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La riforma che si vuole avviare sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) rappresenta un intervento normativo di rilevante importanza, mirato a rendere più equa la valutazione della situazione economica delle famiglie italiane, in particolare per quanto riguarda l’incidenza del valore della prima casa nel calcolo dell’indicatore stesso. 

Il ruolo della prima casa nel calcolo dell’ISEE 

Il governo ha avviato un processo di revisione dell’ISEE con l’obiettivo di adeguarlo meglio alle reali condizioni economiche delle famiglie, in un contesto caratterizzato da sfide demografiche e difficoltà economiche crescenti.

Ricordiamo che attualmente la disciplina dell’ISEE è regolamentata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159/2013, che ha introdotto l’attuale sistema di calcolo. 

L’ISEE è uno strumento fondamentale per regolare l’accesso a servizi e prestazioni sociali, determinando l’effettiva capacità economica dei nuclei familiari. Basti pensare che anche per accedere ai bonus fiscali e alle agevolazioni (anche sulla casa), viene sempre preso in considerazione questo parametro, considerato determinate per l’accesso o meno.

Una delle questioni centrali della riforma è il trattamento del valore della prima casa nel calcolo dell’ISEE. Attualmente, il valore dell’abitazione principale influenza significativamente il patrimonio immobiliare della famiglia e, di conseguenza, il reddito equivalente calcolato. Questo meccanismo penalizza in particolare le famiglie residenti in zone ad alta tensione immobiliare o quelle che posseggono immobili di modesto valore ma di grande significato affettivo, come le case ereditate.


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Innovazioni e proposte 

La riforma propone di introdurre modifiche specifiche per attenuare l’impatto del valore della prima casa sul calcolo dell’ISEE. 

Tra le soluzioni allo studio vi è allo studio: 

  • l’introduzione di una soglia di esclusione
  • la riduzione del peso del valore dell’abitazione principale nell’indice. 

L’implementazione della riforma dell’ISEE comporta la necessità di individuare le risorse finanziarie necessarie a compensare l’eventuale minore entrata per lo Stato e per gli enti locali. Inoltre, è fondamentale garantire che le modifiche non compromettano la finalità dell’ISEE di garantire un’equa distribuzione delle risorse disponibili per il welfare.

L’obiettivo è quello di realizzare un sistema più equo e rappresentativo, che possa adeguatamente riflettere le effettive condizioni di vita dei cittadini e garantire un accesso più giusto alle prestazioni sociali.

Verso un tavolo sulle difficoltà di accesso alla casa

Tramite l’istituzione di un tavolo di lavoro interministeriale, come annunciato dalla viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e dal viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, si cercherà di affrontare e potenzialmente risolvere alcune delle problematiche più pressanti che riguardano il settore immobiliare e, in particolare, l’accesso all’abitazione principale.

Il focus principale del tavolo interministeriale è duplice:

  • ridurre l’impatto che il possesso della prima casa ha sul calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE);
  • identificare le possibili coperture finanziarie per implementare le misure di sostegno individuate.



 

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