A Borgo Panigale, in un deposito logistico di carrelli elevatori Toyota, è esploso un compressore, provocando il crollo di parte della struttura. Due persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite
Sono due le vittime il bilancio dell’esplosione che si è verificata oggi nello stabilimento Toyota material handling manufacturing Italy di via Persicetana vecchia, a Bologna Borgo Panigale, una struttura che gestiva solo carrelli elevatori e muletti. Non c’erano quindi stock di auto, né si interveniva su queste. Uno dei feriti più gravi è morto dopo il trasporto in ospedale. A comunicarlo i Vigili del fuoco su X che spiegano di essere intervenuti a Borgo Panigale «per un’esplosione e successivo crollo in un capannone di un’azienda. Tragico il bilancio, con due persone ferite e due decedute, una dopo il trasporto in ospedale». Ci sono anche altri feriti, la maggior parte dei quali in modo grave.
struttura crollata
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L’esplosione è avvenuta alle 17.53 ed è stata sentita nettamente dagli abitanti della zona che poi hanno dato l’allarme. Metà della struttura è crollata. Sono al momento in corso le verifiche da parte dei vigili del fuoco. A causare lo scoppio sarebbe stata l’esplosione di un compressore. Uno dei tre feriti sarebbe in gravi condizioni. «Seguo con grande apprensione il terribile incidente occorso allo stabilimento Toyota a Borgo Panigale. Esprimo il profondo cordoglio a nome della nostra comunità ai familiari e colleghi delle vittime». È il commento del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. La presidente del quartiere Borgo Panigale-Reno, Elena Gaggioli, chiede ai cittadini di non muoversi con l’auto nella zona interessata. «Causa strade chiuse per alluvione e grave incidente presso la Toyota di Borgo Panigale – scrive Gaggioli attraverso un post su facebook – tutto il quadrante ovest (Costa-Saragozza-Saffi-Borgo Panigale) della città è in forte sofferenza per la mobilità. Si consiglia di evitare l’area con l’automobile».
Non si lavorava sulle auto
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Il deposito non lavorava con le auto del marchio giapponese, né c’erano auto stoccate all’interno, bensì carrelli elevatori e muletti per movimenti interni ai magazzini. La struttura produttiva non è legata direttamente all’importatore italiano di Toyota e Lexus ma riporta direttamente al Giappone, alla sede centrale di Toyota Motor Company. Le cause precise devono ancora essere accertate ma sembra sia partito dallo scoppio di un compressore o di un serbatoio di gas. L’esplosione però non ha nulla a che vedere con l’idrogeno (di cui alcuni hanno erroneamente parlato) perché non sono presenti né serbatoi di idrogeno, né auto a idrogeno e nemmeno carrelli elevatori con piccoli serbatoi di idrogeno prodotti invece in un altro stabilimento (quello di Ostellato). Quindi la situazione è per ora sotto controllo e sembra al sicuro da problemi collaterali o ulteriori problematiche.
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