Il testo della legge di Bilancio 2025 contiene diverse misure economiche a sostegno delle famiglie. Tra novità e conferme, la Manovra precede aiuti alle famiglie numerose e incentivi alla natalità. Non mancano novità che riguardano il congedo parentale e detrazioni fiscali. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Novità per il congedo parentale nel 2025
Con la legge di Bilancio 2025 il governo vuole potenziale il congedo parentale che, attualmente, spetta ai genitori lavoratori entro i primi 12 anni di vita del figlio, per un periodo che complessivamente, tra i due genitori, non può superare i 10 mesi (11 mesi se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per almeno tre mesi). Tali periodi possono essere fruiti anche in contemporanea. Ora Il governo ha annunciato un’estensione del congedo parentale retribuito all’80%, che passa da due a tre msi.
Carta per i nuovi nati
La legge di Bilancio 2025 vuole introdurre anche la “Carta per i nuovi nati”. Si tratta di una misura, già ribattezzata bonus bebè (secondo molti, infatti, è una replica della misura già in vigore nelle passate legislature), per sostenere i neogenitori tramite un contributo di 1.000 euro con Isee uguale o inferiore alla soglia di 40mila euro.
Bonus asili nido
Il testo della legge di Bilancio 2025 interviene anche per rafforzare cosiddetto bonus asilo nido, un sostegno per supportare le spese necessarie per la frequenza di asili nido. La novità riguardà l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee, un intervento che, di fatto, amplia la platea di potenziali beneficiari del sostegno, che spetta alle famiglie con figli di età inferiore a tre anni (o che compiano tre anni nell’anno solare) che frequentano un asilo nido pubblico o uno privato autorizzato o sono affetti da gravi patologie croniche certificate.
Carta dedicata a te
La legge di Bilancio 2025 dovrebbe confermare la proroga per la carta dedicata a te, proroga, anche se la misura resterà e sarà utilizzabile per le stesse spese previste nel 2024, seppur con una dotazione a disposizione che dovrebbe essere più bassa di quella per l’anno in corso.
Quoziente familiare
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali il governo vuole il riordino delle agevolazioni. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del “Quoziente familiare” del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia e minore è il reddito di riferimento, maggiori saranno le detrazioni.
Come ha spiegato il viceministro Leo: “sarà previsto un tetto di spesa da portare in detrazione modulato in relazione al numero dei figli e posizionato su specifiche fasce di reddito: fino a 50.000 euro il tetto sarà più elevato, tra 50.000 e 100.000 euro sarà più basso e oltre i 100.000 euro sarà ancora meno”. Quindi sulla spesa detraibile si applicherà “la detrazione di riferimento. Se parliamo di interessi sui mutui e spese mediche sarà il 19%, sulle ristrutturazioni di immobili il 50%”.
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