A quasi quattro anni dall’acquisto dei club, dopo aver costruito squadre solide, Knaster e Platek puntano sulle infrastrutture
L’impennata è arrivata alla soglia del quarto compleanno delle nuove proprietà straniere. Pisa e Spezia – dopo otto giornate al comando della Serie B – sono state comprate rispettivamente dagli statunitensi Alexander Knaster e Robert Platek all’inizio del 2021, a distanza di un paio di settimane, curioso. Dopo un periodo di “studio e assestamento” riguardo la realtà italiana e soprattutto territoriale, i patron negli ultimi mesi hanno alzato l’asticella, non solo dal punto di vista prettamente sportivo. Entrambi hanno puntato il mirino sullo stadio e le infrastrutture, ottenendo importanti risultati che spargono fiducia nell’ambiente. È un circolo virtuoso che alla fine si riverbera sulla classifica.
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la casa nerazzurra
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“Il mio investimento è solo l’inizio di un percorso che accompagnerà la squadra e la società verso nuovi traguardi sportivi e non”, aveva detto Alexander Knaster dopo l’ufficialità dell’acquisto del 75% delle quote del Pisa. Promessa mantenuta: lo scorso 23 settembre il Comune ha comunicato di avere affidato a un noto advisor immobiliare l’incarico per fare una stima aggiornata dell’Arena Garibaldi in vista di una futura cessione al club. Primo importantissimo passo: lo stadio di proprietà sarebbe una svolta in un’ottica di sviluppo di stampo internazionale. E non è finita qui, sempre a settembre è arrivata l’approvazione in Giunta comunale della delibera di adozione del piano attuativo per la costruzione del Pisa Training Center. Otto campi, aree hospitality e accoglienza, foresteria, insomma un modernissimo quartier generale nerazzurro. Ci sono poi gli investimenti puramente tecnico-sportivi, a cominciare da un allenatore top come Pippo Inzaghi. Per proseguire con un mercato estivo di sostanza in cui sono stati spesi circa 10 milioni di euro. In attesa della punta danese Lind, costata 4 milioni ma ancora nella categoria “oggetto misterioso”, fra i pali è arrivato Semper dal Como, un portiere da Serie A.
restyling picco
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Lo Spezia dei Platek ha speso meno nell’ultima finestra di mercato, circa 6 milioni, soprattutto per riscattare giocatori importantissimi per la categoria e in ottica promozione, come l’ungherese Nagy, Cassata, Vignali e Di Serio. Fuori dal campo, poi, la famiglia Platek è sempre più coinvolta come ha rimarcato recentemente D’Angelo. “Ha rivisto lo stadio pieno e brulicante di entusiasmo – ha detto l’allenatore dello Spezia riguardo al presidente -. Per un imprenditore è importante capire che la città è sempre più vicina alla squadra. L’ho visto soddisfatto del gruppo di lavoro che si è creato dentro la squadra e attorno a essa”. Lo stadio è stata finora la priorità della proprietà, che vi ha avviato un lungo e costoso iter di riammodernamento. Cassata, spezzino doc, pochi giorni fa si era espresso sull’importanza di avere un impianto moderno e, soprattutto, pieno. “Avere la capienza totale dello stadio è chiaramente un fattore in più – ha detto il centrocampista di Sarzana –. Il Picco è il nostro dodicesimo uomo in campo e ci dà sempre una grandissima spinta”. Sono stati già completati l’ampliamento della capienza della curva Piscina e di quella del settore ospiti. Si è poi proceduto con il settore distinti e con il restyling della Tribuna, risalente al 1933 . Il prossimo step sarà la copertura della curva Ferrovia che ospita circa 4.000 posti. Interventi massicci dal costo totale di circa 15 milioni. Insomma, non soltanto parole ma fatti, nella migliore tradizione americana. La gente ha premiato l’impegno. In questa Serie B da record come numero di spettatori, l’Arena Garibaldi è in testa nella classifica del riempimento con l’86%, il Picco è quinto con il 74%.
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