A pochi giorni dalla fine dell’evento di G7 Cultura Napoli e Pompei, torna il G7 in Italia: dal 26 al 28 settembre 2024, infatti, si terrà presso il Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia, la Riunione dei Ministri dell’Agricoltura. Sarà il ministro Francesco Lollobrigida a presiedere i lavori della tre giorni siciliana: tra i partecipanti i Ministri dei Paesi G7, il Commissario europeo per l’Agricoltura, la Commissaria dell’Unione Africana per l’Agricoltura, nonché i vertici delle tre agenzie ONU del polo romano (FAO, IFAD, WFP), dell’OCSE e del CGIAR.
La discussione affronterà quattro aree tematiche prioritarie: scienza e innovazione in agricoltura per l’adattamento ai cambiamenti climatici, le giovani generazioni come agenti di cambiamento in agricoltura, il contributo della pesca e dell’acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare, il contributo del G7 allo sviluppo dell’agricoltura nel continente africano.
Proprio l’Africa sarà al centro della prima sessione di lavoro il 26 settembre (“Forum per l’Africa del G7 Agricoltura”), che sarà aperta anche a una rappresentanza di Ministri dell’agricoltura africani provenienti dalle varie regioni del continente, invitati d’intesa con l’Unione africana.
Il 1° gennaio 2024 l’Italia ha assunto la Presidenza del G7 per la settima volta nella sua storia, succedendo al Giappone, e la cederà al Canada il 31 dicembre 2024.
Con l’intervento del ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste si è aperto, nel teatro comunale di Siracusa, il Forum. «Per troppo tempo l’Africa è stata vista come un Continente che avesse difficoltà da risolvere con un vaglia postale e con interventi spot, noi riteniamo che ci debba essere un rapporto strategico con questo Continente. L’Europa attraverso la Sicilia si integra con l’Africa. Le sessioni di oggi sono importante per capire quali sono le esigenze e quali le opportunità da offrire. Non esistono soluzioni pre confezionate, esiste il confronto delle opinioni per poi fare delle scelte», ha detto il ministro.
Al Vertice, momento centrale di ogni Presidenza del G7, partecipano i Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, i Presidenti del Consiglio e della Commissione per l’Unione Europea, nonché gli Stati che non fanno parte del Gruppo e le Organizzazioni Internazionali invitati dalla Presidenza.
Il ministro Lollobrigida ha anche incontrato il Ministro di Stato dell’Agricoltura, della Pesca e Industria animale dell’Uganda, Bright Rwamirama, e il Ministro del Senegal, Mabouba Diagne. Il colloquio si è concentrato sul rafforzamento dell’amicizia che lega i due Paesi e sulle future prospettive di cooperazione nel campo commerciale. I ministri hanno condiviso le pratiche virtuose. L’Italia ha messo a disposizione la possibilità di accedere alle tecnologie e formazione in campo agricolo. In modo particolare sono state approfondite le possibilità di cooperazione sul piano della meccanizzazione agricola.
«In Africa una persona su cinque soffre la fame, in totale 300 milioni di individui 2023. E il numero aumenterà di 10 milioni entro il 2030. Per questo motivo è importante sviluppare il piano degli investimenti, senza innovazione non si va avanti. Alla Fao sosteniamo il processo di sviluppo dell’agenda Caadp post Malabo e i suoi sei obiettivi». È l’allarme lanciato oggi da Qu Dongyu, direttore generale della Fao, intervenendo al Forum sull’Africa al G7 di Siracusa. «Abbiamo anche una piattaforma specifica per l’Africa e per il relativo sviluppo- dice – sono a favore dell’inclusione, tutti i partner del G7, tutti i paesi del Sud del mondo sono a favore affinché possano aumentare la cooperazione non solo tra di noi. Ci vuole cooperazione tra Sud e Nord», dice.
E aggiunge: «Ho apprezzato molto l’intervento del ministro dell’Agricoltura dell’Italia Francesco Lollobrigida, tutti i partner possono lavorare insieme. La Fao è sempre disposta ad aiutare a livello tecnico affinché tutti possano lavorare insieme. La fai è disponibile a presenziare il G20 per ridurre la povertà e la fame, lavorare insieme a favore dei più vulnerabili».
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