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L’autunno è sempre caldo, specie per la politica italiana, alle prese con la coperta della legge di Bilancio, ogni anno troppo “corta” per mettere al caldo tutte le voci di spesa e per prossima a dare un taglio (o comunque un ridimensionamento) a bonus e agevolazioni fiscali.

Uno di quelli che rischia di sparire dal 1° dicembre del prossimo anno riguarda il Bonus caldaie, beneficio nato per aiutare economicamente la sostituzione dei vecchi impianti per altri più moderni, efficienti e puliti.

È l’Europa a chiederlo attraverso la direttiva “Case Green”, che impone di privilegiare le misure che possano garantire una riduzione dell’energia negli edifici residenziali. In realtà, da nessuna parte è scritto che le caldaie a condensazione spariscano, ma gli incentivi potrebbero riguardare solo i sistemi ibridi, che combinano la caldaia a condensazione con una pompa di calore fornendo tanto il riscaldamento quanto la produzione di acqua calda sanitaria utilizzando in modo combinato gas e elettricità. Si tratta di caldaie dotate di una centralina di controllo che permette di gestire l’uso dei due generatori in modo intelligente. In pratica, calcolando la temperatura esterna e quella impostata per l’interno dell’abitazione, è la stessa centralina a scegliere quale generatore privilegiare o decidere di far lavorare entrambi.

Ma è meglio chiarire che non si tratta di un vero e proprio bonus per l’acquisto e l’installazione di una nuova caldaia, perché l’incentivo rientra tra i bonus edilizi che danno diritto a detrazioni del 50% per interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, e del 65 o del 70% per quelli che assicurano un risparmio energetico ed economico sulla bolletta. Fondamentale è utilizzare forme di pagamento tracciabili da inviare entro 90 giorni all’Enea insieme ai documenti e la documentazione rilasciata dal tecnico.

Intanto però, visto che per le caldaie a condensazione la vita è assicurata fino al 2040, per sostituirla con una vecchia c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre attraverso due diverse possibilità: la prima è con l’Ecobonus 65% dell’Enea, la seconda il “Conto Termico 2” del “GSE” (Gestore dei servizi energetici), per cui è previsto un contributo del 65% della spesa sostenuta per l’installazione di impianti ad alta efficienza energetica. Il vantaggio è che l’agevolazione viene erogata in una sola soluzione, purché la caldaia rientri fra gli impianti certificati e presenti nel catalogo del gestore.
Al momento, esistono diverse possibilità per accedere al contributo del bonus caldaia, che varia in base al tipo di lavoro effettuato: il bonus ristrutturazione casa dà diritto a una detrazione del 50% se la sostituzione della caldaia rientra nella manutenzione straordinaria. Il contributo spetta al proprietario dell’edificio, ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili, ma anche agli inquilini, al familiare convivente, al coniuge o componente dell’unione civile e al convivente more uxorio.

L’Ecobonus 65%, al contrario, consente di detrarre le spese sostenute per la sostituzione di impianti esistenti con nuove caldaie con termoregolazione o domotica.



 

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