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Credito d’Imposta Mezzogiorno 2023, domande dal 17 ottobre #finsubito prestito immediato







Con provvedimento n. 387400 del 15 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello di comunicazione che permette alle imprese di beneficiare del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati nel Mezzogiorno nel corso del 2023. Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità per le aziende operanti nelle regioni meridionali italiane, incentivando l’acquisizione di nuove attrezzature e contribuendo allo sviluppo economico e alla modernizzazione delle strutture produttive nel territorio.

NOTA BENE: La comunicazione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate, dal 17 ottobre al 18 novembre 2024, in via telematica, utilizzando il modello approvato, direttamente dal beneficiario oppure avvalendosi di un soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni.

Bonus Investimenti Mezzogiorno, cosa è

Il Bonus Investimenti Mezzogiorno 2023, regolamentato principalmente dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di bilancio 2016), con modifiche introdotte dal Decreto-Legge 15 maggio 2024, n. 63, è un’iniziativa legislativa volta a incentivare gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno italiano attraverso l’erogazione di un credito d’imposta. Questo strumento finanziario mira a promuovere lo sviluppo economico e la modernizzazione delle imprese operanti in settori chiave, favorendo l’acquisizione di beni strumentali nuovi.

Possono beneficiare del tax credit:

  • le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura, che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi;
  • per essere beneficiari del credito d’imposta, le imprese devono essere titolari di reddito d’impresa e operare nelle zone geografiche indicate. Devono inoltre rispettare le deroghe previste dal TFUE, garantendo che gli aiuti di Stato non distorcano la concorrenza all’interno del mercato unico europeo.

La finalità del credito d’imposta è:

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

  • stimolare le imprese a investire in beni strumentali nuovi nelle regioni del Mezzogiorno italiano, quali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise. Questi investimenti mirano a potenziare le strutture produttive, aumentare la competitività delle imprese e favorire lo sviluppo economico in aree meno assistite.
  • promuovere lo sviluppo economico in aree meno assistite. Oltre al Mezzogiorno, il credito d’imposta si estende anche ad altre zone specificate che beneficiano di deroghe previste dall’articolo 107, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Questo contribuisce a ridurre le disparità economiche regionali e a promuovere un’equilibrata crescita nazionale.

NOTA BENE: La normativa prevede l’obbligo della presentazione di un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte dei destinatari della misura agevolativa e stabilisce che l’accoglimento dell’istanza costituisce presupposto per la fruizione del credito d’imposta secondo le modalità e i termini stabiliti con provvedimento dell’Agenzia medesima.

Con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 15 ottobre 2024, il Direttore Ruffini ha approvato lo specifico modello di comunicazione CIM23 agricoltura con le relative istruzioni, definendo anche termini e modalità di trasmissione telematica, nonché di determinazione dell’agevolazione.

Investimenti nel Mezzogiorno 2023, modello di comunicazione CIM23

Attraverso l’approvazione del modello di comunicazione, le imprese possono presentare in modo strutturato e conforme i propri investimenti effettuati nel 2023, beneficiando così degli incentivi fiscali previsti per sostenere lo sviluppo economico e la modernizzazione delle strutture produttive nelle aree meno assistite.

Il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta relativo agli investimenti nel Mezzogiorno per l’anno 2023 (Comunicazione) è strutturato in diverse sezioni che raccolgono informazioni dettagliate e necessarie per la corretta valutazione delle richieste.

All’inizio del modello si trova il frontespizio, che include un’informativa sul trattamento dei dati personali, assicurando che tutte le informazioni fornite dalle imprese siano gestite in conformità con le normative vigenti sulla privacy. Il frontespizio contiene inoltre i dati identificativi dell’impresa beneficiaria e quelli del rappresentante firmatario della comunicazione. È prevista anche una sezione in cui l’impresa può esprimere la rinuncia totale al credito d’imposta richiesto, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesta la veridicità delle informazioni fornite.

Successivamente, il modello si suddivide in diversi quadri che raccolgono informazioni specifiche.

  • Quadro A: dati relativi al progetto d’investimento e informazioni sul credito d’imposta.
  • Quadro B: Dati della struttura produttiva.
  • Quadro C: Elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia.
  • Quadro D: Elenco delle altre agevolazioni concesse o richieste, inclusi gli aiuti de minimis.
  • Quadro E: Elenco delle imprese facenti parte di un’impresa unica.

NOTA BENE: La Comunicazione è disponibile gratuitamente sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it.

Termini e modalità per l’invio della comunicazione

L’invio della comunicazione per accedere al credito d’imposta deve avvenire esclusivamente tramite modalità telematiche nel periodo compreso tra il 17 ottobre 2024 e il 18 novembre 2024. Le imprese beneficiarie possono trasmettere la propria comunicazione direttamente oppure avvalersi di un soggetto incaricato della trasmissione, in conformità con quanto previsto dall’articolo 3, commi 2-bis e 3, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322.

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Per effettuare la trasmissione, è necessario utilizzare il software denominato “CIMAGRICOLTURA23”, disponibile gratuitamente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta presentata la comunicazione, l’Agenzia delle Entrate rilascia una ricevuta entro cinque giorni, che attesta la presa in carico della richiesta o, in caso contrario, lo scarto con le relative motivazioni. Tale ricevuta è accessibile al trasmittente nell’area riservata del sito dell’Agenzia.

È importante notare che una comunicazione considerata tempestiva include quelle inviate fino alla data di scadenza del termine e nei quattro giorni precedenti, anche se inizialmente scartata, purché venga ritrasmessa entro i cinque giorni successivi. Durante lo stesso periodo, le imprese hanno la possibilità di inviare una nuova comunicazione che sostituisce integralmente quella precedente o di rinunciare totalmente al credito d’imposta già richiesto.

Tuttavia, comunicazioni inviate dopo il termine stabilito saranno scartate. Inoltre, la comunicazione verrà automaticamente scartata se il richiedente non possiede una partita IVA attiva al momento dell’invio o se il codice catastale del comune indicato non corrisponde a quello registrato secondo la normativa vigente. È quindi essenziale che le imprese verifichino attentamente i propri dati prima di procedere con l’invio, per garantire l’accettazione della richiesta di credito d’imposta.

Utilizzo del credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, secondo le disposizioni dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, per garantire il rispetto del limite di spesa stabilito dal decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63.

I beneficiari possono iniziare a utilizzare il credito dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento che ne determina l’ammontare massimo, previa ricezione di una seconda ricevuta che conferma il riconoscimento del credito. Se il credito riconosciuto supera i 150.000 euro, l’utilizzo sarà soggetto a ulteriori verifiche secondo il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. Inoltre, per utilizzare il credito tramite compensazione, è necessario presentare il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

NOTA BENE: Se l’importo del credito utilizzato supera quello disponibile, il modello F24 verrà scartato e il richiedente verrà informato tramite una ricevuta. In caso di problemi, l’Agenzia delle Entrate fornirà ulteriori istruzioni per la corretta compilazione del modello F24.



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