanismo che basato sulla fiducia verso il prossimo che fa acqua da tutte le parti e a cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è messo in testa di risolvere una volta per tutte, inserendo nel Piano strutturale di bilancio una proposta: “L’amministrazione si impegna ad effettuare un pieno collegamento delle informazioni derivanti dai pagamenti elettronici e dal registro dei corrispettivi. Tale misura consentirà per le operazioni al consumo finale (business to consumer, B2C) di potenziare la tracciabilità, tempestività e capillarità delle informazioni trasmesse dagli operatori all’amministrazione e, in modo strutturale, di contrastare l’evasione fiscale derivante da omessa dichiarazione”. In pratica, l’Agenzia delle entrate sarà in grado di incrociare tutte le transazioni dei titolari di carte di credito e bancomat con gli scontrini emessi da Pos di negozi, bar, ristoranti ed esercizi commerciali: se quelli realmente battuti saranno inferiori agli incassi di carte e bancomat, scatteranno le verifiche.

All’atto pratico, le possibili anomalie fra la mancata trasmissione di scontrini e gli importi incassati con moneta elettronica diventeranno evidenti, facendo emergere anche l’evasione più difficile da individuare, quella messa in pratica con il pieno consenso tra chi vende e chi acquista. Ma non basta ancora, perché a venire a galla saranno anche fenomeni criminali come il riciclaggio, rischio più volte segnalato dalla Guardia di Finanza. Il tutto, ovviamente, nel pieno rispetto della privacy, senza alcuna indicazione sugli utenti e le loro tipologie di spesa.

Ma perché funzioni, l’architettura dello scontrino elettronico ha bisogno di una serie di passaggi: l’esercente, che deve obbligatoriamente dotarsi di un dispositivo Pos attraverso una banca che, strano a dirsi, pretende di guadagnarci facendo pagare una cifra minima per ogni transazione. La banca entra in scena anche nel passaggio successivo, quello che riguarda gli utenti, a cui rilascia una carta (di debito o credito), forma di pagamento che raramente pretende commissioni sulle transazioni, ma si “accontenta” di un canone annuo. Resta ancora un passaggio, quello che consente a Pos e carte di dialogare tra loro e spalanca la scena ai circuiti di pagamento (Visa, Pagobancomat, Mastercard), che a loro volta pretendono un margine su ogni transazione. In questo, l’Italia è il Paese dove un macroscopico paradosso diventa realtà: al netto di 3,2 milioni di Pos attivi, il più alto d’Europa, viene denunciato il numero più basso di operazioni elettroniche pro-capite. Esattamente lì, nella terra di mezzo, si annida l’evasione.

Lo scorso giugno, la Cgia di Mestre ha quantificato l’evasione fiscale italiana in un baratro che vale 84 miliardi annui, malgrado il fisco conservi ogni anno 2,4 miliardi di fatture elettroniche e 1,3 miliardi di informazioni sui redditi e sui bonus utilizzati per le dichiarazioni precompilate. Dati che vivono su pianeti vicini ma difficilmente dialogano tra loro, permettendo a chi vuol fare di furbo di continuare a farlo.



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui