A scuotere il già fragile equilibrio tra numero medici di base ed esigenze dei pazienti biellesi, nelle ultime settimane è stato soprattutto il pensionamento (il primo del mese), anche inaspettato, del dottor Marco Turotti, che copriva Candelo, Benna, Massazza, Verrone, Villanova, ma raccoglieva più di un consenso anche nel Basso Biellese. Oltre alla difficoltà di trovarsi un nuovo medico, in tanti lo rimpiangono (basta raccogliere qualche opinione a Candelo). «Era un medico vecchio stile, disponibile sempre, anche a Natale. Che sapeva come risolvere qualsiasi problema».
A questo si aggiunge il fatto che in centinaia, secondo qualche dichiarazione almeno seicento, sarebbero rimasti senza il medico di famiglia e tali rimarranno almeno per un po’. La soluzione individuata al momento dall’Asl riguarda il ricorso ai medici di continuità assistenziale, raggiungibili chiamando l’apposito numero indicato dall’Asl 01515159475 e che visitano i pazienti negli ambulatori prima occupati da Turotti, a Verrone (in piazza Marandono 1), Benna (in via Zumaglini 5) e Massazza (in via Castello 3). Un servizio che non ha però mancato di generare proteste dato che sarebbe disponibile soltanto per qualche ora, al mattino dalle 8 alle 11 e nel pomeriggio dalle 14 alle 15, in alternativa resta disponibile anche la guardia medica, con ambulatori a Biella e Cavaglià, ma soltanto dalle 20 alle 8, il sabato, la domenica, nei giorni festivi e prefestivi anche dalle 8 alle 20.
Un paziente che necessita di medicina a intervalli regolari e ravvicinati nei giorni scorsi si è rivolto alla direzione del Distretto Asl proprio perché impossibilitato a lasciare il lavoro durante le ore del mattino per farsi prescrivere i farmaci. In questo caso la soluzione è infatti stata trovata grazie alla disponibilità di un medico del Basso Biellese. Per gli altri al momento le possibilità sembrano ridotte visto che anche la professionista che più di recente ha aperto ambulatori a Sandigliano e Borriana avrebbe già esaurito (o starebbe comunque per farlo) il numero dei pazienti che può assistere.
E nella zona di Roppolo e Viverone si prepara una nuova crisi, dato che uno dei medici più richiesti, oltre che uno dei pochi ad avere aperto l’ambulatorio in quei due comuni oltre che a Cavaglià, avrebbe già annunciato che in primavera andrà anche lui in pensione.
L’Asl sarebbe già al lavoro per sostituirlo, operazione non facile, nonostante si tratti di una zona che dispone di collegamenti, compresi quelli autostradali, agevoli e con un buon livello di servizi, ma si trova comunque da tempo in sofferenza.
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