La Commissione Ambiente della Camera ha dato il via libera al dl salva-casa, atteso domani in Aula a Palazzo Montecitorio. Una delle novità del testo è l’assenza del cosiddetto “salva Milano”: gli emendamenti della maggioranza sono stati accantonati e ritirati, mentre quelli della sinistra sono stati respinti. Il testo era stato delineato per risolvere i problemi tra la Procura meneghina e il Comune a proposito delle pratiche edilizie cittadine, con l’obiettivo di sbloccare la situazione di quei cantieri tenuti in stand-by dalle inchieste dei magistrati scaturite dagli esposti dei cittadini. Ma è solo questione di tempo.
La norma “salva Milano” confluirà in un altro decreto, molto probabilmente nel dl Infrastrutture. La maggioranza ha infatti preferito non correre ed evitare rischi: la riformulazione dell’emendamento, con le modifiche tecniche apportate dal Ministero dell’Economia, avrebbe rischiato di far slittare l’approdo del decreto in Aula. Presentando il provvedimento come emendamento, infatti, si sarebbero dovuti riaprire i termini per i sub-emendamenti. Ma non solo. Valutazioni anche sulla formulazione della norma, che secondo l’Agi rischiava di non superare le criticità legate alla “copertura” penale. La riformulazione “andava letta e studiata prima, comunque ci sarà un’altra occasione per poterla mettere”, ha spiegato Erica Mazzetti, di Forza Italia, relatrice del “salva casa” insieme a Dario Iaia di Fratelli d’Italia.
“Giusta la scelta della maggioranza: prorogare i tempi per le interlocuzioni interistituzionali permetterà sicuramente di risolvere il problema che si è creato a Milano, viste anche le nuove ulteriori proposte giunte stamattina dal Comune di Milano”, il commento del Sottosegretario di Stato Alessandro Morelli. Da qui, ha aggiunto l’esponente della Lega, la decisione di sfruttare il dl Infrastrutture, attualmente in valutazione alla Camera, come strumento normativo utile al passaggio dell’emendamento interamente dedicato a Milano.
Non mancano le solite polemiche strumentali della sinistra, tra il delirio del verde Angelo Bonelli che parla di“sanatoria” e il grillino Agostino Santillo che brinda alla“grande vittoria”. Forse non gli è stato reso noto che il “salva Milano” non è saltato, ma che verrà approvato a stretto giro.
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