Secondo una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, la riduzione dei tassi d’interesse da parte della BCE, avviata lo scorso giugno e seguita dal recente taglio di 25 punti base, ha portato il 34% degli italiani in cerca di una casa a considerare questa misura un incentivo per accendere un mutuo.
Soprattutto per l’acquisto della prima casa, con un impatto minore per le seconde case (16%) e le ristrutturazioni (21%).
In particolare, la Generazione Z (tra il 1997 e il 2012) risulterebbe essere la più interessata ai mutui per la prima casa (51%), mentre Gen X (tra il 1965 e il 1980) e Baby Boomer (tra il 1946 e il 1964) sono maggiormente motivati per l’acquisto delle seconde abitazioni (21% e 23%).
Gen Z (32%) e Gen X (27%) mostrano, invece, maggior interesse per le ristrutturazioni.
La Diffusione dei “mutui attivi” tra le diverse generazioni:
Quattro italiani su dieci vivono in famiglie con un mutuo attivo e questa percentuale è ancora più alta tra i Millennial e la Generazione Z, dove sfiora il 50%.
Anche tra i Baby Boomer, il 20% ha un mutuo attivo, sia per la prima che per la seconda casa o per finalità di ristrutturazione.
Grado di soddisfazione (e difficoltà) nel pagamento dei mutui:
Il 35% degli italiani con un mutuo attivo si dichiara insoddisfatto delle condizioni economiche, e quasi 1 su 2 ha avuto difficoltà a pagare almeno una rata.
Le principali cause di mancato pagamento sono l’aumento del costo della vita (soprattutto per il 54% dei Baby Boomer) e spese impreviste (per il 42% della Gen X).
La soddisfazione è ovviamente maggiore (74%) tra chi ha un tasso fisso, mentre solo il 40% di chi ha un variabile si dichiara soddisfatto.
Rinegoziazione e preferenze sui tassi:
I Millennial (1981 – 1996) sono i più propensi a rinegoziare il mutuo (47%), rispetto alla media nazionale del 38%, mentre sono più scettici la Gen Z (34%) e i Baby Boomer (27%).
A livello di preferenze, il tasso fisso è diffuso tra i Baby Boomer e i Millennial, mentre il variabile con CAP è più utilizzato dalla Gen Z.
Impatto dei tassi d’interesse sulle decisioni:
L’analisi evidenzia come per 6 italiani su 10 il tasso di interesse, ritenuto poco conveniente, determina la decisione di rimandare la sottoscrizione di un mutuo, soprattutto tra i Baby Boomer (65%).
Al contrario, la Gen Z (48%) è la meno incline al procrastinare la decisione.
Fonte : Unipol.it – 17 ottobre 2024
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